Ci sarà un Putiferio in tutte le strade e madame povertà non ci sarà più. Il dio dei sogni ci aiuterà a saltare dal sonno alla libertà. Correte qui e correte là!
Il paradiso delle trottole è un vero capolavoro di precisione e minuzia, attento al dettaglio, perfino nel riprodurre il clang stiracchiato di una trottola, e cesellato nel suo contorno d’immagini e fantasie visive inedite, bellissime. Un libro musicale, un fumetto sonoro o una sequenza di brani raccontati all’orecchio e all’occhio insieme, non saprei. E’ tutte queste cose e nessuna, perché mescola più di un registro fondendoli nell’arte come nel metallo di un timpano o nella mescola che compone la carta stampata. Nel panorama della canzone italiana è piuttosto raro vedere una banda così ben assortita di “artigiani” che si presta a comporre un coro di diversità artistiche per disegnare un effetto unico, equilibrato, pulito, per affrontare con fiabe sonore temi neppure così scontati come il lavoro, la guerra, la violenza dei ragazzini o l’indecifrabilità di un feto.