Il programma di Maurizio Sacconi

Oggi giurerà davanti a Napolitano: Maurizio Sacconi è il nuovo Ministro del Welfare. In tempo record, questa mattina, il suo fido, Michele Tiraboschi (prossimo sottosegretario?), ha diffuso il disegno riformatore che il neoeletto porterà avanti nei prossimi cinque anni.

Per ora è troppo complesso commentarlo, si nota però un accento poiuttosto insistente sulla riforma delle relazioni sindacali, sulla volontà di rivedere il nuovo Testo Unico sulla sicurezza e su interventi fiscali e legati ai sussidi. Sono certo poi che il punto 6.1 sulla revisione dello Statuto dei Lavoratori farà nascere un vespaio.

Riporto il programma as is:

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Il programma della sinistra arcobaleno

Per quanto riguarda il lavoro, vale la pena di replicare i punti più salienti. La Sinistra l’Arcobaleno propone:

– una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari;

– l’immediata approvazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro e quindi più controlli e più certezza e severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme;

– di superare la Legge 30 (Biagi) e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro;

– di rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati;

– di cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA;

– di fissare per legge il salario orario minimo per garantire una retribuzione mensile netta di almeno 1.000 euro;

– un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale;

– di elevare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti;

– di introdurre, come avviene in tutta Europa, un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi;

– di diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi portandoli dal 23 al 20%, contemporaneamente di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, di redistribuire il reddito ai lavoratori e alle lavoratrici attuando immediatamente quanto previsto dalla Finanziaria di quest’anno, che destina loro tutto l’extragettito maturato.