Il mestiere di pensare

Professioni per ImpresaÈ il titolo del capitolo iniziale del libro “Le professioni per l’impresa” (Franco Angeli, 2009, 24 euro). Mi piace perché rende efficacemente l’idea che anche quello intellettuale sia oramai diventato un lavoro come fare il carpentiere e, una volta, il ciabattino e affondi le sue radici da un lato nell’economia della conoscenza e dall’altro, come si legge nel testo, nel modello di lavoro artigiano (sorpresa!).

A questo tema Claudio Antonelli, presidente di PIU – Professioni Intellettuali Unite, e altri autori dedicano un volume leggero, con un taglio didascalico e numerosi elementi descrittivi.

Dopo un percorso più teorico intorno al knowledge working (centrale e interessante il Capitolo 4 “I fattori di eccellenza” del Capitolo “L’Identikit della professione”), il testo affronta Esperienze e casi di professione a partire dalle professioni dell’ICT e dei temporary manager, per arrivare a chi lavora nella logistica, fa il marketing manager, il project manager o il consulente di direzione. Del tutto dimenticate purtroppo le professioni nell’ambito della creatività e della comunicazione.

Discutibile e un po’ confusa, invece, la parte dedicata alla rappresentatività, ma resta pur sempre un testo molto utile per chi volesse orientarsi in materia di lavoro intellettuale autonomo (e non solo) sotto il profilo relazionale e funzionale anche se difetta di un po’ di attenzione per gli aspetti più tecnici e operativi.

P.S: A margine –  per chi è interessato al tema – lascio in download anche il recente articolo di Caludio Antonelli “Ecco i nuovi professionisti lavoratori della conoscenza” (.PDF) pubblicato su Italia Oggi qualche giorno fa.

Professioni intellettuali, il disinteresse della Lombardia

È vero che chi svolge un’attività intellettuale autonoma è da sempre abituato a non avere appoggi di alcun genere, ma un disinteresse così plateale non fa onore a una Regione che vive del terziario avanzato. Pubblichiamo per intero la lettera di protesta (file .PDF) di PIU’ – Professioni intellettuali unite, che lamenta il blocco dell’iniziativa per dare voce a Ordini, Collegi e Associazioni professionali attraverso una Consulta (senza poteri deliberanti, si badi bene!) pensata per orientare il legislatore su temi che riguardano appunto le professioni.

Se a qualcuno interessa la vicenda nel dettaglio (di cui parlo anche su JOB24 Online del Sole 24 Ore), di seguito un segmento del file audio della mia intervista al presidente di PIU, Claudio Antonelli, che racconta il pasticcio istituzionale dell’Assessorato lombardo.