Operai e impiegati battuti dal carovita

I motivi sono spiegati nel comunicato stampa (.PDF) rilasciato oggi da OD&M Consulting, che nella periodica analisi delle retribuzioni degli italiani fotografa la lotta impari tra inflazione e i salari più bassi. Ne parla anche Mario Vavassori di OD&M su Job24.it e più estesamente Il Sole 24 Ore -Job 24 (.PDF) di oggi.

Questa invece un’utilissima tabella per valutare alcune classi retributive (valori consolidati al 30.04.2008).

Valori assoluti delle retribuzioni annue per categoria e classe di età

Le retribuzioni degli italiani - ODM Consulting

Fonte: OD&M Consulting – Rapporto 2008 (II Ed.)

UPDATE: Ne scrive oggi (10 lug.) anche MioJob, focalizzandosi sui giovani.

Tigri, telescopi e salario

Massimo Gramellini su La Stampa di ieri.

Questa è la storia più avvincente del mondo. Dieci ricercatori italiani hanno realizzato un telescopio rivoluzionario che la Nasa manderà in orbita mercoledì prossimo da Cape Canaveral. A Houston lo chiamano Tiger Team, Squadra della Tigre: ragazze e ragazzi intorno ai 30 anni, laureati a Pisa in Fisica nucleare. Giovani, ottimisti, consapevoli di aver scelto un mestiere stupendo e di esportare la faccia sorridente dell’Italia. Il loro stipendio? 950 euro al mese. Questa è la storia più avvilente del mondo. Un mondo dove un fisico nucleare che realizza telescopi per la Nasa guadagna 950 euro al mese, mentre quel manager telefonico che parlava per frasi fatte confondendo Waterloo con Austerlitz ne prende cento volte tanto. Il problema contro cui si sta inchiodando il liberismo è che non collega il salario al talento e all’impegno del lavoratore, ma alla commerciabilità del prodotto. E’ giusto che i compensi li faccia il mercato. Ma in questo mercato senza regole prevalgono sempre le pulsioni più basse: sesso, calcio, tv, cellulari. Il fisico dei telescopi guadagna cento volte meno del manager dei telefonini o del centravanti della Nazionale perché voi e io usiamo i telefonini e guardiamo le partite della Nazionale, mentre dei telescopi non sappiamo che farcene. Il giorno in cui quegli aggeggi servissero a scovare petrolio nel sistema solare o a rintracciare terzini sperduti nelle galassie, immediatamente il loro valore di mercato si impennerebbe, trascinando al rialzo anche lo stipendio del Tiger Team. Torno a leggere le notizie di calciomercato sul telefonino, ma mi sento un verme.”

P.S. Chissà quanto pagano a La Stampa un buon giovane collaboratore…

Chi misura l’effetto dei salari detassati?

Iniziano a fioccare in Rete le analisi sulla detassazione degli staordinari. Questa è la sintesi di un articolo di Maria Cecilia Guerra su Lavoce.info dal titolo “L’Irpef senza straordinari“:

L’agevolazione fiscale persegue finalità che si prestano a non poche obiezioni, dà risultati iniqui, contrasta con principi cardine del sistema d’imposizione personale del reddito, risponde solo parzialmente a un possibile effetto di inefficienza che riguarda una parte esigua dei soggetti coinvolti e favorisce fenomeni elusivi.

Ragioni queste che fanno dire a Vincenzo Visco, in una lettera a noiseFromAmeriKa, dove cita il Libro Bianco sulle imposte sul reddito e il sostegno alle famiglie, di essere per la prima volta in sintonia con la CGIL. Sullo stesso tema si erano espressi anche Matteo Richiardi, sempre su Lavoce.info con l’articolo “Contro la detassazione degli straordinari“, e Alberto Luisiani (su noiseFromAmeriKa con “Oppressione fiscale e detassazione degli straordinari“) secondo il quale i legislatori italiani sono “profondamente stupidi e producono mostri“. Tutte motivazioni tecniche che vanno in direzione opposta rispetto alle scelte del Governo.

Al di là di una valutazione di dettaglio sull’equità relativa ai fattori secondari (assegni familiari ecc.) è evidente che la detassazione non può che avere natura sperimentale: se riguarda i salari di produttività, ovvero le componenti variabili o meritocratiche, come si potrà capire se la produttività con simili accorgimenti sale realmente o se si tratta soltanto di un espediente per fare spendere di meno l’imprenditore e offrire di più al lavoratore creando anomalie sistemiche nella gestione del costo del lavoro?

Update: qui trovate invece i pareri (articoli in PDF) favorevoli di Carlo Dell’Aringa e Michele Tiraboschi. Contrari, invece, sono Pietro Garibaldi e Tito Boeri.

Il salario fuori da Azkaban

Harry PotterLiberazione pubblica la storia della curatrice e traduttrice delle opere della J. K. Rowling (mamma di Harry Potter e scrittrice più ricca al mondo) in Italia.

Sostiene di non tirare la fine del mese (te credo, con un mutuo da 1.750 euro al mese!). Assunta a tempo indeterminato da una casa editrice lei, insegnante il marito. Due figli, una casa di proprietà.

Racconta: “…non è possibile che una coppia di laureati con un lavoro a tempo indeterminato, con una professione qualificata e intellettuale debba stare attenta non soltanto sui passatempi, ma anche sul costo del pane e della pasta […] Ogni due anni arriva lo scatto di anzianità: trenta euro di aumento. I sette romanzi di Harry Potter hanno venduto nel mondo più o meno mezzo miliardo di copie“.

Variabile, ma non troppo

Pare che dopo la flessibilità, il tema dominante sia quello della produttività e che questo sia irrimediabilmente legato alla contrattazione di secondo livello e dunque alla parte di retribuzione variabile associata ai risultati. A parte i massimi sistemi, di cui sentiremo parlare molto in questo periodo di ridefinizione delle politiche contrattuali nazionali, può sorgere banalmente la domanda: ma chi se lo piglia oggi il variabile?

Una risposta parziale viene da questi due grafici, che indicano la percentuale di percettori sul totale e la quota di retribuzione variabile rispetto a quella di base. I valori sono suddivisi per le differenti aree funzionali, le categorie (quadri e dirigenti) e il mondo del Commercio (azzurro) e Industria (rosso).

Quadri (2007)

Retribuzione Variabile - I quadri

Fonte: OD&M Consulting – Manageritalia 2008

Dirigenti (2007)

Retribuzione Variabile - Dirigenti (2007)

Fonte: OD&M Consulting – Manageritalia 2008

SIGLE: ACL – Acquisti e logistica; AFC – Amministrazione finanza e controllo; DG – Direzione generale; IT – Information technology; MCC – Marketing comunicazione e commerciale; PPQM – Produzione, qualità e manutenzione; RU – Risorse umane.

P.S. Oggi Luigi dell’Olio parla di retribuzioni variabili su Affari & Finanza, con l’articolo “Stipendi fermi, crescono soltanto straordinari e bonus” (.pdf).

Il fattore C e lo stipendio

C come Creatività. Ha una correlazione diretta con l’incremento dei valori in busta paga. Lo hanno calcolato, per il mercato USA, Todd Gabe, Kristen Colby e Kathleen Bell, nella ricerca “The Effects of Workforce Creativity on Earnings in U.S. Countries” (.pdf).

Là dove è più elevata la diffusione della classe creativa i salari sono anche più alti.

Gabbia o salario?

Singolare dialogo a distanza tra Pietro Ichino (“Il merito e il salario“, Il Corriere della Sera), Tito Boeri (“La gabbia dei contratti“, La Stampa) e Giorgio Cremaschi (La gabbia del liberismo concertativo sui salari, Liberazione) che sulle colonne di tre giornali differenti si sono confrontati in questi giorni sul tema della variabilizzazione delle retribuzioni e sui rinnovi dei contratti [fermi per il 57,5% dei dipendenti].

Forse a chi non legge i tre giornali contemporaneamente sarà sfuggito, ma un confronto incrociato come questo aiuta moltissimo per capire oggi quale siano le ragioni che contrappongono il sindacato più intransigente (FIOM) alla politica

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