Fai un regalo e scala l’IVA. Certo non è il massimo: puoi anche dire addio alla poesia del Natale. Ma se proprio devi, magari per un omaggio a un cliente o un fornitore, ecco qualche istruzione. Il limite di spesa? Il costo unitario di 25,82 euro (le vecchie 50mila lire).
IVA
IVA per cassa, qualche istruzione
Consigli ai Freelance. Se desiderate mettere in chiaro con i vostri clienti che conviene anche a loro pagarvi con tempi ragionevoli esiste oggi un piccolo espediente tecnico e si chiama “esigibilità differita”. Dopo l’approvazione della normativa sul pagamento IVA per cassa (ovvero soltanto quando incassata), si può fare così:
- produrre la fattura;
- apportare questa dicitura: “operazione con IVA a esigibilità differita ex art. 7 D. L. 185/2008“;
- spedirla;
- attendere fiduciosi, come sempre.
Poiché l’IVA ora è vincolata alla liquidazione periodica del primo periodo successivo al momento dell’effettiva riscossione/pagamento del corrispettivo, e non più con riferimento all’emissione della fattura, un’impresa che ricevere una fattura con tale dicitura obbliga l’azienda a pagare immediatamente la fattura per poter procedere alla detraibilità dell’IVA. In caso contrario dovrà attendere, alla pari del fornitore. In precedenza, come noto ai freelance pagati a babbo di morto, che dovevano ingiustamente fare credito allo Stato e regalare interessi alle aziende, l’IVA diventava immediatamente detraibile anche se i pagamenti erano concordati a giorni 30, 60, 90, 120 ecc.
Oggi non più. Vediamo che cosa succede.
Iva per cassa, ci siamo
Ahh, che sollievo. Erano anni che se ne parlava ed è arrivato il momento, finalmente. Ai più non dirà nulla, ma la possibilità di pagare l’Iva per cassa (solo dopo effettivo incasso!!) è un significativo passo avanti nel processo di giustizia sociale che riguarda i lavoratori indipendenti, in particolare per chi, lavorando da solo, viene considerato fiscalmente come un’impresa, come se avesse cash flow a gògò se non addirittura un Capitale (hehe).
Sapete, non sono un fan di questo governo, ma l’idea di anticipare allo Stato quello che i clienti non mi pagano mi ha sempre fatto salire la bile, soprattutto quando il mio conto corrente naviga al limite degli interessi passivi. La scelta di Tremonti di estendere questo decreto a chi arriva a 200.000 euro forse è eccessiva, ma tant’è. Sono abbastanza soddisfatto: niente più debiti virtuali con il Fisco.
Adesso ne vedremo delle belle sulle entrate fiscali in questa fase di transizione, prima che entri a regime su base trimestrale. E ne scopriremo delle belle sui tempi di incasso. Ne sono certo.
Il testo del “DECRETO 26 marzo 2009 – Pagamento dell’imposta sul valore aggiunto al momento dell’effettiva riscossione del corrispettivo” è da ieri pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale N. 96 del 27 Aprile 2009.
Partite IVA che gozzovigliano
Come scrive il mitico Spezzachini, è difficile non farsi prendere la mano dalle richieste dei lettori (Cfr. il geniale post sulla Ranking Desease dei blogger)… Ecco accontentati i molti che finiscono su questo blog cercando le novità sul recupero dell’IVA per i professionisti “che gozzovigliano”.
Qualche specifica sulla variazione introdotta con il DL 112/2008 sulla detraibilità dell’IVA per prestazioni alberghiere, somministrazione di alimenti e bevande e sulla deducibilità dai redditi (qui la circolare dell’Agenzia delle Entrate che chiarisce):
A) DETRAIBILITA’ DELL’IVA
Dal 1 settembre 2008 è possibile detrarre totalmente l’Iva relativa ai servizi alberghieri e di ristorazione, salvo l’ipotesi che le stesse riguardino spese di rappresentanza. I presupposti:
Il gambero e le Partite IVA
Qualche novità introdotta con la Finanziaria di Luglio per chi lavora in regime di Partita IVA come lavoratore indipendente: le segnala ACTA, con puntuale precisione. In sintesi sono tutti passi indietro su tracciabilità, studi di settore, pagamenti, F24 per via telematica e via discorrendo (il documento è disponibile anche qui).
Quando non c’è la fine del mese
Non resta che aspettare, sperando che quel famoso pagamento a 90 giorni – giorni conteggiati a partire dalla fine del mese relativo alla data con cui è stata emessa la fattura, una fattura che è stato possibile emettere a fine lavoro, ma non subito, bensì dopo alcune settimane in cui l’amministrazione ha generato un codice che rendesse valido l’ordine ex-post – ecco, non resta che aspettare che quei 90 giorni siano tali e non 120 o 180 e che il pagamento dell’IVA a tuo carico, non ancora intascata, non faccia finire il tuo conto in rosso, per pagare interessi sul debito del 12%.
Il periodo ha molte subordinate, ma si tratta della vita del lavoratore autonomo.
Un manuale gratuito per le Partite IVA
Altra bella iniziativa di ACTA – Associazione dei consulenti del terziario avanzato che ha realizzato questa guida dedicata ai consulenti che operano in regime di Partita IVA: “Professionista con partita IVA: cosa fare per partire?” (.PDF).
Si può scaricare liberamente dal sito di ACTA. È un manuale prezioso, soprattutto per chi deve iniziare, scritto da Sergio Bevilacqua, Alfonso Miceli e Anna Soru.
Una sintesi di esperienza e semplicità, per non lasciarsi spaventare dall’idea di lavorare da soli. Motivazioni, scadenze, suggerimenti.
Un breve, ma importante contributo. Grazie!
Tu chiamalo se vuoi forfettone
Novità della Finanziaria 2008. Segreti da tenere stretti, se chiedete al vostro commercialista, giusto perché spiegano come fare a meno di lui. Per chi è interessato, a ogni modo, è meglio che si dia una mossa, perché non deve fatturare con IVA già dal primo gennaio.
Che cos’è sto forfettone? “Un regime semplificato di tassazione per gli imprenditori minimi o marginali” (= partite IVA) che prevede l’imposta secca del 20% per chi ha un giro d’affari inferiore a 30.000 euro lordi annui in sostituzione di Irpef, Irap e addizionali“.
Surriscaldamento da rotazione bassoventrale
Ci sono tre categorie di soggetti/imprese che (insieme ai “3 gringos“) mi fanno girare ampiamente le palle in relazione ai pagamenti di lavori fatti e finiti:
- quelli che non ti pagano da 5 mesi [e ti fanno perciò pagare l’IVA non avendola tu ancora incassata!!] e che, pur avendo una società di 200 persone, hanno un orario dell’ufficio fornitori con una sola persona che lavora unicamente il lunedì dalle 9:00 alle 12:00 e ha il telefono costantemente occupato;
- quelli che cambiano le specifiche sui pagamenti, tipo ti pago a 3 mesi e non più a 60 giorni, senza dirti un accidenti di niente pur avendo tu fissato per contratto queste clausole di pagamento;
- quelli che ti pagano diversamante da quanto emesso in fattura e scopri soltanto con l’estratto conto che si sono divertiti a decurtarti qualcosa e si attendono una fattura nuova rettificata a ribasso.
Qualcuno conosce un Albo per iscrivere società che praticano deliberatamente l’Irresponsabilità Sociale d’Impresa?