Un commento al programma di Monti (e Fornero) sul Lavoro

L’analisi non è semplice, vista la densità e complessità della materia, ma quasi per slogan si può tracciare una sintesi del discorso tenuto oggi al Senato dal nuovo presidente del Consiglio, Mario Monti in materia di rifoma del mercato del lavoro. Ovviamente ci sono dietro i progetti e le valutazioni del nuovo ministro Elsa Fornero.

Questo è il discorso, in sintesi, di Monti al quale aggiungo qualche considerazione personale nel mezzo:

[…] in particolare per quanto riguarda l’integrazione operativa delle agenzie fiscali, la razionalizzazione di tutte le strutture periferiche dell’amministrazione dello Stato, il coordinamento delle attività delle forze dell’ordine, l’accorpamento degli enti della previdenza pubblica […]

Primo punto: mettere insieme INAIL e INPS. Se, però, sullo sfondo c’è l’attuazione del Disegno di Legge Cazzola, è possibile che anche nelle Casse di previdenza dei professionisti si registrerà qualche scossone.

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Il lavoro nelle sfide globali

Venerdì 17 a Bologna, ore 15.30 a Palazzo RE, ne parlo insieme ad Alessandro Rosina, docente alla Cattolica.

Ci vediamo?

L’evento è organizzato dalle ACLI e vedrà la partecipazione di giovani di tutto il mondo, da Argentina, Belgio, Brasile, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda e Svizzera. Una bella iniziativa aperta a tutti e pensata in particolare per i giovani. qui tutti i dettagli

ACLI BOLOGNA

La presentazione del convegno – a cura delle ACLI

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Pillole da leggere nel w-e

Qualche post che trovo interessante, sempre sul tema del lavoro e del mondo freelance, giornalismo e diritto del lavoro ecc.:

L’impresa di trattare con le imprese

Freelance di tutto il Web unitevi! Martedì 17 si parla ancora delle difficoltà che abbiamo nelle relazioni con le imprese, ma sarà anche una buona occasione per incontrarci. La sala è già piuttosto affollata, ma ti teniamo un posto! L’ingresso è libero, ovviamente. Ci saranno le voci dei giornalisti freelance, dei creativi e dei professionisti autonomi.

L’occasione sono i seminari del Ciclo “Lavorare. A che prezzo?” promossi da ACTA (Associazione Consulenti del Terziario Avanzato) e I-NETWORK (Indipendenti Network). Questa nuova puntata (qui la precedente) verte sull’importanza di trovare metodo, equilibrio e incisività nella contrattazione economica del lavoro intellettuale. Se vuoi portare la tua esperienza sei il benvenuto!

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SEMINARIO

Negoziare contro Golia. L’uso proporzionato della forza nella contrattazione del lavoro autonomo.

Chi parla? GIANGUIDO SAVERI, art director indipendente; SIMONA FOSSATI, giornalista, USGF (Unione Sindacale Giornalisti Freelance); ENRICA POLTRONIERI, consulente ed esperta di negoziazione, ACTA.

Quando. Martedì 17 novembre 2009, ore 18,15 – ingresso libero.  Dove: Sala Eff&Ci di Via Luisa Sanfelice 3, Milano.

Se siete giornalisti e vi serve un Press KIT (.PDF), eccovi accontentati. Per info, scrivetemi pure.

Freelance e pagamenti, che fatica!

Parlare di soldi con i committenti è affare piuttosto difficile, si sa. Ma ancora più complesso è procedere con i pagamenti. Ne ho già scritto (qualche link sul tema lo strovate qui), ma vorrei prendere spunto dal recente articolo del WSJ “Freelancers’ Guide to Getting Paid on Time” per dare indicazioni più pratiche su come ingaggiare la giusta battaglia nella relazione con i clienti quando le cose si complicano.

I consigli che arrivano da oltreoceano, avallati dalla stessa Freelancer Union (oggi a 120.000 iscritti!!) sul suo blog, ripercorrono l’altrettanto significativo articolo (di tre anni fa, ma che tengo gelosamente ancora in memoria) “How to: get paid on time” dedicato da Journlism.co.uk ai giornalisti freelance.

Ecco i consigli del WSJ (tradotti e adattati liberamente al nostro mercato, che, è giusto ricordare, ha una comunque una cultura del self-employment ben diversa):

  • Vincete ogni timore. Non sentitevi in imbarazzo con le richieste legate ai soldi: tutti lavorano con l’attesa di essere retribuiti;
  • Trattate sempre in prima persona. Questo non soltanto elimina eventuali mark-up di terze parti o divisioni interne, ma vi consente di conoscere chi autorizza o amministra i pagamenti;
  • Rifiutate lavoro, se potete. Esattamente come un fornitore di servizi e utility vi stacca le utenze dopo mesi di mancati pagamenti, è accettabile mollare progetti quando non siete pagati con tempi adeguati. Per attenuare gli effetti comunicate al cliente che state continuando a lavorare per lui, ma che non gli passerete altre parti di lavorazione finché non verrete pagati per le precedenti;
  • Offrite alle imprese flessibilità. Magari con sistemi di pagamento dilazionati su base bisettimanale (o altro, a seconda della cultura d’impresa). Se è una società vicina, offritevi di andare a prendere i vostri assegni. Gli incontri faccia a faccia sono più difficili da ignorare;
  • Pensate di inserire nei vostri contratti costi addizionali per ritardi nei pagamenti oppure, ancora meglio, prevedete acconti sul lavoro. Fate soltanto attenzione a non apparire troppo esigenti, specialmente se non avete confidenza con il cliente. In questo mercato si passa rapidamente al secondo posto;
  • Cercate di lavorare con chi ha già buoni legami con i freelance. E al contrario offrite visibilità della vostra professionalità, magari attraverso credenziali pubbliche;
  • Nel peggiore dei casi, se dovete fare causa, scegliete bene come e soprattutto dove procedere. Meglio piccole realtà, come i Giudici di pace. Prima di questo, però, mandate sempre le vostre ultime richieste al committente, magari per raccomandata o con posta certificata, dando un termine per i saldare i pagamenti e dichiarando le intenzioni di procedere legalmente in caso di inadempienze.

Ambiente di lavoro

I primi effetti dell’amministrazione Obama sul mercato del lavoro si stanno registrando in relazione alla cosiddetta green economy. I 300 milioni di dollari stanziati per programmi legati all’acqua e i 150 per quelli legati all’energia hanno messo in moto una lunga catena che arriva come sempre fino a Internet dove stanno nascendo i portali di recruiting online dedicati proprio a questo segmento.

GoingGreenJobs.com
GoingGreenJobs.com

Contemporaneamente le sfide ambientali italiane, che il recente terremoto in Abruzzo ci hanno ricordato in prima pagina per lungo tempo, sono l’ennesima occasione per il nostro Presidente del Consiglio, in conferenza stampa ieri, di raccontare al Paese quanti fiori e piante il Governo ha seminato da qualche parte in vista del G8. Vista l’innata “passione ambientale”, Berlusconi ha voluto snocciolare i numerosi dati sulla flora governativa come il più affabile dei giardinieri. Poi candidamente ha ammesso: “…forse interessa solo me…”. Intanto l’occupazione cala.

Papi, il mondo del lavoro e le virtù deboli

Ogni fatto istituzionale ha rilevanza sociale e un impatto anche sulle relazioni di lavoro. Mi sono chiesto: quali conseguenze potrebbe avere il caso “Papi” sulla cultura del lavoro e sul tema del merito in Italia? Senza speculare troppo sui fatti di cronaca, vi propongo al contrario di fare epochè dei mille dettagli pruriginosi, e leggere questo bel testo di Pier Luigi Celli del 2007 che a mio avviso pare azzeccato per la situazione odierna. Si intitola “Le virtù deboli“.

Il brano è un po’ lungo (lo metto in download in coda), ma a mio avviso questi sono i passaggi principali che mostrano i legami possibili tra politica e mondo del lavoro:

Se è nell’impresa che si verificano le condizioni più problematiche per perseguire i canoni del rispetto, nel senso che la razionalità strumentale prevalente non considera rilevanti virtù modeste (deputate al riconoscimento personale, indipendentemente dalle posizioni, dai ruoli e dalle funzioni esercitate), è il contesto sociale, interpretato dalla politica, che finisce col mettere in crisi i canoni della dignità.
Succede che i meccanismi di selezione gerarchica e di cooptazione, puntando sulle affinità, i valori di adesione e di appartenenza, premiando gli adepti e puntando sulla fedeltà senza discussione, hanno progressivamente legittimato comportamenti conniventi, la rincorsa a farsi riconoscere e benedire; la voglia straripante a togliersi dai margini per entrare nel gioco a qualsiasi prezzo.
Quello della dignità in particolare.

E ancora:

Si è andato perdendo un principio fondante la correttezza dei rapporti all’interno degli organismi di interesse collettivo: e cioè che la dignità delle persone è un bene “individuale” che ha una qualche valenza sociale, nel senso che è spendibile in via allargata e qualifica positivamente l’organizzazione in grado di esprimerlo. […] In impresa è oggi particolarmente difficile ottenere rispetto. Si dice, e si invoca, una rivoluzione meritocratica nella promozione delle persone; poi, da un lato, si cercano solo quelli che possono garantire una fedeltà senza sbavature e, dall’altro, si esasperano connotazioni che tendono (anche per via stipendiale) a marcare le differenze e le distanze. È straordinario come gli uomini di impresa rimproverino alla politica esattamente quello che loro stessi affermano nei fatti quasi ogni giorno.

Al fondo c’è ancora il concetto (e la pratica) del rispetto dei valori, come riconoscimento reciproco di azioni e comportamenti coerenti con le dichiarazioni e con le aspettative. Non c’è merito nel clan, peggio, nella corte.

Qui il brano intero, tratto da Pier Luigi Celli, Le virtù deboli, Apogeo, 2007.