Le aree di impiego dei giovani laureati

Sono apparse in questo periodo numerose ricerche dedicate ai giovani e ai neolaureati a testimonianza della crescente attenzione verso uno dei fenomeni più preoccupanti degli ultimi anni ovvero la sempre più bassa capacità di investire nelle nuove generazioni.

Da Eurofond, la “European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions”, arrivano informazioni comparative sul tema Youth and Work (file .PDF, 450 Kbyte) nei 25 maggiori Paesi europei, mentre dalla Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con Formaper, giungono nuove analisi sulla Domanda e offerta di laureati in Lombardia (file .PDF, 650 Kbyte). [Il comunicato stampa titola “Cercansi laureati, ma senza garanzia di stabilità”].

Infine, il Giornale di Brescia sta pubblicando un’inchiesta a puntate sui neolaureati rendendo noti dati di un recente monitoraggio eseguito da Cilea sulla Lombardia. Oggi offre uno spaccato sulle retribuzioni, in un articolo dal titolo “Quanto prende un neolaureato?” (file .PDF, 150 Kbyte) che mette a confronto gli stipendi a 18 mesi dal termine degli studi di chi ha scelto una laurea triennale con quelli dei dottori che hanno svolto percorsi di formazione secondo il vecchio ordinamento.

Infine, vi segnalo una tabella abbastanza interessante sui settori di inserimento lavorativo dei diversi neolaureati in Lombardia.

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Dal Web alla carta al Web

Giornale di BresciaCuriosa e anomala (rispetto alle logiche classiche del mercato pubblicitario) iniziativa del Giornale di Brescia che è uscito oggi in edicola con quattro pagine di annunci di lavoro tratti dalla Borsa del Lavoro della Lombardia, servizio pubblico, libero e gratuito. In altre parole ha preso gli annunci Web relativi alle offerte per la Provincia di Brescia e messi su carta. Per rispondere si deve accedere alla Borsa Lavoro, visto che l’unico riferimento è www.borsalavorolombardia.net.

Immagino che il ragionamento dell’editore sia stato: visto che la maggior parte delle persone è cyber-ignorante tanto vale rippubblicare su carta così i lettori trovano più annunci e sale il numero delle vendite e sale anche l’attenzione degli inserzionisti che vedono ricchi spazi di offerte (come si dice: “Piatto ricco, mi ci ficco!”).

P.S. Borsa Lavoro Lombardia è al corrente di questa operazione? E cosa accadrà quando gli inserzionisti si accorgeranno che pubblicare online annunci sulla Borsa Lavoro è gratuito?