L’inutilità percepita

La situazione della Ricerca in Italia è come noto assai malmessa. Un modo intelligente di comprendere quali siano le difficoltà è di partire dalle persone, ovvero da chi la ricerca la fa. Nello specifico, i protagonisti dell’Iniziativa interuniversitaria STELLA (Statistiche sul TEma Laureati & Lavoro in Archivio online) hanno deciso di fotografare con lo studio “Il dottore di ricerca: un motore di innovazione per le imprese?” (.PDF) la relazione che esiste tra Ricerca e Occupazione nell’ambito dei dottorati.

I giudizi sui Corsi di dottorato in Italia e sulla preparazione al lavoro di ricercatore sono tutto sommato positivi, così come è elevatissima la percentuale di impiego successivo al conseguimento del dottorato. Il punto debole della catena di produzione del valore di questo prezioso Capitale Umano sfornato dai Dottorati è il fatto che i percorsi di carriera siano orientati in netta prevalenza nel segmento del pubblico impiego e scarsamente nel privato (12% dei casi), con conseguente bassa retribuzione e incrementi in busta paga che premiano il merito pressoché inesistenti. Più dinamico è il settore privato, ma è diffusa la percezione di utilità limitata del titolo di dottore sul mercato del lavoro. “Il titolo è poco compreso dal mondo delle aziende“, si dice nello studio. Per qualcuno questo significa emigrare.

Questo è il giudizio che gli stessi dottori danno dell’utilità del loro titolo sul mercato del lavoro italiano:

dottorato_mdl_italia

Fonte: STELLA-Cilea, 2009

Farsi prendere a pedate dall’inflazione

OD&M Consulting ha presentato oggi i periodici dati sulle retribuzioni degli italiani (dei lavoratori dipendenti, non del pubblico impiego). Ne parla il Sole 24 Ore (.PDF) presentando la ricerca che fa il punto sull’anno appena concluso. Questo il comunicato stampa (.PDF) sugli andamenti retributivi.

Di tutti i valori che potete leggere nei due documenti in download, ce n’è uno che mi fa impressione: il sorpasso definitivo nel 2008 dell’inflazione sulla crescita (in percentuale) degli stipendi, così rappresentato:

Stipendi Italia Inflazione 2008
Fonte: OD&M Consulting – X Rapporto sulle Retribuzioni degli Italiani 2009

Per i dirigenti, che comunque si mettono un bel gruzzolo in tasca (mediamente 103.404 euro lordi all’anno), si tratta anche di un sorpasso sul medio periodo per quanto riguarda l’inflazione misurata sui beni di frequente consumo. Bye bye bonus, buongiono al carovita.

Retribuzioni Italia Trend 2004 - 2008

Fonte: OD&M Consulting – X Rapporto sulle Retribuzioni degli Italiani 2009

Può interessare un po’ tutti, più da vicino, anche questa classificazione per età e tipologia di inquadramento. Sono medie italiane, da prendere dunque con le molle per valutare casi che non rientrano nella norma, magari per profili lavorativi ricercati o per aree geografiche o settori specifici. I valori sono espressi al lordo su base annua.

Retribuzioni per classe di età e inquadramento - Anno 2008
Fonte: OD&M Consulting – X Rapporto sulle Retribuzioni degli Italiani 2009

Feelings, wo-o-o feelings

Prendo spunto dalla recente pubblicazione da parte del Ministero del Lavoro di alcuni dati macroeconomici sul mercato del lavoro, tratti da indagini ISAE sulle famiglie, per fare un piccolo gioco grafico, incrociando valori che attestano la fiducia nel futuro e l’alternarsi dei Governi in Italia negli ultimi 14 anni.

Previsioni sulla disoccupazione
Previsioni sulla disoccupazione - ISAE
Fonte ISAE/Ministero del Lavoro – Elaborazione Humanitech.it
Fiducia complessiva
Fiducia complessiva del Paese e Governi
Fonte ISAE/Ministero del Lavoro – Elaborazione Humanitech.it.

Lascio a voi commentare, due dati però sono inequivocabili:

  1. la fiducia e le attese occupazionali sono legate all’operato del Governo e lo dimostrano le discontinuità delle curve in occasione dei cambi a Palazzo Chigi: questo significa che non tutto è imputabile a fattori esterni, macroeconomici;
  2. ci troviamo ai livelli tra i più bassi degli ultimi 14 anni per fiducia complessiva nella politica e tra i più alti per attese di restare senza lavoro.

Ricercatori di nuove vie per il lavoro

Quando penso a talune categorie professionali mi viene sempre in mente un avvertimento del filosofo F. Nietzsche – scusate la citazione dotta – che suona qualcosa come: “Fai attenzione perché quando hai il coraggio di guardare dentro all’abisso anche l’abisso guarderà te.” Parlo dei medici che fanno auto-diagnosi, dei sociologi che studiano l’impatto delle proprie ricerche, dei giornalisti che scrivono pezzi sul lavoro giornalitico, dei selezionatori che cercano selezionatori e via discorrendo.

Credo, però, che tra tutte le categorie quella dei ricercatori universitari sia quella che ha raggiunto una maggiore autocoscienza critica sui molti limiti e le opportunità di lavoro in Italia.

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Draghi e maghi (dei salari)

Mario Draghi è tornato sul tema retribuzioni e su quello dei giovani dopo l’uscita del Rapporto sul divario generazionale della Banca D’Italia di qualche giorno fa. Metto a disposizione alcuni elementi per approfondire la riflessione (cfr. anche questo post più analitico sugli stipendi degli impiegati). Tabelle e alcune agenzie di stampa.

Dati sull’andamento delle Retribuzioni Totali Annue Lorde dei dipendenti del settore privato

Retribuzioni il trend nazionale

[Fonte: OD&M Consulting – Aprile 2007]

I salari di ingresso (giovani under 30 con o senza laurea) con 1-2 anni di esperienza e 3-5 anni

Le retribuzioni dei giovani under 30

[Fonte: OD&M Consulting – Febbraio 2007]

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