10 semplici regole per genitori che usano WhatsApp per chat di classe

La scuola sta per iniziare e non ho nessunissima voglia. Come mio figlio, ma per ragioni diverse. Chiamatele chat di classe.

10 Regole per Gruppi WhatsApp a ScuolaTra quelle scolastiche, gruppi legati allo sport, iniziative per soli papà, associazioni varie… tutto questo mi costa – per soli due figli (immagino chi ne ha di più, poveraccio) una dozzina di chat su WhatsApp! Il caos regna sovrano. Quei maledetti pallini verdi di notifica sono un vero incubo! Alle giornate interminabili e convulse di lavoro si somma la pressione esercitata da WhatsApp! Ho bisogno di salvarmi.

Mi sono ripromesso da tempo di proporre in Rete alcune regole per una “civile convivenza”. Anche soltanto per esorcizzare il fenomeno. Non so se avrà effetti reali, ma chi ha figli e frequenta simili gironi infernali sa di che cosa parlo quando arrivi al punto di pensare “basta, adesso esco!!” e poi però non puoi farlo perché ci sono di mezzo comunque i figli.

Di seguito propongo 10 regole, scritte al volo. Tutte, ovviamente, emendabili. Se volete contribuire, accetto suggerimenti e commenti. Non chiedetemi di entrare in un gruppo WhatsApp per discuterle, però.

Dieci regole per un uso corretto
di WhatsApp nelle chat di classe

  1. Mettere in chiaro, comprendere e rispettare sempre la finalità principale del gruppo e per questo pubblicare soltanto contenuti pertinenti;
  2. Usare un linguaggio adeguato alle conversazioni in pubblico, amichevole, non offensivo;
  3. Evitare le discussioni utili solo a due/pochi interlocutori, passando questi messaggi alla comunicazione diretta fuori dalla chat di gruppo;
  4. Prediligere domande a risposta chiusa rispetto a questioni aperte o senza un preciso contesto;
  5. Chiudere discussioni importanti prima di aprirne altre;
  6. Indirizzare domande specifiche alle persone giuste e non al gruppo quando la risposta dipende da una sola persona;
  7. Non moltiplicare inutilmente messaggi e concetti già rimarcati in precedenza da altri;
  8. Non inviare file multimediali eccessivamente pesanti (video ecc.);
  9. Scrivere messaggi circostanziati ed esaustivi, evitando di moltiplicare inutilmente interazioni, spezzettandole;
  10. Ricordarsi sempre che si impegnano tempo e strumenti di altri (e c’è anche un limite alla pazienza): contate sempre fino a tre prima di pubblicare messaggi.

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Minima immoralia / 6

L’ultima e-mail di un mio ex cliente. Un committente che seguivo da cinque anni e che un giorno, senza preavviso, con effetto immediato, ha deciso di non avere più bisogno delle mie attività di consulenza per la gestione esterna dell’ufficio stampa, un’attività che in questi anni ha fruttato oltre 500 articoli sulla stampa nazionale, passaggi a Ballarò e una copertina di Panorama.

 

Ciao Dario,

mi dispiace per la tua dipartita, mi sono trovato bene a lavorare con te e spero che comunque ci si possa sentire in futuro per qualsiasi cosa.

Ho bisogno di un piacere, potresti inviarmi una rubrica di tutti gli indirizzi di giornali e giornalisti che hanno pubblicato per [nome azienda]?

Ti ringrazio.
[Firma]

Le casalinghe polacche di Voghera

Spesso excusatio non petita, sed accepta est per evitare rompicoglioni, più che altro. Giorni fa Microsoft ha fatto ammenda per una variazione grafica apportata su un’immagine utilizzata per attività di marketing in Polonia. Ha sostituito la figura di una persona di colore con un’altra dai tratti caucasici. L’accusa: razzismo.

Chi si occupa un minimo, non dico di professione, di marketing, comunicazione o pubblicità sa bene che cosa accade alla banca dati di immagini a disposizione delle multinazionali. Ultimamente sto lavorando con fotografie acquisite da una società cinese in Cina per produrre materiale da veicolare in Europa. Difficile immaginare di poter lasciare figure con gli occhi a mandorla sulle nuove brochure italiane che convincano le casalinghe di Voghera a comperare lavatrici prodotte a Qingdao…

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Minima immoralia / 5

Direttore se vuoi convincere me e gli italiani che la lotta all’evasione fiscale sia una priorità di questo governo devi usare l’ipnosi” (ieri, Franceschini a Belpietro)

Crisi? Quale crisi? E chi mai se n’è accorto? I lavoratori come me sono in perenne stato di crisi. Nessuna variabile, soltanto una costante: nessuna cassa integrazione su cui fare affidamento.” (un amico, consulente con partita IVA)

Durante l’ultima colazione di lavoro con con un cliente cinese il nostro amministratore delegato ha preso una bottiglia di Brunello di Montalcino da 130 euro per accompagnare il pranzo, il cliente un thè da 2,5 euro.” (un amico, responsabile marketing di una multinazionale)

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Dalle cogitazioni scomposte durante un pranzo in trattoria con Alberto, nascono poi questi nuovi brand per prodotti finanziari. Se qualche banca volesse utilizzarli il legale ci scriva per contrattare i diritti d’autore, grazie.

Prodotto Target Tipologia
Damocle Ceto Medio Fondo assicurativo previdenziale
Guillotine Lavoratore autonomo Prestito agevolato
Isaura Casalinghe Assicurazione contro infortuni
Briseide Collaboratori domestici Come il precedente (franchigia di 10K euro)
Mathusalem Pensionati Fondo obbligazionario trentennale
Harry Potter Ceto Medio Fondo obbligazionario senza sottostante
Collodi Ceto Medio Fondo azionario italiano (forse)
James Ceto Medio Bond su mercato anglosassone
Vajont Dipendenti pubblici Covered Warrant con sottostante i derivati venduti ai Comuni italiani
Tiska Tuska Famiglie con figli Finanziamento trentennale per acquisto elettrodomestici
Juary /
Bergkamp /
Quaresma
Ceto Medio Fondo azionario con tre livelli di rischio

Update. Quasi dimenticavo i Gratta e Vinci (con nomi del tipo “Scaricab(ar)ile, Furbottolotto, Machevvuoi, Tze!, Al Locco, Chivivesperando ecc.”) come piano di investimento per tutti, sul breve periodo. Credo che il monopolio sia di Lottomatica, ma non sarebbe male poterli trovare oramai anche in Banca, allo sportello.

Minima immoralia / 4

Cresce la caccia al profittatore, al pescecane che succhia l’osso della crisi e si arricchisce: un tempo erano i fornai e i mercanti di grano, oggi sono il banchiere, il manager, i frequentatori del Cambio e di Forquet’s, i ricchi in quanto tali.” (Alain Minc, La Stampa di oggi)

Nell’economia fasulla, dove non si produce più niente, non c’è più distinzione tra vittima e carnefice.” (Paolo Virzì, presentando “Tutta la vita davanti”)

Nel mercato delle risorse umane, quando le cose vanno bene, vanno benissimo, ma quando vanno male, vanno malissimo.
E oggi?
Stanno sprofondando.” (un mio cliente)

Hai più tessere per la raccolta punti di quanti soldi tu non abbia in tasca da spendere…” (mia moglie)

Minima immoralia / 3

Ubi major minor cessat, sed sfanculat major” (dai contatti sul messanger)

Grazie per l’intervista e la foto, il direttore chiede però di farti dire che questo e quest’altro sito per trovare lavoro sono ottimi. Posso mettere in coda qualche indicazione a tuo nome?” (da un’intervista la cui pubblicazione non ho poi autorizzato)

Settimana prossima sono in cassa integrazione. Il mio capo mi ha chiesto di apprendere, a mie spese, questo nuovo linguaggio di programmazione, così verrò presentato al mio rientro, a un nuovo cliente, come uno dei massimi esperti in materia.” (M.C.)

Minima immoralia / 2

“In Italia ci sono tre categorie di senza lavoro: gli iperprotetti, i protetti e i derelitti.” (Nicola Rossi)

Se l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ecco perchè è una democrazia così precaria” (Anonimo, da “Perdere il Lavoro in Italia” Racconto n. 194)

So che per fare un preventivo servirebbe un’adeguata descrizione del lavoro, ma non sono in grado di fornirti alcun dettaglio. Fammi lo stesso un preventivo per questi  articoletti suvvia, poi vediamo…”. “Ok, cinquantamila euro!” (da una recente conversazione telefonica)

Sei un co.co.pro., un assegnista, un dottorando, o peggio un consulente della Sapienza? Beh, allora non ci pensare nemmeno all’asilo sotto il tuo posto di lavoro! Anzi, non fare figli.” (Giulio Marini, via SA-LA).

Minima immoralia / 1

Lo schiavo si affeziona. L’impiegato no“. (Banda Putiferio)

È inutile rodersi il fegato per questi soldi che non percepisco dal cliente. Semplicemente perché non li avrei mai guadagnati“. (l’amico Lucio, chiosando Eric Fromm)

L’immaginazione è più importante della conoscenza, diceva Einstein. Certo però che se non sai chi è…” (Ale)

Tu lavora sodo. Che a lavorare à la coque ci pensa giù lui.. ” (un mio cliente, capo di un’agenzia di pubblicità, a due dipendenti)