Fonte: DataGiovani. Qui il Comunicato Stampa.
Retribuzione
Farsi prendere a pedate dall’inflazione
OD&M Consulting ha presentato oggi i periodici dati sulle retribuzioni degli italiani (dei lavoratori dipendenti, non del pubblico impiego). Ne parla il Sole 24 Ore (.PDF) presentando la ricerca che fa il punto sull’anno appena concluso. Questo il comunicato stampa (.PDF) sugli andamenti retributivi.
Di tutti i valori che potete leggere nei due documenti in download, ce n’è uno che mi fa impressione: il sorpasso definitivo nel 2008 dell’inflazione sulla crescita (in percentuale) degli stipendi, così rappresentato:
Fonte: OD&M Consulting – X Rapporto sulle Retribuzioni degli Italiani 2009
Per i dirigenti, che comunque si mettono un bel gruzzolo in tasca (mediamente 103.404 euro lordi all’anno), si tratta anche di un sorpasso sul medio periodo per quanto riguarda l’inflazione misurata sui beni di frequente consumo. Bye bye bonus, buongiono al carovita.
Fonte: OD&M Consulting – X Rapporto sulle Retribuzioni degli Italiani 2009
Può interessare un po’ tutti, più da vicino, anche questa classificazione per età e tipologia di inquadramento. Sono medie italiane, da prendere dunque con le molle per valutare casi che non rientrano nella norma, magari per profili lavorativi ricercati o per aree geografiche o settori specifici. I valori sono espressi al lordo su base annua.
Fonte: OD&M Consulting – X Rapporto sulle Retribuzioni degli Italiani 2009
Stipendi fermi al palo
Oggi è uscito il IX Rapporto sulle Retribuzioni degli italiani 2008 curato da OD&M Consulting. Ne parla in anteprima il Sole 24 Ore, nell’articolo “Busta paga più ricca, ma soltanto per i quadri” (.pdf). Nel 2007 gli stipendi sono aumentati dello 0,0% per dirigenti; +3,1% per i quadri; +2,5% per gli impiegati e + 1,1% per gli operai rispetto all’anno precedente (valori lordi). Si confrontino con l’andamento dell’inflazione.
Questi invece sono i valori assoluti delle RTA e la crescita percentuale (%) nell’ultimo quinquennio. Si consideri che l’inflazione (valore NIC, alta frequenza) è stata del 10,9% nello stesso periodo.
Fonte: OD&M Consulting – Marzo 2008
Questo è il comunicato stampa.
Quanto vale il salario minimo?
Il Partito Democratico e la Sinistra Arcobaleno sembrano concordare su un punto programmatico per le prossime politiche: il salario minimo. Deve poter garantire entrate per 1.000 euro netti al mese. Che cosa significa?
La Sinistra arcobaleno, giustamente, parla di salario orario minimo, con cui è più semplice ragionare anche nel caso di lavori che non coprono le 40 ore settimanali. E visto che a noi piace far i conti, proviamo a calcolare l’ora di lavoro del precario. Ci avvaliamo della logica già presentata oltre un anno fa, per definire il costo orario di un consulente. In altre parole equipariamo un atipico a un lavoratore FTE, Full Time Equivalent, per dedurne poi il costo orario. Questo perché, stando alle dichiarazioni politiche, con un salario minimo, si vuole trattare il precario come un lavoratore subordinato a tutti gli effetti.
Volendo ottenere 1.000 euro netti al mese, le tabelle presenti sul sito Cambiolavoro e il meccanismo predisposto da MioJob per calcolare il rapporto Lordo-Netto, per un profilo di giovane lavoratore senza figli a carico che vive in Lombardia, stabiliscono retribuzioni di 13 mensilità (RTA, ovvero Retribuzioni Totali Annue Lorde) che oscillano tra 18.000 e 17.000 euro lorde. Questo significa mensilità tra 1.310 e 1.385 euro lordi.
Usando un foglio di calcolo (.xls) creato da Humanitech un lavoratore subordinato costa, per ora lavorata, aziendalmente tra 13,64 e 14,42 euro lorde. Al netto significa, per le tasche del lavoratore 7,07 euro/ora (56,52 euro netti/giorno).
Questo è il tetto minimo con cui retribuire un precario, secondo il Centrosinistra. E con tale valore si intendono pagati contributi regolari, ferie, permessi e TFR. Se invece si vuole esternalizzare completamente il lavoro, magari retribuendo una partita IVA, il corrispettivo di un salario minimo sarebbe di almeno 109,13-115,38 euro lordi al giorno per 8 ore di lavoro.
Buste paga online
Visto che è sempre più leggera tanto vale farla diventare digitale. La busta paga potrà essere consegnata attraverso la posta elettronica. Finora questo accadeva nella Pubblica Amministrazione (non in tutte, ovviamente) – un cliente mi raccontò, tempo fa, che il giorno in cui i dipendenti di una Regione usavano di più la rete Internet era il 28 del mese, quando il cedolino in formato .PDF compariva sulla intranet dell’Ente) – ma dopo la risposta del Ministero del Lavoro a un’interpellanza, anche il settore privato potrà avvalersi dello stesso sistema. I dettagli qui.
Nuovi stimoli per gli hacker, ovviamente.
La busta paga del Co.co.pro
Fate bene i conti. Se a prima vista le cifre appaiono in un modo, è meglio guardare tutte le voci prima di accettare contratti a progetto. I valori escludono TFR [che per i lavoratori dipendenti è pari al 7,41% della retribuzione non corrisposta a titolo occasionale], malattia pagata, ferie o permessi retribuiti (potendo gestire in autonomia i progetti), mensilità extra, bonus, premi, benefit. Questo esempio è riportato sull’ultima Guida di Job 24 “Trovare Lavoro nell’era della flessibilità“.
Inail e Irpef sono a carico del collaboratore per la quota di 1/3 (all’azienda spettano i due terzi). Nell’esempio si calcola un coniuge a carico e un figlio (in caso contrario si tolgono dal netto questi valori). In altre parole, un giovane di buone speranze a cui si offrono 2.500 euro lordi al mese intascherà 1.770 euro netti. Per 2.000 euro ne vedrà al netto circa 1.400, per una proposta di 1.500, ne guadagnerà circa 1.090. Questo varrà finché non verranno alzate le aliquote previdenziali, che il ministro Damiano ha già detto di voler portare al 27%.
P.S. Personalmente suggerisco di usare al Tabella anche al contrario per capire, dato un determinato lavoro e quanto si desidera guadagnare [visti anche gli svantaggi su maternità, malattia, congedo parentale e TFR, che in qualche modo si deve far pagare come rischio al datore di lavoro], quale valore lordo minimo si è disposti ad accettare. Co.co.pro non significa essere fessi. Fate bene i calcoli.
P.S. Per chi ha una partita IVA, invece, suggerisco questa metodologia per affrontare il problema dei costi (= quanto chiedere). Dal punto di vista del rapporto lordo/netto, invece, si tenga presente che l’aliquota previdenziale per Inps 2 del 23% viene pagata interamente dal collaboratore e, in aggiunta, si deve calcolare l’Irap sul reddito complessivo.
Glossario retributivo autonomo
Lo stipendio si riceve alla fine del mese sulla scrivania dell’ufficio: sono gli altri (la tua amministrazione) a dovertelo recapitare. C’è anche chi si incazza se arriva il giorno dopo. Per un lavoratore autonomo è il contrario. E’ lui a spedirlo per posta alle amministrazioni, sotto forma di fattura, soltanto a lavoro ultimato. Deve perdere tempo per farsi pagare (ed è tempo non pagato) e incrociare le dita ogni volta che imbuca la lettera.
Al posto degli scatti di anzianità ha spesso quelli di nervi. Contingenza, poi ha tutto un altro significato, più simile a “casualità” e “accidentalità”. Di variabile invece ha soltanto i tempi di pagamento: 60, 120 o più giorni. E come premi al massimo quelli sulla spesa. Sui rimborsi spese stendiamo un velo pietoso..
Possibile che esistano due culture così distanti per figure professionali (subordnati e autonomi) che concorrono ugualmente alla crescita e allo sviluppo di un’impresa?
P.S. Altri post sullo stesso tema: “A mie spese“; “I tre gringos“; “Costo orario e consulenza“; “Pagamenti dei professionisti“; “Surriscaldamanto da rotazione bassoventrale“.
La busta paga di Paperino e di Paperone
Due giorni fa sono usciti i dati Eurispes sulle retribuzioni in Europa [il sito dell’istituto è rimasto giù tutto il giorno, complimenti!]. I giornali si sono buttati a capofitto sulla materia: si leggano a titolo d’esempio i pezzi su La Repubblica e Finanza e Mercati. Questi i valori (si ricordi che l’inflazione in Italia nel periodo 2000-2005 è stata del 11,2%):
Salari lordi in euro (2004) | Crescita 2000-2005 | ||
Danimarca | 42.484 | Gran Bretagna | +27,8 |
Germania | 41.046 | Norvegia | +25,6 |
Gran Bretagna | 39.765 | Olanda | +21,3 |
Olanda | 37.026 | Finlandia | +21,1 |
Belgio | 35.578 | Francia | +17,5 |
Svezia | 32.457 | Spagna | +17,2 |
Finlandia | 31.539 | Portogallo | +16,6 |
Irlanda | 30.170 | Danimarca | +16,0 |
Francia | 29.549 | Belgio | +15,9 |
Italia | 22.053 | Italia | +13,7 |
Spagna | 19.828 | Germania | +11,7 |
Grecia | 17.360 | Svezia | +7,7 |
Portogallo | 12.969 |
Alleanza tra in e out
La proposta di una alleanza tra contrattualizzati e collaboratori esterni, pubblicata sul sito del Barbiere della Sera, viene da una rappresentante sindacale del mondo dei giornalisti freelance, Simona Fossati, del gruppo Senza Bavaglio, ma potrebbe essere presa a paradigma di tutte le situazioni di disparità retributiva tra chi beneficia delle condizioni di un contratto di lavoro e chi offre consulenza o collaborazione in mercati a forte precarizzazione.