IVA per cassa, qualche istruzione

Consigli ai Freelance. Se desiderate mettere in chiaro con i vostri clienti che conviene anche a loro pagarvi con tempi ragionevoli esiste oggi un piccolo espediente tecnico e si chiama “esigibilità differita”. Dopo l’approvazione della normativa sul pagamento IVA per cassa (ovvero soltanto quando incassata), si può fare così:

  • produrre la fattura;
  • apportare questa dicitura: “operazione con IVA a esigibilità differita ex art. 7 D. L. 185/2008“;
  • spedirla;
  • attendere fiduciosi, come sempre.

 

Poiché l’IVA ora è vincolata alla liquidazione periodica del primo periodo successivo al momento dell’effettiva riscossione/pagamento del corrispettivo, e non più con riferimento all’emissione della fattura, un’impresa che ricevere una fattura con tale dicitura obbliga l’azienda a pagare immediatamente la fattura per poter procedere alla detraibilità dell’IVA. In caso contrario dovrà attendere, alla pari del fornitore. In precedenza, come noto ai freelance pagati a babbo di morto, che dovevano ingiustamente fare credito allo Stato e regalare interessi alle aziende, l’IVA diventava immediatamente detraibile anche se i pagamenti erano concordati a giorni 30, 60, 90, 120 ecc.

Oggi non più. Vediamo che cosa succede.

Iva per cassa, ci siamo

Ahh, che sollievo. Erano anni che se ne parlava ed è arrivato il momento, finalmente. Ai più non dirà nulla, ma la possibilità di pagare l’Iva per cassa (solo dopo effettivo incasso!!) è un significativo passo avanti nel processo di giustizia sociale che riguarda i lavoratori indipendenti, in particolare per chi, lavorando da solo, viene considerato fiscalmente come un’impresa, come se avesse cash flow a gògò se non addirittura un Capitale (hehe).

Sapete, non sono un fan di questo governo, ma l’idea di anticipare allo Stato quello che i clienti non mi pagano mi ha sempre fatto salire la bile, soprattutto quando il mio conto corrente naviga al limite degli interessi passivi. La scelta di Tremonti di estendere questo decreto a chi arriva a 200.000 euro forse è eccessiva, ma tant’è. Sono abbastanza soddisfatto: niente più debiti virtuali con il Fisco.

Adesso ne vedremo delle belle sulle entrate fiscali in questa fase di transizione, prima che entri a regime su base trimestrale. E ne scopriremo delle belle sui tempi di incasso. Ne sono certo.

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Il testo del “DECRETO 26 marzo 2009 – Pagamento dell’imposta sul valore aggiunto al momento dell’effettiva riscossione del corrispettivo” è da ieri pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale N. 96 del 27 Aprile 2009.

Update. Gli approfondimenti sul Sole 24 Ore: 1, 2, 3, 4.