Report sulle pensioni

ReportIn attesa di leggere il nuovo libro di Giuliano Amato (anticipato sotto forma di intervista da Massimo Giannini) sul tema pensioni, mi sono visto la puntata di settimana scorsa di Report sui Fondi pensioni, che avevo perso.

Sconsolante che una scimmietta produca gli stessi risultati di un investitore istituzionale. A parte la bravura nel rivalutare i capitali, c’è una domanda che personalmente mi preoccupa: “E chi i capitali non riesce ad accumularli e non ha un Tfr?

TFR, la fine non è per niente nota

Forse non è ancora chiaro a molti, ma le pensioni che ci troveremo in tasca noi 30-40enni saranno una legnata sui denti. Come al solito La Voce.info e la chiarezza di Tito Boeri aiutano a capire perché e che cosa c’entra quella che io chiamo “La tassa generazionale” con la questione della scelta sul TFR.

Si legge nell’articolo:

Per i giovani i tassi di rimpiazzo (ovvero il rapporto tra prima prestazione pensionistica e ultimo salario) delle generazioni che vanno in pensione ora sono irraggiungibili, pur conteggiando trenta o quaranta anni di versamenti al Tfr. Questo perché la pensione pubblica offrirà un rimpiazzo del reddito da lavoro del 35-40 per cento nei casi migliori, contro l’attuale 65-70 per cento. […] Al tempo stesso i giovani sono chiamati a destinare fino a quasi il 50% della propria retribuzione a chi oggi a 57 anni (dopo 35 anni di lavoro) va in pensione. L’aliquota di equilibrio dei lavoratori dipendenti (il contributo che dovrebbe essere pagato per azzerare il deficit dell’Inps) è infatti vicina al 45 per cento. Questo significa che i giovani hanno a disposizione poche risorse da investire in previdenza integrativa. Il Tfr rappresenta per tutte queste ragioni un’opportunità irripetibile. E’ una opzione che va assolutamente esercitata.

Stando ad alcune analisi condotte da Jappelli e Lapadula, citate da Boeri, “un lavoratore su due poi crede che i contributi versati all’Inps alimentino un suo fondo personale cui potrà attingere all’atto del pensionamento”. A me sta cosa non fa molto ridere.

P.S. Ma chi il TFR non lo prende?

Trattamenti di Fine (inteso come aggettivo) Rapporto

Al bar Mila, Micaela e Andrea.

Ciao Mila, allora hai scelto per il TFR?
No, mica devo farlo..
Ma non lavori in un ufficio superlusso, non sei assunta?
Sì, ma sono socia della cooperativa per la quale lavoro e poi siamo in quattro gatti… Piuttosto Micaela ha sto privilegio.
E che c’entro io? Io sono una Co.Co.Pro. e per di più nel pubblico impiego, mica ce l’ho il TFR. Tra l’altro mi scade il contratto tra un mese, speriamo me lo rinnovino per la terza volta. Tu piuttosto…
Io? Non l’hai ancora capito, sono un lavoratore autonomo con partita IVA: chi me lo dà il TFR? È già tanto se mi pagano tutte le fatture… In realtà dovrei pensarci, il mio istituto di previdenza mi sta fregando alla grande…
Ah, beh. Siamo messi bene.”
Chi offre stasera?”

TFR e Bulgaria

Riforma del TFR

Che cosa c’entra il Trattamento di Fine Rapporto con la Bulgaria? Niente. È solo per ricordare (tanto questo è un blog, posso scrivere i titoli che mi pare..) che da ieri due cose sono cambiate nel mercato del lavoro italiano:

a) i lavoratori provenienti da Romania e Bulgaria non sono più extracomunitari;

b) i lavoratori delle imprese con più di 50 dipendenti dovranno decidere della sorte del TFR maturato a partire da.. OGGI!

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