Cronache dal Mgiv/9

Ultimo post sul Mgiv. Una sintesi, una valutazione d’insieme, con tanto di pagelle :-) e una piccola analisi sul mercato giornalistico.

Master in giornalismo investigativo

Niente male. Il mio giudizio sul modulo del Master che ho frequentato è piuttosto positivo. Lo dico a mente libera da questioni economiche non avendo speso un euro. Difficile dire se sborsando la cifra piuttosto elevata (per le mie tasche) prevista per i non-borsisti sarei della medesima opinione. Credo, però, di non sbagliare dicendo che i punti di forza del MGIV sono almeno due:

1) l’elevata preparazione e qualità del corpo docente, che costituisce il cuore di ogni corso di aggiornamento. Tutti molto bravi nella rispettiva area professionale. Il Gip Salvini mi è piaciuto molto, così pure Ciconte e Falesiedi. E se dovessi azzardare una valutazione complessiva, personale, basata sulle esperienze portate in aula, sulle conoscenze e la capacità di comunicare oltre al valore aggiunto dei contenuti che serviranno alla mia professione concretamente, questa è una mia piccola classifica:

Leonida Reitano 6,5
Enzo Ciconte 8,0
Guido Salvini 8,5
Loretta Napoleoni 7,5
Maurizio Milano 6,5
Claudia Segre 7,0
Mauro Falesiedi 8,0
Gianfranco Gargiulo & Massimino Boccardi 7,5
Roberta Bruzzone 6,5
Fabio Mini 7,5
Francesco Truglia 7,0
Media 7,3

2) il secondo elemento è la buona capacità organizzativa dell’Associazione Giornalismo Investigativo.

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Cronache dal Mgiv/6 e 7

[Sono rimasto un po’ indietro con le cronache. Eccovi alcune lezioni. A seguire l’ultima e chiudo. La Borsa che mi è sta concessa prevedeva la possibilità di seguire soltanto uno dei quattro moduli (“Analisi investigativa”) del Corso per una durata di 90 ore.]

Master in giornalismo investigativo

Lezioni dell’11 e 12 luglio. Roberta Bruzzone tiene banco per due giorni. Uno, però, me lo perdo. Bella presenza, capelli lunghi e sciolti, molto diretta con l’aula, Roberta, esperta in psicologia investigativa e forense, punta le lezioni sul criminal profiling, dedicando le due giornate a suicidi e crimini legati alla pedofilia e, il sabato, agli omicidi. Roberta BruzzoneNon mancano fotografie e casi di studio, diciamo raccapriccianti con un eufemismo. Non sono decisamente abituato e il mio stomaco soffre. L’aspetto più affascinante a ogni modo è l’esistenza di regole di analisi e la volontà di tracciare schemi (pattern) da associare alla psicologia criminale.

Non è comunque il mio campo e assisto abbastanza passivo. Non mi sono mai occupato di cronaca e forse è tardi per farlo, ma apprezzo  la passione e la durezza di chi sa affrontare scientificamente materie che altrimenti sarebbero tritate come spazzatura e sfruttate soltanto in termini spettacolari dai Taormina e Vespa di turno. Più dei contenuti ho apprezzato l’impegno della Bruzzone.

break

Lezione di venerdì 18 luglio. È dedicata alla criminalità transazionale organizzata. Ne parla Fabio Mini, generale di Corpo d’Armata, un militare anomalo, con una lenzuolata di esperienze in curriculum (tra le quali anche in Kosovo). Scrive su La Repubblica e Corriere della Sera. Parla molto apertamente, iniziando dalla capacità di riconoscere e analizzare oggi le giuste minacce. Spesso, sostiene, “se tutto ciò che hai è un martello, tutto ciò che vedi è un chiodo“.

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Cronache dal Mgiv/2 e 3

[Seconda e terza puntata – La lezione del venerdì scorso salta, per mia fortuna, poiché ero a Parma a seguire un barbosissimo convegno sulla sicurezza informatica e la compliance. Sabato ottima lezione del giudice Salvini, questo week-end invece è centrato su macroeconomia e finanza]

Master in giornalismo investigativo

Guido SalviniSabato 7. Procedura penale è come una bellissima scacchiera in cui si posizionano i pezzi secondo regole precise. C’è un orologio che scorre e non si vince mai in poche mosse. Quando la partita si complica serve esperienza, calma, massima attenzione. Qualità che mostra di avere in aula il bravo Guido Salvini, GIP di Milano, esperto di terrorismo ed eversione di destra. Fotografa ogni singolo passaggio del procedimento penale, partendo dai giocatori in campo per spiegare ogni tappa che dalla notizia di reato porta al giudizio, citando molti casi di cronaca, dal processo Andreotti a quello legato ai fatti del Vajont o del caso Ilaria Alpi.

Una partita lunghissima quella pre-processuale e legata alle udienze, che in alcuni casi mostra eccezioni di grandissimo rilievo. Salvini ne cita molte. La più intrigante (a mio avviso) è l’attuale fase di stallo legata ai processi per spionaggio ad opera della banda di Cipriani & Co. nel caso Telecom. Il decreto che blocca la lettura dei contenuti delle intercettazioni (che potrebbero essere fonti per notizie di reato) è in Corte Costituzionale: come devono essere trattate queste prove? Il Decreto è realmente a norma di legge? Salvini cita un caso opposto, legato anch’esso alla possibilità di accedere a contenuti di intercettazioni ordinate illegalmente da Coca-Cola nei confronti di un suo dirigente, il quale potrebbe usarle proprio (e al contrario) per vincere – non è detto, ma perché escluderne la possibilità? – la propria causa. Sui mezzi di prova si ferma la lezione, con grande tempismo, visto che da lì a poche ore inizia la trafila del D(D)L sulle intercettazioni a firma del Governo. Ne parleremo nelle prossime lezioni…

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