Leader, merito e italietta

Segnalo l’articolo “Il futuro dei nuovi manager” del bravo caporedattore Giovanni Stringa del Corriere della Sera, che dedica un paginone centrale al tema della leadership in Italia e analizza i dati di una ricerca che presenta domani la Luiss, curata da Pierluigi Celli.

[N.B. Italia Lavoro (=Ministero) non mette l’articolo in Rassegna tra quelli che parlano di lavoro]

Che cosa pensano italiani e dirigenti

Merito e Raccomandazioni
[Fonte: Corriere della Sera, 18 marzo 2008]

Così conclude Stringa: “L’idea di fondo del lavoro di analisi è di lanciare un piano straordinario che insista sul merito e sul ricambio. Non tanto, però, un piano che aggiunga regole su regole, burocrazia e confusione. Ma un progetto che abbia l’obiettivo di ‘slegare’ il sistema nel suo complesso“. Ecco, appunto. Oltre ai dati e alle solite tristi informazioni su quanto conti avere il culo parato, vorremmo leggere quali politiche di contrasto si possono oggi mettere in campo e soprattutto chi le può portare avanti.

E tu che cosa ne pensi? Come favorire il ricambio? Basta il dialogo, servono regole oppure un vaffaday, una lobby di giovani internettari contro vecchi babbioni arroccati alla cadrega, denunce pubbliche dei paraculati (=reverse delurking)? Attendere suggerimenti su che cosa fare da Marini o Montezemolo?

Gli amici degli amici

La questione del merito e del talento stanno entrando nella campagna elettorale. Casini, per esempio, o Veltroni ne hanno fatto un cavallo di battaglia usando i soliti generalismi validi per tutte le stagioni: “Va premiato il merito…“, “I migliori devono emergere…“, “Dobbiamo evitare che i cervelli fuggano all’estero…” [a proposito, in bocca al lupo a Giulio Marini] e avanti con la solita fuffa. Non è difficile leggere la volontà di cavalcare il malcontento individuale di molti lavoratori, studenti, ricercatori che non vedono riconosciute le proprie qualità.

Trasposto sul piano del mercato del lavoro e della mobilità significa passaparola, raccomandazioni e via andare, un argomento sul quale si ritorna periodicamente ogni tre mesi. (Per esempio oggi W. Passerini con “Troppe spintarelle per trovare un posto“).

Rovesciamo la logica con cui si affronta il tema, per una buona volta. Nessuno ha voglia di rispondere a una semplice domanda: “Ma chi dovrebbe giudicarli questi talenti? Chi è in grado? Siamo veramente capaci di capire chi ha valore?“. Se ci si affida alla raccomandazione, se i migliori scappano, se restano in un angolo ecc. significa che in qualità di selezionatori siamo degli incapaci. Caproni che esercitano soltanto un potere vuoto. Siamo noi che non ci esponiano al rischio e che dovremmo andare all’estero a formarci su come valutare al meglio le persone.

Onde evitare generalismi, l’ultima volta che hai selezionato una persona, che criterio hai usato (sì dico proprio a te)?

Evelina e il Senato

Esemplare rappresentazione del nostro mercato del lavoro. Berlusconi e Saccà si sentono al telefono: in cambio di una raccomandata piazzata in RAI si ottiene un voto in più al Senato per fare cadere la maggioranza.

Dalla conversazione:

Berlusconi: gli puoi fare una chiamata? La Elena Russo; e poi la Evelina Manna. Non centro niente io, è una cosa … diciamo … di…
Saccà: chi mi dà il numero?
B: Evelina Manna … io non c’è l’ho …
S: chiamo …
B: no, guarda su Internet …
S: vabbè, la trovo, non è un problema … me la trovo io …
B: ti spiego che cos’è questa qui …
S: ma no, Presidente non mi deve spiegare niente …
B: no, te lo spiego: io stò cercando di avere …
S: Presedente, lei è la persona più civile, più corretta …
B: allora … è questione di .. [parola incomprensibile, le voci si accavallano] ….
S: ma questo nome è un problema mio …
B: io stò cercando … di aver la maggioranza in Senato …
S: capito tutto …
B: eh .. questa Evelina Manna può essere .. perchè mi è stata richiesta da qualcuno … con cui sto trattando …

Devo essere sincero, non riesco neppure a commentare. Posso soltanto suggerire a Saccà [e agli attuali dirigenti] il sito esatto di Evelina Manna, per accellerare le pratiche. Non sia mai che altri stiano aspettando..

L’è mej un raccumandà!

La Camera di Commercio di Milano ha reso noti di dati relativi ai sistemi più diffusi in Lombardia tra le imprese per trovare nuova forza lavoro. Con il comunicato “Trovare lavoro in Lombardia: servono ancora le raccomandazioni” (e il focus su Milano) ricorda che il sistema di reclutamanto più usato resta quello del passaparola.

Si noti la percentuale relativa a Internet = 1,9%.

La buona notizia è che le dinamiche stanno cambiando. Soltanto quattro anni fa a livello nazionale il passaparola arrivava all’85% (contro il 72,3% di oggi) e Internet era ferma allo 0,2%.

METODI DI RECLUTAMENTO IN %

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Stampa Ag. per
il lavoro
Società
selez.
Database
aziendali
Web CPI Altro
 Milano 64,9 23,1 8,9 8,3 37,8 2,6 6,4 9,9
 Lodi 64,1 18,7 8,7 6,3 40,1 1,8 7,9 9,2
 Bergamo 66,4 18 10,2 6,7 37,8 1,2 10,2 9,2
 Brescia 68,9 17 9,8 6,7 37,7 1,6 10,4 7,9
 Como 67,2 20 10,3 7,3 37,5 1,5 10,3 7,9
 Cremona 66 18,7 10,4 7,1 38,7 1,7 8,9 8,6
 Lecco 67,3 19,1 10,8 7,5 38,7 1,7 8,5 7,6
 Mantova 65,5 17,6 11,1 6,6 40,3 1,4 10,4 8,5
 Pavia 68,2 18,4 8,5 6,3 37,8 1,6 9,6 8,7
 Sondrio 71,8 17,7 6,9 5,4 37,1 1,3 10,2 8
 Varese 65 18,7 11,9 6,3 38,7 1,6 9,3 8,5
 Lombardia 66,2 20,2 9,7 7,3 38 1,9 8,5 9
 Italia 72,3 15,4 7,1 6,5 38 1,9 10,2 7,2

[Fonte: Camera di Commercio di Milano – Gennaio 2007. La somma dei valori percentuali relativi alle varie modalità indicate può superare il 100% in quanto le imprese potevano indicare più di una modalità di selezione]