[Carissimi, questo modesto blog chiude le serrande per un po’.. se cercate pane fresco o farmacie aperte, beh.. buona fortuna! Ma se volete leggere qualcosa di interessante basta puntare su altri buoni indirizzi o frugare in archivio, ma non chiedete a Papiny. Nel frattempo godetevi l’ultima striscia di Brunetto. A presto]
posta-elettronica
Internet, privacy e luogo di lavoro
Sono state pubblicate le linee guida del Garante della Privacy per l’uso della posta elettronica e di Internet in azienda (che avevamo già anticipato due mesi fa). I datori di lavoro pubblici e privati non potranno più controllare la posta elettronica e la navigazione in Internet dei dipendenti se non in casi eccezionali.
“La questione è particolarmente delicata – afferma il relatore Mauro Paissan, attraverso un comunicato stampa – perché dall’analisi dei siti web visitati si possono trarre informazioni anche sensibili sui dipendenti e i messaggi di posta elettronica possono avere contenuti a carattere privato. Occorre prevenire usi arbitrari degli strumenti informatici aziendali e la lesione della riservatezza dei lavoratori”.
L’Autorità prescrive innanzitutto ai datori di lavoro di informare con chiarezza e in modo dettagliato i lavoratori sulle modalità di utilizzo di Internet e della posta elettronica e sulla possibilità che vengano effettuati controlli. Il Garante vieta poi la lettura e la registrazione sistematica delle e-mail così come il monitoraggio sistematico delle pagine Web visualizzate dal lavoratore, perché ciò realizzerebbe un controllo a distanza dell’attività lavorativa vietato dallo Statuto dei lavoratori.
C’è troppa posta per te
Pare che l’e-mail incominci a diventare un gratta/capo. Gli inglesi: 7 su 10 non ce la fanno più. L’esperienza di Luca de Biase non è molto differente. Oggi mi sa che anche “fare le pulizie di primavera” è diventata una questione digitale.