Le casalinghe polacche di Voghera

Spesso excusatio non petita, sed accepta est per evitare rompicoglioni, più che altro. Giorni fa Microsoft ha fatto ammenda per una variazione grafica apportata su un’immagine utilizzata per attività di marketing in Polonia. Ha sostituito la figura di una persona di colore con un’altra dai tratti caucasici. L’accusa: razzismo.

Chi si occupa un minimo, non dico di professione, di marketing, comunicazione o pubblicità sa bene che cosa accade alla banca dati di immagini a disposizione delle multinazionali. Ultimamente sto lavorando con fotografie acquisite da una società cinese in Cina per produrre materiale da veicolare in Europa. Difficile immaginare di poter lasciare figure con gli occhi a mandorla sulle nuove brochure italiane che convincano le casalinghe di Voghera a comperare lavatrici prodotte a Qingdao…

Possibile che la BBC o TechCrunch abbiano eluso una così elementare regola della comunicazione (come l’adeguamento dei messaggi al target) per lanciare anatemi? Vizio di chi vede nel proprio mercato il punto di vista assoluto, si può dire. Più semplicemente, zelo digitale. Sebbene la globalizzazione sia una realtà, non viviamo tuttavia ancora in una cultura realmente multietnica. E la possibilità di riderci sopra lo dimostra.

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Il mondo (manifatturiero) europeo e americano etichetta con marchi propri prodotti fatti chissadove e poi si scandalizza se trova patacche grafiche o marketing contraffatto. Sebbene si produca in Paesi lontanti, si compra ancora in lingue differenti, principalmente nella propria. E questo difficilmente cambierà nel breve periodo.

Bene ha fatto Microsoft a scusarsi, ma avrebbe dovuto più che altro per aver lasciato nell’immagine una figura con tratti orientali.

Ultima modifica: 2009-09-02T13:15:35+02:00 Autore: Dario Banfi

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