Cronache dal Mgiv/9

Ultimo post sul Mgiv. Una sintesi, una valutazione d’insieme, con tanto di pagelle :-) e una piccola analisi sul mercato giornalistico.

Master in giornalismo investigativo

Niente male. Il mio giudizio sul modulo del Master che ho frequentato è piuttosto positivo. Lo dico a mente libera da questioni economiche non avendo speso un euro. Difficile dire se sborsando la cifra piuttosto elevata (per le mie tasche) prevista per i non-borsisti sarei della medesima opinione. Credo, però, di non sbagliare dicendo che i punti di forza del MGIV sono almeno due:

1) l’elevata preparazione e qualità del corpo docente, che costituisce il cuore di ogni corso di aggiornamento. Tutti molto bravi nella rispettiva area professionale. Il Gip Salvini mi è piaciuto molto, così pure Ciconte e Falesiedi. E se dovessi azzardare una valutazione complessiva, personale, basata sulle esperienze portate in aula, sulle conoscenze e la capacità di comunicare oltre al valore aggiunto dei contenuti che serviranno alla mia professione concretamente, questa è una mia piccola classifica:

Leonida Reitano 6,5
Enzo Ciconte 8,0
Guido Salvini 8,5
Loretta Napoleoni 7,5
Maurizio Milano 6,5
Claudia Segre 7,0
Mauro Falesiedi 8,0
Gianfranco Gargiulo & Massimino Boccardi 7,5
Roberta Bruzzone 6,5
Fabio Mini 7,5
Francesco Truglia 7,0
Media 7,3

2) il secondo elemento è la buona capacità organizzativa dell’Associazione Giornalismo Investigativo.

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Cronache dal Mgiv/8

[Ultima serie di lezioni, poi la giostra finisce. In un post successivo tiro le somme.]

Master in giornalismo investigativo

Lezioni di sabato 19, 25 e 26 luglio. Si parla – e si lavora attivamente, usandolo – del software ArcGIS della Esri, strumento che consente la rappresentazione grafica di dati statistici elaborati su base geografica. Esri ItaliaIn altre parole, è un’applicativo informatico che permette di disegnare cartine colorandole a seconda dei dati statistici che si hanno a disposizione. La cosa mi intriga non poco, visto che mi occupo di temi legati al mercato del lavoro e capisco finalmente come riesca Eurofond a produrre cartine così belle.

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Cronache dal Mgiv/6 e 7

[Sono rimasto un po’ indietro con le cronache. Eccovi alcune lezioni. A seguire l’ultima e chiudo. La Borsa che mi è sta concessa prevedeva la possibilità di seguire soltanto uno dei quattro moduli (“Analisi investigativa”) del Corso per una durata di 90 ore.]

Master in giornalismo investigativo

Lezioni dell’11 e 12 luglio. Roberta Bruzzone tiene banco per due giorni. Uno, però, me lo perdo. Bella presenza, capelli lunghi e sciolti, molto diretta con l’aula, Roberta, esperta in psicologia investigativa e forense, punta le lezioni sul criminal profiling, dedicando le due giornate a suicidi e crimini legati alla pedofilia e, il sabato, agli omicidi. Roberta BruzzoneNon mancano fotografie e casi di studio, diciamo raccapriccianti con un eufemismo. Non sono decisamente abituato e il mio stomaco soffre. L’aspetto più affascinante a ogni modo è l’esistenza di regole di analisi e la volontà di tracciare schemi (pattern) da associare alla psicologia criminale.

Non è comunque il mio campo e assisto abbastanza passivo. Non mi sono mai occupato di cronaca e forse è tardi per farlo, ma apprezzo  la passione e la durezza di chi sa affrontare scientificamente materie che altrimenti sarebbero tritate come spazzatura e sfruttate soltanto in termini spettacolari dai Taormina e Vespa di turno. Più dei contenuti ho apprezzato l’impegno della Bruzzone.

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Lezione di venerdì 18 luglio. È dedicata alla criminalità transazionale organizzata. Ne parla Fabio Mini, generale di Corpo d’Armata, un militare anomalo, con una lenzuolata di esperienze in curriculum (tra le quali anche in Kosovo). Scrive su La Repubblica e Corriere della Sera. Parla molto apertamente, iniziando dalla capacità di riconoscere e analizzare oggi le giuste minacce. Spesso, sostiene, “se tutto ciò che hai è un martello, tutto ciò che vedi è un chiodo“.

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Cronache dal Mgiv/5

[Lezione sul terrorismo internazionale saltata, sob. L’ottima Maria mi passa gli appunti, come se fossimo a scuola, bei tempi, in verità il bello è partecipare, non come al liceo, ma con molti anni di letture alle spalle, per intervenire, dialogare, domandare a ragion veduta. La settimana successiva due giorni di full immersion sulle tecniche di investigazione informatica mi rimettono in sesto, dopo una colica renale.]

Master in giornalismo investigativo

Venerdì 4 e sabato 5 luglio. Gianfranco Gargiulo e Massimino Boccardi sono due esperti in digital forensics* e si divertono come bambini nel mettere le mani nella marmellata (concettuale), per farci capire dimensioni dei barattoli e sapori della melassa informatica. Uno spasso seguirli [per me, altri si sono annoiati non poco..], e si comprende che da tempo svolgono attività d’analisi e lezioni insieme.

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Cronache dal Mgiv/4

[Quarta puntata dedicata alle tecniche di riciclaggio con una sorpresa per blogger e giornalisti]

Master in giornalismo investigativo

Venerdì 20 e Sabato 21. I contenuti della lezione sono presto detti, perché per un agreement sottoscritto con il bravo relatore non possiamo divulgare nulla. La materia (riciclaggio e finanziamento al terrorismo) è particolarmente delicata e parte del materiale trattato non può essere divulgato via Internet. Documentazioni del FATF-GAFI, la Legge italiana antiriciclaggio e numerosi fonti aperte (in particolare la legislazione euroepa in materia di riciclaggio) fanno da sfondo, ma tecniche, casi reali raccontati ecc. non sono divulgabili. Alla prossima, dunque.

Cronache dal Mgiv/2 e 3

[Seconda e terza puntata – La lezione del venerdì scorso salta, per mia fortuna, poiché ero a Parma a seguire un barbosissimo convegno sulla sicurezza informatica e la compliance. Sabato ottima lezione del giudice Salvini, questo week-end invece è centrato su macroeconomia e finanza]

Master in giornalismo investigativo

Guido SalviniSabato 7. Procedura penale è come una bellissima scacchiera in cui si posizionano i pezzi secondo regole precise. C’è un orologio che scorre e non si vince mai in poche mosse. Quando la partita si complica serve esperienza, calma, massima attenzione. Qualità che mostra di avere in aula il bravo Guido Salvini, GIP di Milano, esperto di terrorismo ed eversione di destra. Fotografa ogni singolo passaggio del procedimento penale, partendo dai giocatori in campo per spiegare ogni tappa che dalla notizia di reato porta al giudizio, citando molti casi di cronaca, dal processo Andreotti a quello legato ai fatti del Vajont o del caso Ilaria Alpi.

Una partita lunghissima quella pre-processuale e legata alle udienze, che in alcuni casi mostra eccezioni di grandissimo rilievo. Salvini ne cita molte. La più intrigante (a mio avviso) è l’attuale fase di stallo legata ai processi per spionaggio ad opera della banda di Cipriani & Co. nel caso Telecom. Il decreto che blocca la lettura dei contenuti delle intercettazioni (che potrebbero essere fonti per notizie di reato) è in Corte Costituzionale: come devono essere trattate queste prove? Il Decreto è realmente a norma di legge? Salvini cita un caso opposto, legato anch’esso alla possibilità di accedere a contenuti di intercettazioni ordinate illegalmente da Coca-Cola nei confronti di un suo dirigente, il quale potrebbe usarle proprio (e al contrario) per vincere – non è detto, ma perché escluderne la possibilità? – la propria causa. Sui mezzi di prova si ferma la lezione, con grande tempismo, visto che da lì a poche ore inizia la trafila del D(D)L sulle intercettazioni a firma del Governo. Ne parleremo nelle prossime lezioni…

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Cronache dal Mgiv/1

[Nasce – e non so se riuscirò a tenere fede a questo impegno – una microrubrica dedicata al Master in Giornalismo Investigativo (Mgiv), modulo Analisi Investigativa, per il quale ho vinto una borsa di studio. Di seguito impressioni, racconti d’aula e altro, che lascio a voi classificare…]

Master in giornalismo investigativo

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Tornare sui banchi è dura – 12 ore in due giorni! – soprattutto se togli telefono fisso e la tensione di dovere produrre qualcosa entro le prossime due ore, ma se la materia è buona, il docente docet e non si parla di come pettinare le bambole, grazie a dio hai l’impressione di non buttare via il tempo, una sensazione assai spiacevole, che da freelance temi possa assalirti come una scadenza di pagamento dell’Iva quando hai il conto in rosso.

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Mgiv/ 1 – Analisi delle fonti aperte su Internet e Sistemi criminali 1

Venerdì 30. Poco, ma era un battesimo d’aula per me. Ho filtrato poco perché in verità, senza falsa modestia su taluni temi, soprattutto tecnici, ne so molto. La parte migliore delle ore di Leonida Reitano dedicata all’Analisi delle fonti aperte su Internet è l’illustrazione di una disciplina assai poco diffusa in Italia denominata OSINT (Open Source Intelligence), intorno alla quale esiste (per me una scoperta) una letteratura sconfinata. Si veda il lavoro di Robert David Steele, per esempio. E’ un mare magnum, che va dalla classificazione delle fonti aperte alla compilazione di piani di information retrieval, portali Internet per condividere documenti, ecc.

L’applicazione strumentale (uso di motori di ricerca, tracerouting, analisi di IP, Whois ecc.) è stata invece deludente, almeno per quanto conosco già di queste tecniche. Assente l’analisi di reti fuori da protocollo http (!), dove si trovano oggi, per esempio, i dati sulle retribuzioni degli italiani o informazioni sulle magagne di Lombardo. Piacevole l’excursus sulla pianificazione del percorso di ricerca e della corrispondente costruzione di mappe concettuali – basate su Cmap – per ricostruire temi complessi, come per esempio le relazioni tra clan mafiosi.

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Sabato 31. Persona squisita Enzo Ciconte, che ha recentemente pubblicato un testo sulla ‘Ndrangheta, e che tiene l’aula per sei ore parlando a braccio di sistemi criminali. Parte dalla storia meno recente, per farci capire origini e motivazioni, intrecci politici e sociologici, e approda ai giorni nostri soffermandosi sul periodo 1992-94 forse il più complesso per determinare le successioni del dopo-Riina, dove fanno da sfondo la nomina alla Presidenza della Repubblica, in cui Andreotti (come sostiene anche il film Il Divo) fu bloccato nella sua corsa – complice la mafia che mandò un chiaro segnale con l’uccisione di Salvo Lima – e l’intreccio tra tangentopoli e lotta alla criminalità organizzata. Cita il caso Bellini-Gioè (.PDF), forse il più misterioso, e arriva ad oggi, spiegandoci le ragioni della sentenza Dell’Utri, citando l’eroe Vittorio Mangano e altri.

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