Nelle ultime due serate di Porta a Porta sia Silvio Berlusconi sia Walter Veltroni hanno iniziato a fare campagna elettorale a partire dai temi dei salari e del lavoro. La redazione ha propinato per ben due volte lo stesso sondaggio sulle “Priorità del nuovo Governo”, che secondo gli italiani sono:
Ora la domanda è: perché online, su blog e affini (opinionificio per definizione), non si discutono, in termini di frequenza o intensità, nell’ordine, le medesime questioni?
Ultima modifica: 2008-02-14T15:12:44+01:00 Autore:
Caro Dario, scusami ma non ho capito Vuoi dire che nei blog non si parli abbastanza di lavoro? O deplori l’uso parallelo dell stesso sondaggio? Nel primo caso, non mi sembra sia così. Piutosto la mia impressione (tu la conosci già) è che sia difficile fare di questi spazi degli opinionifici e non dei lamentifici, raccogliendo interventi circostanziati piuttosto che il lagno eterno del precario…Ma ci si prova, almeno, io e te ci proviamo.
Sì, un po’ frettolosamente, ma volevo appunto dire che sui blog si parla ancora poco di lavoro.
I leader delle maggiori forze in campo in queste campagna elettorale sono messi di fronte al fatto (statistico) che per gli italiani il lavoro sia l’ambito più problematico oggi. Poi si scopre che dove oggi circolano opinioni e idee con maggiore facilità (i blog appunto), perché non mediati, il lavoro sia un tema ampiamente sottostimato.
Siamo impreparati a discutere di lavoro? L’informatica tira più delle Chips? Ci si lamenta, ma alla fine ci si accontenta? Sarebbe interessante conoscere l’opinione di chi ogni giorno ha 35.000 accessi e che si lamenta del fatto che sul Corriere.it ci sono troppe tette poi parla soltanto di iPod…
Succedono cose strane effettivamente: i primi due o tre giorni dopo la caduta del governo sul JobTalk mi commentavano poco o nulla e quelpooc andava sui temi frivoli, il top era Bee movie…forse eravamo tutti annichiliti e desiderosi di pensare ad altro. Di sicuro, è più facile scrivere vaffa o rimproverare il blogger se non parla di precariato in modo plumbeo e disperante, come è capitato a me e Fabrizio Buratto la settimana scorsa: sul lavoro non si scherza, ci ha scritto una lettrice. E chi scherza? Cerchiamo di non ridurvi e di non ridurci al Prozac. Ragionare fa fatica, confrontarsi con le idee altrui ancor di più
Cara Rosanna,
mi sa che siamo invece contenti di essere il paese del Prozac!
Mi, pare, per fare un esempio, che le trasmissioni televisive che hanno più successo sono quelle dove si piange…
Quindi…
Anna