Nasce la rappresentanza del lavoro autonomo

La RETENasce oggi, ufficialmente, un nuovo soggetto politico.

Non in senso partitico, ma sociale. Già annunciato informalmente qualche mese fa, prende oggi la forma di una struttura organizzata, con cui confrontarsi senza intermediazioni. È la RETE delle Associazione dei Professionisti Autonomi, gruppo di 12 associazioni che annovera complessivamente circa 16.000 iscritti e raccoglie i lavoratori autonomi di seconda generazione, che operano nell’ambito delle professioni intellettuali senza Albo (anche se in realtà si rivolge a tutti i lavoratori della conoscenza…).

Obiettivo dichiarato: “Acquisire nuovi diritti e sviluppare opportunità di crescita“.

Gli aderenti sono: Acta, Agens Sviluppo, Aisl, Aiti, Atdal, Federprofessional, I-NETWORK, Lavoro Over 40, Manager Associati, Manageritalia Milano, Obiettivo 50, UnBreakFast.

Questo il comunicato stampa ufficiale.

P.S. Se posso permettermi un consiglio: se sei un lavoratore autonomo, un disoccupato, un freelance, un consulente, un contratto a progetto.. che usa la testa per lavorare, non pensare soltanto a che cosa la RETE può fare per te.

Atipiche coalizioni

Un altro interessante tentativo di coalizione via Internet per i lavoratori autonomi, precari e ricercatori. Si chiama F.U.L.P.P – Federazione Unitaria Lavoratori e Professionisti Precari. Non del tutto chiara nelle finalità programmatiche e nei servizi offerti, ma certamente da seguire nel tempo. In bocca al lupo a FULPP.

Creativi reattivi

Dariosaurus RexSe chiedi a tuo cugino se sia o meno un creativo è ovvio che, a modo suo, con buona approssimazione, nel 90% dei casi, dirà di essere tale. Ogni cugino che si rispetti è infatti creativo per definizione. Quello di Elio una volta è addirittura morto. E chi non è cugino nello spirito?

Se, invece, tu (non tuo cugino) fai il creativo di professione magari ti interessa questo approfondimento. Un servizio che ho scritto per Il Sole 24 Ore – Job 24 Online:

Chi rappresenta i lavori creativi? [Excursus sulle associazioni per creativi];
Nuovi profili, il brand designer fa gioco di squadra [Intervista a A. Marazza di Landor];
La busta paga del talento [Un’analisi di OD&M Consulting sugli stipendi dei creativi];
Tabella sulle retribuzioni dei creativi (.PDF – Fonte: OD&M Consulting).

Questa frase di Marazza di Landor mi ha colpito, particolarmente:

Se tirassimo un’ipotetica linea che unisse Jean Paul Gaultier all’ingegnere nucleare, i pubblicitari certamente sarebbero più vicini allo stilista, ma i designer stanno sul polo opposto: sono sistematici quanto gli architetti. Tutto ciò che costruiscono deve stare in piedi. Non è sufficiente essere dei guru, come va di moda oggi. Il talento, nel mestiere dei creativi che lavorano sul branding, si deve sempre confrontare con regole concrete ed essere messo al servizio del business“.