A distanza di più di un mese pubblico l’intervento che ho tenuto durante la serata “Dal coworking al coprojecting a Milano: uso innovativo di spazi fisici per spazi immateriali e sociali” che si è tenuta il 4 maggio in via Cesalpino 7, in uno spazio (di un privato) che potrebbe diventare un nuovo coworking milanese. L’occasione, creata da Adriana Nannicini, candidata nella lista civica che appoggiava Giuliano Pisapia alle recenti elezioni comunali, era dovuta alla voglia di discutere di politiche del lavoro nelle amministrazioni comunali in occasione del ballottaggio.
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Perché il coworking?
di Dario Banfi
Mostrare sensibilità politica sui temi del lavoro è un tratto distintivo importante, soprattutto se parliamo di realtà che non hanno stretta “pertinenza amministrativa” in materia. Parlo dal punto di vista dei freelance: nei Comuni viviamo e respiriamo, ci spostiamo e incontriamo clienti. Le politiche per il lavoro sono una cosa, ma il fatto di lavorare quotidianamente è un altro, più complesso e ricco come fenomeno.