Nei piccoli annunci si trova sempre il meglio. Questo per autonomi, responsabili di redazione, con sussidio, è una vera chicca.
Fonte: Piccoli giornalisti
Nei piccoli annunci si trova sempre il meglio. Questo per autonomi, responsabili di redazione, con sussidio, è una vera chicca.
Fonte: Piccoli giornalisti
Business Week dedica uno speciale al recruiting online e alle possibili deviazioni discriminanti che derivano da un uso scorretto di strumenti che consentono selezioni con parametri non leciti. Così scrive Kurt Rohn sul popolare newsmagazine:
Technology, and specifically the Internet, have revolutionized recruitment. Recruiters can access millions of job seekers on electronic résumé databases and millions of job seekers can apply online via corporate career sites. Such electronic access broadens the candidate pool, but it can also be used by recruiters to narrow the pool, sometimes with negative or “disparate adverse impact”.
I pericoli di discriminazione sono cioè dietro l’angolo con la tecnologia. Lo ricordano l’Office of the Federal Contract Compliance Programs (OFCCP) e l’Equal Employment Opportunity Commission’s (EEOC) nel Systemic Task Force Report del 2006. Come fare? Basta mettere filtri sul genere o su codici postali relativi, per esempio, a quartieri di grandi città abitati prevalentemente da stranieri per effettuare selezioni scorrette.
Questo impone perciò una grande attenzione alla cosiddetta compliance, al rispetto delle leggi vigenti, nella realizzazione di software e servizi di recruiting diffusi in Rete. Almeno negli USA, dove la commissione di indagine su questo tipo di abusi si è dotata di un action plan degno di 007 telematici.
Curiosa e anomala (rispetto alle logiche classiche del mercato pubblicitario) iniziativa del Giornale di Brescia che è uscito oggi in edicola con quattro pagine di annunci di lavoro tratti dalla Borsa del Lavoro della Lombardia, servizio pubblico, libero e gratuito. In altre parole ha preso gli annunci Web relativi alle offerte per la Provincia di Brescia e messi su carta. Per rispondere si deve accedere alla Borsa Lavoro, visto che l’unico riferimento è www.borsalavorolombardia.net.
Immagino che il ragionamento dell’editore sia stato: visto che la maggior parte delle persone è cyber-ignorante tanto vale rippubblicare su carta così i lettori trovano più annunci e sale il numero delle vendite e sale anche l’attenzione degli inserzionisti che vedono ricchi spazi di offerte (come si dice: “Piatto ricco, mi ci ficco!”).
P.S. Borsa Lavoro Lombardia è al corrente di questa operazione? E cosa accadrà quando gli inserzionisti si accorgeranno che pubblicare online annunci sulla Borsa Lavoro è gratuito?