Le primarie del PD, i candidati e il tema Lavoro

La Primarie del Partito DemocraticoDomenica 14 ci sono le Primarie per il Partito Democratico. Quale posizione avrà la nuova compagine sul tema del Lavoro?

All’ultimo Congresso dei DS si è sentito dire: “Il Partito Democratico deve essere un grande partito del lavoro e rappresentare politicamente il valore del lavoro in quanto massima espressione della personalità, della creatività, dell’ingegno umano oltre che della dignità della persona“. Il Manifesto programmatico del nuovo Partito Democratico parla più precisamente del Lavoro in questi termini:

[…] Noi democratici vogliamo che l’Italia dia a ogni persona uguali opportunità di affermarsi grazie alle proprie capacità, alla creatività, al merito. Vogliamo un paese che premi le persone in base al loro lavoro e alla loro capacità di creare opportunità di lavoro per altri, più che in base alle eredità e alle rendite. La competenza, l’operosità, l’ingegno, la fatica, la capacità di creare imprese com- petitive devono essere concretamente riconosciute e apprezzate, in tutti i campi e ad ogni livello. Per questo combattiamo le rendite corporative, la gerontocrazia, il nepotismo, che bloccano l’innovazione, ritardano l’assunzione di responsabilità da parte dei giovani, mortificano e sprecano i migliori talenti del nostro paese. Per questo ci battiamo perché si affermi il principio di responsabilità, in base al quale il primario ospedaliero incapace, il dirigente pubblico inefficiente, l’imprenditore che non è in grado di stare correttamente sul mercato, il lavoratore dipendente inoperoso, devono essere adeguatamente sanzionati e fare un passo indietro, a vantaggio di persone più meritevoli e capaci.

[…] Per noi il lavoro è il cardine di una vita attiva e autonoma, strumento di realizzazione e di liberazione dal bisogno. Pensiamo ai lavori al plurale, a quello nella produzione e nei servizi, al lavoro di cura e a quello volontario; al lavoro che assorbe, che manca, che si perde e diventa troppo spesso dramma umano e familiare. L’impegno per una piena e buona occupazione è un cardine della nostra azione. Riteniamo importante promuovere tutti i lavori, anche nelle forme nuove, flessibili e autonome; ma vogliamo che la flessibilità non sia pagata con la precarietà e con le intollerabili insicurezze di oggi. Vogliamo tagliare le convenienze al lavoro nero e sommerso, che produce sfruttamento e favorisce la piaga intollerabile delle «morti bianche».

Vogliamo che le tutele non riguardino più solo il posto di lavoro, ma anche la capacità dei lavoratori di stare sul mercato. Non accettiamo che maternità, cura della malattia, studio e riqualificazione siano visti come incidenti deprecabili e non come benefici per la società intera.Per questo assegniamo un ruolo centrale alla formazione di qualità lungo l’intero arco della vita e intendiamo legare i redditi di disoccupazione allo svolgimento di attività formative e alla disponibilità al lavoro.

Alla questione salariale che è aperta nel nostro paese, vogliamo ricercare risposte che premino il merito e la fatica. Vogliamo democrazia nei luoghi di lavoro, corrette relazioni sindacali, partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori.

Noi democratici vogliamo rifondare il nostro stato sociale, che tende a offrire tutele solamente a chi ha o ha avuto un lavoro stabile lasciando gli altri indifesi, in primo luogo i giovani e le donne. Vogliamo ridisegnarlo in funzione del lavoro, delle giovani generazioni e della mobilità sociale. Vogliamo uno stato sociale universalistico, quanto alla platea dei destinatari; selettivo, in base ai bisogni, nelle prestazioni; equo, in base ai redditi familiari, nella contribuzione. Proponiamo un modello attivo di stato sociale che non si limiti a proteggere dai rischi ma stimoli la crescita delle opportunità personali e sociali attraverso servizi di qualità e integrati sul territorio.

[…] La società che vogliamo riconosce il valore e coltiva l’etica del lavoro, attraverso cui le persone mettono alla prova la loro responsabilità e i loro talenti.

Sarebbe interessante confrontare queste posizioni/propositi con il Programma di Governo [file .PDF] e dell’Unione, nelle parti dedicate al Lavoro.

I CANDIDATI e IL TEMA LAVORO

Ma che cosa dicono i candidati? Semplifico quanto dichiarato su Repubblica.it (e rimando ai siti dei singoli per un approfondimento):

Walter Veltroni Walter Veltroni. Dice: “Il lavoro non è una merce“. Equivale all’abolizione dello staff leasing? La flessibilità è necessaria e un’opportunità. Si impegna per nuovi ammortizzatori sociali e formazione in fase di disoccupazione. La chiave di interpretazione: il Contratto a Tempo Indeterminato. Neutralità sulla Legge Biagi. Bastano i ritocchi del Protocollo sul Welfare, ma sostiene anche il contratto unico (alla Boeri) per i giovani. Si veda anche il discorso fatto al Lingotto.

Enrico LettaEnrico Letta. Riconosce la crescita di contratti flessibili tra i giovani. Per loro prevede nuove tutele, soprattutto di tipo previdenziale (riscatto Laurea, contributi figurativi, totalizzazione) e per la maternità. Vuole allineare la tassazione del lavoro per ogni forma contrattuale, rendendo così di nuovo vantaggioso il lavoro a tempo indeterminato. Si legga anche questo articolo di Letta sulle pensioni.

Rosy Bindi Rosy Bindi. La flessibilità fa male se di soli tre mesi o permanente. La Legge Biagi va corretta su tre fronti: a) ammortizzatori sociali; b) continuità contributiva per i lavoratori discontinui; c) formazione per il reinserimento dei disoccupati. L’iterazione di contratti va bloccata: serve un termine. Maggiori tutele anche per chi non ha posto fisso (per esempio diritto alla maternità).

Mario Adinolfi Mario Adinolfi. La Legge Biagi va superata con un nuovo contratto flessibile a stabilizzazione progressiva, teorizzato già da Tito Boeri. La retribuzione dei precari deve essere innalzata (come?) per controbilanciarne i rischi.

Gawronski-Schettini Gawronski-Schettini. Vanno valorizzate le competenze e contrastate le caste per migliorare la mobilità e la trasparenza (come?). Superamento dello staff leasing. Indennità di disoccupazione entro 5 anni per tutti.

P.S. Aggiungo anche alcuni articoli sul tema Lavoro e PD pubblicati sul Riformista. Uno di Francesco La Forgia, responsabile Economia e Lavoro, DS Lombardia, e un pezzo di Donata Gottardi, europarlamentare.

Update: Qui qualche intervista dei candidati registrata da ADNKronos sull’argomento.

Ultima modifica: 2007-10-10T18:33:34+02:00 Autore: Dario Banfi

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