La tecnologia sta cambiando il nostro modo di immaginare e vivere la comunicazione. Il dialogo ne risente: la retorica e il modo di relazionarsi con le persone (sempre più orientato a una dialettica di tipo binario) sono permeati pesantemente dal mezzo. Nulla di nuovo, certo.
Questo particolare, però, mi ha colpito: che l‘e-mail si intrufoli anche nell’ufficialità del discorso a livello istituzionale.
Cicerone viene comodamente mandato in soffitta, sostituito dal protocollo SMTP. E’ il caso del presidente Joaquin Almunia, che oggi si è presentato così a Davos:
Come tempo fa ebbi modo di segnalare dalle pagine del Sole 24 Ore il bel testo “L’arte del negoziato” (Corbaccio, 2005) e intervistare il suo autore William Ury, per motivi analoghi (e per riprenderci dalla sbornia di buonismo natalizio) vorrei spezzare una lancia a favore di “La nobile arte dell’insulto” di Liang Shiqiu (Einaudi, 2006), curato da Gianluca Magi. Entrambi sono testi utili quando le relazioni con il vostro capo, i clienti o il direttore si fanno difficili. Per gli amanti delle arti marziali della parola si trovano consigli interessanti, per esempio:
Quando si rivolgono critiche a qualcuno, bisogna farlo in una lingua infinitamente sottile il cui senso rimanga implicito. Conviene evitare che l’avversario si renda conto fin dalle prime parole che lo si sta criticando: è solo al termine di un certo tempo di riflessione, a poco a poco, che questi giunge a prendere consapevolezza che le parole rivoltegli erano tutt’altro che benevoli.
Nell’arte della critica, spiega l’autore, è di estrema importanza bandire l’agitazione, avere un gran sangue freddo.
Senz’ombra di dubbio, l’esperto nell’insulto possiede un contegno pacato e composto. Il modo di comportartarsi di chi appare serenamente distaccato dalle circostanze.
Queste parole mi ricordano l’atteggiamento di Giorgio Pasotti nel film Volevo soltanto dormirle addosso (la cui sceneggiatura, tra l’altro, è di Massimo Lolli direttore del personale della Marzotto), costretto a licenziare in brevissimo tempo un terzo del personale di una multinazionale francese. Di fronte al manager che gli ha assegnato questo compito ripete imperturbabile: “La stimo moltissimo”.