Alla fine chi paga la Cig?

Per mantenere vivo il rapporto di lavoro dipendente nelle aziende in crisi interviene la Cassa Integrazione. Fin qui è cosa nota. Ma chi ci mette i soldi? Vale la pena di ricordarlo, soprattutto ai freelance senza lavoro, ai disoccupati e comunque in generale a chi sta per un verso o per l’altro fuori dalle imprese.

La Cassa Integrazione in deroga è per il 70% a carico della fiscalità generale, per il 30% a carico delle risorse regionali a valere sul PON-FSE, finalizzate a finanziare le politiche attive.

Semplificando, buona parte dei soldi vanno a tagliare i servizi che le Regioni dovrebbero offrire a tutti in materia di formazione professionale, riqualificazione dei lavoratori, piani di reinserimento, progetti di qualificazione. Tu che sei un freelance semplicemente te la pigli in quel posto. In cambio della solidarietà che dai agli operai e agli impiegati delle aziende (che non ti danno più lavoro), rinunciando a servizi pubblici, ti prendi sani pesci in faccia visto che per te non è previsto alcun sostegno al reddito se le cose vanno male. Il sistema è stato progettato ovviamante da chi non alcun interesse a rappresentarti davvero. Pensaci.

Facendo un piccolo calcolo, prendendo per esempio il mese di gennaio 2010, con 80,8 milioni di ore pagate per Cigo, Cigs e Cigd, e un’ipotesi di retribuzioni lorde medie di 15 euro all’ora (esageriamo nel ribasso), questo significa che almeno 364 milioni euro sono cancellati ogni mese dalle casse regionali per finanziare piani che potrebbero essere spesi per la collettività dei lavoratori (di tutti, non soltanto dei lavoratori alle dipendenze) in progetti e finanziamenti di azioni di riqualificazione del mercato del lavoro.

Ok, ok, massima solidarietà a chi sta perdendo il posto di lavoro, non fraintendete. Ma che cosa c’è nel cassetto delle politiche passive per i freelance e i lavoratori autonomi con Partita IVA oggi? Niente. Grande furbata poi quella di scambiare le politiche attive con quelle passive, quando esiste un’asimmetria di fondo. E’ come dire: “Manca il carburante per rifornire i voli intercontinentali, ok, chiudiamo le strade per arrivare all’aeroporto!” Sì, ma se non portano soltanto a quella destinazione?

Ultima modifica: 2011-02-16T12:56:32+01:00 Autore: Dario Banfi

3 commenti su “Alla fine chi paga la Cig?”

  1. Questo articolo è una grande stronzata. Lo stato non aiuta ne sostiene le altre categorie perchè non vuole farlo!! Non è colpa della Cig che per il 60 % la paga il datore di lavoro, e il 30 % il lavoratore!! idioti!! C

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  2. Che io sappia la Cigd è in carico a fiscalità generale e Regioni, dopo gli accordi sull’estensione alle piccole imprese (un accordo che sarebbe dovuto durare solo 2 anni, ma poi..). Se poi Carlotta ha voglia di discuterne, può cortesemente usare un tono diverso, meno “muscolare”, please?

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  3. Informatissima Carlotta, forse le tue fonti sono un po fragili.
    Tutti i datori di lavoro che possono fruire della CIG versano ogni mese all’INPS lo 0,90% delle retribuzioni mensili. (lo 0.90% è così ripartito: 0.60% a carico datore di lavoro 0,30% a carico dipendente) Tutte le erogazioni di CIG che eccedono il fondo creato dai versamenti dello 0,90% è totalmente a carico dello Stato e Regioni (vale a dire a tutti i contribuenti italiani). Hai capito maestrina!

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