La legge del contrappasso e la capitale dell’Angola

In questi giorni lo show del fortunato Luciani ha praticamente spopolato sul Web. Cori silenziosi e tam tam inneggiavano alla dabbenaggine di un manager da 800mila euro all’anno: “Lucky, Lucky, Lucky!!“. La vicenda trattata in lungo e in largo ha portato pure alla controreplica su La Stampa. Il malcapitato dirigente Telecom ha giurato ai (per fortuna non berlusconianamente “sulla testa dei..”) suoi figli che ripasserà la storia. In un commento a un post su JOBTalk, Fabrizio Buratto scrive:

Chissà quale concorso ha fatto costui per occupare tale posizione. Chissà quali colloqui. E chissà che, con questo capolavoro, non faccia la fine di Napoleone a Waterloo. Sarebbe un contrappasso stupendo.

In verità ha festeggiato con un buon vino, come racconta. In realtà la legge del  contrappasso, da che mondo è mondo, quando non colpisce il reo si spalma sempre sulla catena del valore arrivando talvolta, paradossalmente, a riguardare proprio chi sta all’opposto della scala sociale, che deve fare salti mortali, piroette e miracoli per poco meno di una soluzione dignitosa.

Bella la parodia di questo tema messa in rete ieri da Rocco Messina su YouTube, con il video “Eccheccevò” dedicato alla preparazione dei candidati. Eccolo.

Ultima modifica: 2008-04-08T10:32:41+02:00 Autore: Dario Banfi

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