Ecco il testo integrale (qui nella prima bozza) della Manovra Monti. Me la sto leggendo con calma, ma ho già intercettato un bel po’ di novità interessanti in materia di assistenza e previdenza (Art.24) che riguardano anche i freelance, a partire dal superamento dei limiti di 3 anni per il riallineamento di posizioni previdenziali presso Enti diversi (era ora!); l’applicazione del contributivo per tutti (ok), l’eliminazione dei tempi di interregno tra la fine del lavoro e l’erogazione della pensione (bene), la possibilità che le pensioni sotto il valore di 1,5 volte l’assegno sociale mensile siano riportate come minimo a questo parametro (questione da valutare per singoli casi..) o l’estensione a 50 anni (!) della sostenibilità finanziaria delle Casse di Previdenza private. Giornalisti e medici, siete avvisati… Beh, ora leggo il tutto con cura.
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Pacchetto Lavoro in Finanziaria
Ecco il testo ufficiale (che ho reso in formato .PDF) trasmesso dal Ministero del Lavoro sul Pacchetto Lavoro che sarà inserito in Finanziaria e da discutere in questi giorni alla Camera.
Oltre a quanto indicato nel post precedente (lo sgambetto alle partite IVA), è interessante la precisazione:
La disposizione è finalizzata a semplificare, in via sperimentale per l’anno 2010, i requisiti previdenziali di accesso all’indennità di disoccupazione. In particolare, per l’indennità ordinaria di disoccupazione con requisiti normali si computano anche i periodi svolti nel periodo precedente sotto forma di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, nella misura massima di tredici settimane.
P.S. In altre parole si ripete che anche anche Co.co.pro e Co.co.co avranno chance per ricevere assegni di disoccupazione. Si tace invece il fatto che il Governo si ferma a quanto già deciso l’anno scorso. Non cambia cioè di una virgola l’estensione di queste forme di protezione sociale a chi per esempio non ha contratti di lavoro, ma solo lettere di incarico, pur versando contributi alla Gestione Separata! Tecnicamente questa scelta è stata maturata con la bocciatura dell’emendamento G4.108 all’Art. 1-Bis (proposto da Ichino, Roilo, Treu, Biondelli, Blazina, Ghedini, Nerozzi e Passoni) che impegnava il Governo a utilizzare le risorse già presenti per il sostegno dei lavoratori che sono più direttamente colpiti dalla crisi (i famosi 13 mld di euro per la CIG e CIGS), introducendo la cassa integrazione e i trattamenti di disoccupazione nei casi in cui non siano ancora previsti. Ecco, questo impegno non si è voluto prenderlo.
Lo standard della Finanziaria
Tra le mille sfaccettature – per essere buoni, ma potremmo anche dire “nel bazar” – della Legge Finanziaria si parla anche di Lavoro, per fortuna. L’impegno profuso non è indifferente e alcuni provvedimenti sono nuovi, come quelli legati alla lotta al sommerso (per la prima volta è istituito un Fondo), alle comunicazioni obbligatorie, al patto di solidarietà tra generazioni o agli incentivi previdenziali (o meglio al condono per quegli imprendiori che usano lavoro irregolare) per stabilizzare i Co.co.pro, ma altri permangono pericolosamente impantanati in vecchie logiche, ovvero alla necessità di appianare le crisi del settore privato o distribuire favori nel settore pubblico.
Interessante, dal punto di vista politico, la scelta di aumentare le aliquote previdenziali un po’ per tutti, a fianco della riduzione del cuneo fiscale. È il classico paradosso di sinistra in cui non è chiaro se si vuole rafforzare l’equità e la sicurezza sociale oppure appianare i conti dell’INPS. Vista la mancanza di qualsiasi specifica sull’onere del pagamanto del differenziale per il lavoro autonomo (in altre parole, l’aumento lo paga il lavoratore con partita IVA o il committente? Evidentemente il primo, che dovrà alzare le tariffe o più probabilmente subire una riduzione del suo compenso netto), propenderei per la seconda ipotesi.
Il cardine intorno al quale si opera nei provvedimenti è certamante il lavoro subordinato a tempo indeterminato. Il lavoro “standard”. Vedremo col tempo se questo faciliterà realmente la transizione dal precariato. Oppure se aumenterà la larghezza del fosso.