Oggi Guglielmo Epifani sul Corriere della Sera:
“Quando si tratterà di discutere di previdenza col governo è evidente che questa volta, molto più che nel passato, non si potrà usare, rispetto all’età lo stesso criterio per condizioni di lavoro troppo diseguali tra loro. Non tutti i lavori sono uguali nei confronti dell’età per il pensionamento.”
In altre parole: lavoro logorante = età di pensionamento più bassa. Tutto sommato mi sembra ragionevole anche se il difficile sarà dimostrare che cosa significa “logorante” oggi. Con l’adozione del sistema contributivo (che sostituirà quello retributivo) agli operai toccherà comunque fare bene i propri conti. Ma a parte questo, per non sbilanciare il delicato equilibrio dei conti pubblici sarà pronto il sindacato a sostenere anche il contrario, ovvero che per il lavoro che non logora (intellettuale?) l’età di pensionamento dovrà essere più alta?