Immagina che il lavoro

Prova a immaginare che il mondo del lavoro abbia una spinta in più, proprio da quella componente che oggi sembra avere minore forza, ma che in realtà ha un potenziale enorme e necessità spesso nascoste, tenute in ombra da una cultura maschile e un po’ machista della società. Immagina che l’idea berlusconiana di donna, il velinismo, la puttanocrazia siano chiuse in un angolo e trattate per quello che sono, spazzatura. Immagina che il lavoro possa parlare finalmente al femminile, conquistando nuovi diritti e tutele.

Non sarebbe meglio? Non ne guadagneremmo anche noi uomini?

C’è chi, per questo, ha deciso di ripartire da un “Manifesto del lavoro al femminile” e sta costruendo iniziative concrete.

Raccontarsi come lavoratori

Va bene Internet e il digitale, ma prendere in mano l’ultimo libro stampato su carta fa tutto un altro effetto, anche se per me è il settimo…

Condizioni e identità nel lavoro professionale (Derive e Approdi, 2008, 4 euro) è un’opera collettiva di sei autori che traggono spunto dall’ultimo libro di Sergio Bologna Ceti medi senza futuro? per parlare di lavoro intellettuale e autonomo. Libro breve, ma intenso.

Se volete leggere il mio saggio è disponibile anche qui (o all’interno del libro disponibile gratuitamente e interamente anche in formato .PDF).

Libro Dario Banfi - Derive e Approdi

Se vi interessa, a partire da questo testo, Lia Cigarini e Liliana Rampello discutono del tema “Siamo capaci di raccontarci? Troppe cose le donne vivono, sanno e fanno nel lavoro e nella società e poi non le raccontano in grande” alla Libreria delle donne (Via Pietro Calvi,29 Milano – 02.70006265 – http://www.libreriadelledonne.it/) sabato 19 aprile 2008 alle ore 18:00.