Qualcosa di sabbatico

Non so per quanto tempo, ma questo blog verrà aggiornato a periodicità randomica. Gli affezionati lettori, pochi, per fortuna, interpretino pure “chissà quando…”. Chiedo scusa a chi (Menelippe, Micaela ecc.) invoca interventi legittimi di questi tempi, ma proprio non ce la faccio.

L’azione politica in tema di lavoro, l’informazione e le inchieste giornalistiche sono pessime, è vero, in questo periodo. Questo deprime leggermente e fa arrabbiare, ma esiste un livello che precede l’incontro pubblico, ed è la sopravvivenza individuale.

Oramai per me è evidente che lo spazio culturale in cui si muovono le mie idee sia ampiamente sottorappresentato, persino rimosso dalla discussione pubblica. Non che mi indisponga, ma ciò implica maggiori forze nella discussione, forze che oggi non ho intenzione di dedicare al confronto (tra parentesi, non sto parlando di questo o quel partito o dell’estrema sinistra, che tra l’altro non mi rappresenta…).

Se dopo anni di insistenza non fai più finta che il tuo percorso professionale ti stia portando verso sentieri interrotti, se dopo avere posto fiducia in referenti sbagliati hai la percezione che semplicemente si siano fatti gli affari loro alle tue spalle, se dopo avere messo insieme tutti i pezzi che rappresentano la tua posizione politica e le tue convinzioni sull’evoluzione del mercato del lavoro e della società civile ne esce una figura emozionante, ma inesistente nel mondo reale, immaginata da molti, ma snobbata dalla maggioranza, che cosa resta del giorno? Quale motivazioni, quali obiettivi restano? Come cambiare passo?

E’ tempo per me di raccogliere le forze e dedicarle a ciò che serve. Scrivere su un blog è quanto di più civile e sensato si possa fare per esprimersi, ma alla fine è certamente un lusso. La società digitale, l’ho scritto più volte, è una bella favola che non paga bollette, le rate della casa e l’asilo a mia figlia. E la blogosfera è un bar semplicemente più affollato e meglio organizzato. In questo momento sono stanco di spritz e chiacchiere, ho voglia di fare, cambiare, progettare, immaginare il mio futuro realmente, senza aspettare (altri). Forse anche per poterlo raccontare. Ho aperto da mesi il fronte più complesso della mia vita professionale degli ultimi 10 anni. Il più oneroso. E allora  farò quel che posso, qui. Ma non prometto nulla.

P.S. Intanto, per mi conosce, a cui ho raccontato l’iniziativa, lascio qualche indizio fotografico…
Nuovo Ufficio - 3 Nuovo Ufficio - 2 Tuta da lavoro Nuovo Ufficio 

Ultima modifica: 2008-10-20T10:12:52+02:00 Autore: Dario Banfi

8 commenti su “Qualcosa di sabbatico”

  1. Spero che tu possa tornare presto a pieno ritmo nel blog. in questi ultimi tempi leggere humanitech mi ha arricchito notevolmente e mi ha spronato a scrivere maggiormente su “sapere lavoro”, per quanto la coda lunga e la blogosfera siano in concreto un dialogo fra pochi.

    Leggeremo cmq quel poco che potrai scrivere.

    Un caro saluto,
    gm

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  2. Grande Dario!
    Anche tu alle prese con i lavori di casa? Benvenutonel club. Spero solo che il tempo che ti toglieranno sia meno di quello che hanno tolto a me, che ho iniziato a gennaio e non ho ancora finito.
    Spero che le nostre strade continuino a permetterci di incontrarci e di stimolarci a vicenda.
    Buoni lavori
    Robert

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  3. Alcune volte si ha la sensazione che leggendo degli altri si capisca qualcosa di se. Non so perchè ma avverto in questo tuo ritorno alla realtà, la voglia di estraniarti da chi ha promesso e non mantenuto. Mi sono spesso chiesta quale sia il mio percorso, di sicuro non sto seguendo la strada più breve e semplice per arrivare… a volte mi chiedo più semplicemente se so dove voglio arrivare.
    Un grande abbraccio

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