Karl Marx as a blogger?

Ceti medi senza futuro? di Sergio BolognaMentre stavo scrivendo ieri sera il testo di base per l’intervento di oggi alla presentazione del libro di Sergio Bologna (foto a fianco), mi è capitato, per caso, di incrociare questa battuta di Andrew Leonard (su Salon.com):

Se un blogger inizia a scrivere di Karl Marx, il resto della blogosfera penserà che è un pazzo e lo ignorerà. Se due blogger lo fanno, si penserà che fanno parte di una cellula rivoluzionaria, e forse verranno spediti a Guantanamo. Ma se tre blogger iniziano a parlottare del “Capitale”, beh, manca veramente pochissimo per considerare questo un movimento completamente sviluppato!

Lavoratori autonomi di tutto il Web, dunque, unitevi. Oggi, diremmo aggregatevi. Ho voluto stemperare un po’ la materia e divagare sul tema del lavoro intellettuale autonomo

Per i Materiali di Humanitech (e per chi non può venire alla presentazione..) lascio un contributo personale [scritto un po’ di corsa, perdonate], corrispondente più o meno, con lo speech che tra poco appronterò..

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A supporto della presentazione del libro di Sergio Bologna “Ceti medi senza futuro?
KARL MARX FAREBBE IL BLOGGER? – (File .PDF)

IconaI materiali di Humanitech
Testo a cura di Dario Banfi, rilasciato con licenza “Creative Commons”

Pamphlet sul lavoro autonomo di seconda generazione, i knowledge worker e le difficoltà di una categoria ben più numerosa dei sostenitori di Mastella.

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Update: se vi interessa qui trovate l’intervento di Sergio Bevilacqua (file PDF) fatto durante la presentazione del libro di S. Bologna.

Se il futuro scade prima del passato

È nera come la notte la visione del futuro di Federico Mello che con il testo L’Italia spiegata a mio nonno (qui in versione .PDF) condivide pubblicamante una percezione diffusa di precarietà e instabilità che si sentono oggi sulla pelle i giovani tra i 25 e 35 anni. È il racconto di chi entra (ed esce, per poi rientrare) nel mercato del lavoro, che fa molta molta più fatica di una volta per trovare una stabilità e continua a non capire il motivo per cui nel giro di boa di una sola generazione le cose siano diventate così diverse.

Del lungo testo (da leggere) riporto qui di seguito le Regole a metà tra Fight Club e il caporalato per i neoassunti, in stile Palahniuk, per prepararsi al “nuovo lavoro”:

Prima regola del nuovo lavoro:
Non si parla mai di diritti”.
Seconda regola del nuovo lavoro:
Non dovete parlare mai di diritti”.
Terza regola del nuovo lavoro:
Se qualcuno si accascia, è spompato, grida basta, fine del contratto”.
Quarta regola del nuovo lavoro:
Si combatte per un solo posto almeno in due per volta”.
Quinta regola del nuovo lavoro:
Con un contratto a progetto si fa comunque il lavoro di un dipendente”.
Sesta regola del nuovo lavoro:
Niente maternità, niente ferie”.
Settima regola del nuovo lavoro:
Il lavoro dura tutto il tempo necessario al datore di lavoro”.
Ottava regola del nuovo lavoro:
Se è la vostra prima mattina al nuovo lavoro, cominciate a combattere”.