Connecting the dots, until the end

Soltanto alla fine comprendi il disegno intero che emerge da punti che un genio come Steve Jobs è riuscito a unire durante la sua incredibile vita spesa per l’innovazione. “So you have to trust that the dots will somehow connect in your future. You have to trust in something — your gut, destiny, life, karma, whatever. This approach has never let me down, and it has made all the difference in my life.” La sua storica lezione del 2005, rivolta a chi dovrà cambiare il futuro:

Questo il testo del suo speech:

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Appuntamento con il TesiCamp a Milano

[Perdonate la pausa, ma in questi giorni stavo seguendo alcuni incontri sul giornalismo investigativo televisivo. Tra breve qualche resoconto dei bellissimi interventi dei giornalisti di Report ecc… portate pazienza.]

TesiCamp

Trovo interessante segnalare questa iniziativa dell’amico Alberto: il TESICAMP, che si terrà a Milano venerdì 9 ottobre 2009 a Palazzo dei Giureconsulti nell’ambito di Innovation Circus, la kermesse dell’innovazione tecnologica che si tiene ogni anno nel capoluogo lombardo.

Il Camp ha una finalità intelligente: creare un’occasione di incontro informale tra neolaureati/laureandi che possono illustrare i propri percorsi di ricerca e professionisti/imprese interessate a scovare talenti e nuove idee di business. Complimenti ad Alberto, Luca e Ivan.

Sul sito di TESICAMP troverete tutte le informazioni utili.

Non sparate sul creativo

Così Hubert Jaoui di GIMCA (il cui sito, diciamo, fa schifo, altro che creatività!) nell’intervista concessa a Walter Passerini su Italia Oggi dal titolo “Troppe aziende uccidono i creativi” (.PDF):

“[…] L’innovazione viene dalle minoranze, da piccoli gruppi, che si prendono dei rischi, compreso quello di non essere capiti […]”

Messaggio: non sparate sui creativi. Troppe aziende lo fanno. E la tua?

Italia low-tech

È stata pubblicata da Eurofound la ricerca “Use of technology and working conditions in the European Union” (.pdf) sull’uso della tecnologia nei luoghi di lavoro in Europa. Risultato: l’Italia, rispetto ai Paesi più efficienti e ricchi, fa un uso ancora molto diffuso di macchinari. Il computer invece è impiegato da meno del 50% dei lavoratori.Use of computer in Europe

Il cambiamento? Un puzzle

Schematizzare è sempre un po’ tradire, soprattutto se si parla di sistemi complessi. A volte però aiuta poiché rimarca appunto gli elementi mancanti, come nello schema riportato qui sotto e che trovo molto interessante.

Il diagramma mette in luce come siano necessari elementi contemporanei per cambiare, innovare, migliorare realmente le imprese italiane (e più in generale il sistema sociale, ma applicate lo schema a ciò che vi pare..). La mancanza di soltanto uno di essi fa crollare l’intero sistema finalizzato al cambiamento.

P.S. Senza contare che se ne manca più di uno si sommano anche gli effetti…

Passi per il cambiamento
Fonte: La visione integrata dell’IT Governance, Risk e Compliance, ADFOR – 2008.

Voi in quale situazione vi trovate?