Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.
Sono le parole pesantissime e senza precedenti di Pier Lugi Celli, pubblicate oggi su La Repubblica e rivolte a suo figlio. Per chi non sapesse: è il direttore generale della Luiss, una delle massime istituzioni universitarie del Paese.
Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all’attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai […] Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico.
Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.
IN AMERICA UN RAGAZZO HA LA POSSIBILITA’ DI REALIZZARE LA PROPRIA IDEA. YOUTUBE è NATO IN UN GARAGE, STESSO DISCORSO PER APPLE.
SE VUOI PARLARE COL DIRETTORE GENERALE DI GOOGLE, TI SI PRESENTA UN RAGAZZO DI 25 ANNI. TUTTO QUESTO FA PENSARE…