Ieri sera rileggevo alcune poesie di Valdimir Majakovskij e non ho potuto resistere dal pensare che fosse una versione di sinistra di “Fascisti su Marte” di Corrado Guzzanti. Invece è un testo del 1928. Pensiero numero due, a seguire: esiste anche una capacità della cultura nazionalpop di “impressionare” [come dice Antonio Sofi per la tecnologia] e cambia inconsapevolemente parte della nostra visione dei temi sociali. Beh, comunque il testo è questo.. Ditemi se non è vero.
Il giovane comunista subacqueo
Giovane operaio,
preparati
a uno scontro militare.
Sia sull’acqua
che sotto
da’ al borghese
una stretta
ancora più violenta.
Per noi
è chiusa
la cassaforte del banchiere
e non riuscirete a farvi prestare
un solo rublo.
Le zie dell’Intesa
siedono
su sacchi colmi d’oro.
Spaventando
le navi nemiche,
spalancata la gola
in un suono di sirena,
con i rubli dei giovani comunisti
noi
costruiremo un sottomarino.
Precipita, borghese,
nella fossa oceanica,
al banchetto dei pesci.
Mandiamo a fondo
la nave
dei borghesi
con i rubli degli operai.
V. Majakovskij, 1928.