[Due brevi]
1. Perché nessuno fa notare che il contrario di precario non è flessibile, ma stabile?
2. Se l’accordo Alitalia dovesse andare in porto, con i tagli al costo del lavoro previsti da CAI, con la messa in cassa integrazione per 7 anni (!) di 7.000 persone e questa cordata pagasse veramente il prezzo di 400 milioni di euro l’operazione, propongo di chiamare i promotori del salvataggio non più imprenditori, ma semplicemente prenditori.
Ultima modifica: 2008-09-12T09:33:38+02:00 Autore:
La storpiatura di “flessibile” di RC non mi convince molto come genesi…
Se hai qualche *prova* magari mi convinci.
Per ora – avendo posto la questione dal punto di vista meramente linguistico – mi fido di più del vocabolario etimologico :-)
Quando è nata la parola “precario”, una parola che in italiano non è mai esistita con l’accezione che gli si vorrebbe dare oggi, è derivata da una storpiatura di “flessibile” operata dai vertici di Rif. Comunista dell’epoca.
Si è iniziata a sentire da loro, e ha fatto poi la fortuna di diversi pseudo-scrittori.
Comunque, il termina “contrario” ha diverse accezioni: per la parola “precario” vale come contrario sia la parola “stabile” in un senso, che “flessibile” in un’altro senso.
E’ questione di punti di vista.
;-)
HAHAAHH!!! adesso l’idea di flessibilità contrapposta al precariato è di Rifondazione Comunista! Incredibile la faccia tosta.
Ricordare il passato per capire il presente, è un must.
Penultimo governo Berlusconi (l’ultimo è quello di ora), dopo la fine delle elezioni e la sconfitta di Rutelli, Rif. Comunista inizia ad usare nei talk show, nei telegiornali, alle radio, nei giornali … nei media insomma, la parola “lavoro precario”.
Rif. Comunista la apprende dai movimenti no-global, che la “inventano” realmente anni prima.
La usa proprio per contrapporla alla parola “lavoro flessibile” che in quel momento prendeva piede con la Legge Biagi.
Nasce come “dispregiativo” della parola “lavoro flessibile”.
Anche noi la abbiamo adottata, ma nel suo uso corretto, e nel modo per cui, e in cui è nata.
questa è retorica della peggiore specie. la legge 30 (che chiamate Biagi) è del 2003. Il lavoro precario esiste dalla riforma del lavoro precedente e dalla regolazione dei contratti a termine del 2001. Dire che con il termine “precario” si storpia il concetto di flessibile associato alla Biagi, che viene dopo, è a dire poco incredibile.. e che sia la TV a sancirne la genesi è molto, troppo berlusconiano, perfino stupido da affermare
Martina,
ok che ad alcuni fa comodo cancellare il passato, ma ora non esagerare nel farlo.
:-)
Un saluto
Suggerirei a Martina di ignorare, come faccio io da tempo, le provocazioni di persone che oltre ad essere arroganti e ignoranti (nel senso letterale del termine, cioè che ignorano ciò di cui parlano, per cui sarebbe meglio che tacessero) non hanno neppure il coraggio di firmarsi, come invece fai tu. come faccio io, come fa Dario e tutti coloro che hanno il coraggio delle proprie opinioni e nulla da nascondere.
Diamo il bentornato sulle scene a Claudio …
:-)