Immagini digitali online: non posso fare ciò che mi pare con le foto su Facebook o Google Images

Quali diritti di utilizzo sono associati alle immagini che trovo su Facebook o tramite Google Images? Posso scaricarle e usarle? Posso condividere online, sul mio blog, immagini prese da Instagram? O copiare articoli di un blog e inserirli nel mio giornale? E se scatto una foto a uno sconosciuto, posso tranquillamente postarla su Instagram?

Proviamo a rispondere, partendo dalle basi del diritto, ovvero da una Legge del 1941 (L. 22 aprile 1941 n. 633), nota anche come Legge sul diritto d’autore, per arrivare a ciò che si sta discutendo in sede europea per riformare le norme in materia di Copyright.

Copyright - Immagini - Social Network

Diritti e immagini (o video) in generale

Può una legge scritta quando ancora non esistevano i computer regolare situazioni legate al mondo digitale? Sì. In gran parte ci riesce. Partiamo, dunque, da quel testo per capire di più su immagini (o video) e sui diritti associati. Iniziamo dal tipo di foto o immagini previste dal punto di vista del diritto. Ne esistono tre tipologie:

  • le opere fotografiche (art. 1) con  un “apprezzabile apporto creativo”, che hanno cioè valore artistico e mostrano unicità e creatività;
  • le semplici fotografie (art. 87 – I c.) cioè immagini di persone o cose e fatti della vita naturale e sociale ottenute con il mezzo fotografico o mezzi analoghi;
  • le riproduzioni fotografiche (art. 87 – II c.) ovvero riproduzione di scritti, documenti, disegni tecnici.

Per le prime due tipologie di immagini – anche se in formato digitale – esistono regole che ne limitano l’utilizzo, tutelandone gli autori. In particolare, le opere fotografiche sono coperte da diritto d’autore per 70 anni dopo la morte dell’autore stesso. Le seconde, invece, (semplici fotografie) hanno la stessa tutela, ma per 20 anni (dalla prima pubblicazione, non dalla morte dell’autore). Per le riproduzioni non c’è, invece, alcun diritto associato. Perché si possano rivendicare questi diritti è necessario, tuttavia, indicare:

  • il nome dell’autore o del committente;
  • la data della riproduzione;
  • il nome dell’autore dell’opera d’arte fotografica.

Opere o semplici foto?

Una prima questione da comprendere è che cosa distingue esattamente le opere d’arte dalle semplici fotografie. La spiegazione tecnico-pratica si evince da alcune recenti sentenze del Tribunale di Milano. Per esempio dalla Sentenza n. 12188/2016 pubblicata in data 7 novembre 2016 che ha trattato il caso di un giornale online che ha impiegato una fotografia scattata più di vent’anni fa a Moana Pozzi. Ebbene l’autore ha richiesto danni patrimoniali per l’utilizzo illecito di quello scatto, definito una sua “opera d’arte”. Ma si trattava di una semplice foto – con diritti d’autore decaduti – od opera d’arte, con diritto d’autore ancora vigente? Il tribunale ha rilevato il fatto che, al di là di un’evidente assenza di datazione della foto, risultava assente “uno stile personale dell’autore, né questi aveva indicato gli elementi in base ai quali le stesse avrebbero dovuto ritenersi creazioni artistiche“.

In un altro caso (Sentenza n. 6557/2016 del Tribunale di Milano, pubblicata il 25 maggio 2016), del tutto analogo, il medesimo fotografo ha argomentato la richiesta di risarcimento danni in questo modo: “…nella foto si vede unicamente un pezzo di taxi giallo e, sullo sfondo, un’immagine volontariamente sfocata di una metropoli libera di auto e persone per evitare elementi di disturbo alla persona ritratta in primo piano. L’espressione tranquilla e sorridente suggerita dall’autore, rivela una giovane donna cura di sé ed a proprio agio in città mentre accenna a muoversi. Le foto del servizio non sono foto di moda, ma immagini di una giovane che farà l’attrice e gioca a fare la star seguendo l’indicazione dell’autore in tutti gli elementi necessari alla risultato voluto”.

Per il giudice, tuttavia, questo non determina le caratteristiche di “opera d’arte”, ma ritiene si tratti di una semplice fotografia “di moda, ben riuscita, per la competenza di un fotografo professionista adeguatamente equipaggiato; non si tratta dunque di una rappresentazione originale e creativa del fotografo, volta a esprimere qualcosa di ulteriore e diverso rispetto allo scopo di riprodurre la realtà ritratta“.

Fotografia e diritti di utilizzo

Photo by Seth Doyle on Unsplash.

Fotografare è diverso da pubblicare foto

Scattare foto è un’attività libera, ma ha qualche limite. Poiché non esiste un diritto generale di fare foto “di panorama”, persistono, per esempio, limitazioni legate a zone protette da segreto militare, alla protezione del patrimonio artistico o a diritti d’immagine particolari, come, per esempio, quelli di edifici per i quali i costruttori o gli architetti hanno chiesto di applicare un Copyright. Sapevate, per esempio, che la Torre Eiffel non è fotografabile perché protetta da Copyright?

In  ogni altro caso ciascuno può fare, comunque, gli scatti che desidera e a chi vuole. Attenzione però, perché una cosa è far click con una fotocamera o un cellulare, ben altra è usare questi scatti fotografici nei quali si possano riconoscere le persone ritratterendendoli pubblici, per esempio su Facebook o altri social media.

Fotografare è diverso da pubblicare!

Ogni persona ha diritto di proteggere la propria immagine: nei casi di ritratti di persone (riconoscibili) occorre, di conseguenza, ottenere in maniera esplicita e dimostrabile il diritto alla pubblicazione.

L’autorizzazione a farsi fotografare non equivale cioè all’autorizzazione alla pubblicazione. Sono due cose ben distinte. Se anche ci si mette in posa non significa che si autorizza il fotografo a postare l’immagine su Instagram. La concessione alla divulgazione pubblica va presa in seria considerazione, senza contare il fatto che un’autorizzazione alla pubblicazione potrebbe anche essere revocata nel tempo o (come accade per alcuni contratti professionali) essere legata a determinati media e non ad altri.

Eccezioni alla richiesta di autorizzazione alla pubblicazione

Il consenso alla pubblicazione di foto o video non è sempre obbligatoria: ci sono alcune eccezioni. Queste:

  • foto scattate nell’esercizio dell’attività giornalistica che ritraggano soggetti (persone, fatti, eventi) di interesse pubblico e contestualmente non pregiudichino l’onore, il decoro e la reputazione della persona;
  • quando le persone ritratte non sono riconoscibili;
  • quando le persone ricoprono un ruolo pubblico d’ufficio;
  • quando si tratta di scopi didattici, scientifici o culturali [Nota a parte: la nuova direttiva UE in materia di Copyright vuole escludere i libri scolastici stessi, che a loro volta non possono essere usati liberamente o gli spartiti musicali] senza scopo di lucro;
  • per necessità di ordine pubblico (polizia ecc.);
  • quando si tratta di personaggio che gode di notorietà e nei casi in cui l’immagine di questa persona non sia protetta e utilizzata a fini commerciali.

La normativa arriva a regolare perfino l’uso di immagini sostitutive che rappresentano in maniera inequivocabile le persone reali, ovvero l’uso di sosia. Non si possono pubblicare foto di sosia per uso commerciale senza consenso dell’interessato temporaneamente sostituito.

Quale tipo di consenso vale?

Il consenso non può quasi mai essere tacito, fatti salvi i casi in cui il consenso sia desumibile da un comportamento esplicito e inequivocabile. Un esempio, per capire: le foto scattate nei cosiddetti photo booth disponibili agli eventi con un forte impatto social. Si presuppone, in questo caso, che quando un fotografo – incaricato di gestire i canali social e in possesso di una fantastica cornice in cartone con scritto sopra “Facebook” – vi chieda di posare per lui abbia anche il diritto di pubblicare la fotografia che vi ha appena scattato. I casi di consenso implicito, tuttavia, non sono sempre chiari. Bisogna prestare attenzione.

La regola d’oro è infatti quella di avere un consenso scritto o anche orale ma dimostrabile (attraverso testimoni, registrazioni ecc.).

Perché sia valido il consenso occorre inoltre indicare chi è autorizzato a trattare le immagini, eventualmente segnalando i mezzi sui quali sia possibile pubblicare le fotografie e in quali non sia possibile. Caso particolarissimo è quello relativo ai minori per i quali serve sempre il consenso di entrambi i genitori.

Foto dai social: no, non posso usarle come mi pare!

La questione dei diritti d’autore legati alle fotografie e l’equivalente diritto a proteggere la propria immagine sono oggi ampiamente sottovalutati. L’uso indiscriminato di immagini pescate con Google Images o scaricate da Facebook sono comportamenti diffusi e del tutto irriflessi. In realtà, nella maggior parte dei casi, si tratta di violazione del diritto d’autore sulle immagini, che si tratti di semplici fotografie o di vere e proprie opere d’arte.

Per essere ancora più espliciti: usare a piacere fotografie trovate su Facebook e pubblicate dai suoi utenti è illegale. Un giornale non può prendere una foto di un tramonto sul ponte crollato a Genova pubblicata da un utente su Twitter o Facebook per ripubblicarla sul proprio giornale online. Quella foto appartiene al suo autore (e in un certo senso anche a Twitter o Facebook). E se in primo piano ci sono anche persone riconoscibili, che non hanno autorizzato la pubblicazione, la cosa si complica.

Macchina Fotografica - Diario di viaggio

Photo by Glenn Carstens-Peters on Unsplash

Le immagini che si trovano in Rete sono liberamente utilizzabili poiché sono disponibili pubblicamente? No, è un falso! Non sono riutilizzabili, a meno che non sia l’autore stesso ad avere indicato la possibilità di condividerle.

Molti autori, siti di fotografie o altri servizi riportano espressamente questa opportunità. Solitamente avviene attraverso l’applicazione di licenze d’uso particolari, che specificano le condizioni con cui si possono copiare e riusare le immagini. Le licenze Creative Commons, per esempio, sono tra le più note. Consentono – per fare un esempio – nel caso della licenza CC-BY di riconoscere l’attribuzione dell’opera all’autore e l’uso libero delle fotografie, anche per scopi commerciali.

I principi che regolano il diritto d’autore nel mondo digitale sono identici a quelli validi da oltre 70 anni per carta stampata, registrazioni musicali e video produzioni. La L.633/1941 è ancora valida. Da un certo punto di di vista è un bene, per gli autori perché se così non fosse, come ha affermato Maurizio Codogno, intervenuto di recente sul tema durante il convegno “Giornalismo, regole e macchine”, organizzato a Torino da Dig-it, chi crea opere per campare dovrebbe affidarsi unicamente al mecenatismo.

E lo sharing di foto? Quali sono i limiti?

Qui la cosa si complica, perché la condivisione avviene sempre da un punto di partenza (piattaforma online sul quale è stata pubblicata per la prima volta la foto o dal proprio cellulare o da un’altra fonte) verso un’area di “approdo”. Se quest’ultimo si trova all’interno del medesimo social, la questione si sposta alla fonte. Ovvero su chi, per primo ha postato l’immagine o la foto in questione.

Solitamente fa parte delle regole del gioco sottoscritte da ciascun utente in fase di apertura di un account su quel determinato social network accettare anche la postilla che preveda la condivisione dei contenuti (testi, foto, video). Il problema riguarda, invece, l’origine del file multimediale (ma anche dei testi).

Ogni social network e provider di contenuti (da Google Images in giù…) scarica la responsabilità relativa al rispetto del Copyright sugli utenti, intervenendo solo in caso di necessità. In altre parole autorizzano la pubblicazione di qualsiasi contenuto e fanno valere un principio di “presunta innocenza”. Non potendo controllare tutto ritengono, cioè, originale e senza violazioni di Copyright ogni contenuto pubblicato, ma se venisse loro segnalata una violazione dei diritti d’autore e di quelli associati, intervengono per rimuovere il materiale illegale.

In altre parole, Facebook & Co. ritengono gli utenti responsabili in prima istanza di eventuali violazioni. Pur facendo milioni di revenue attraverso un tipo di pubblicità che, guarda a caso, utilizza algoritmi costruiti sui livelli di ingaggio degli utenti dovuto alla condivisione massiva di materiale di ogni genere, non attua alcun controllo preventivo sul Copyright delle immagini che vengono postate. La nuova direttiva UE in materia interviene su questo aspetto e su altre questioni. Vediamone alcune.

La filosofia della nuova direttiva UE in materia di Copyright

A partire dal 2016 è stata approntata la definizione, in sede europea, una nuova direttiva pensata per regolare la materia del Copyright in epoca di social network. Si tratta della “Directive on Copyright in the Digital Single Market“, che si può leggere in italiano sul sito di EUR Lex (e lascio in download qui, in formato .DOC) L’idea è superare la precedente norma del 2001, quando il Web era ai primordi, e affrontare i nuovi modelli di business, armonizzando le regole dei diversi Paesi europei.

Come dichiarato nelle premesse della normativa, la finalità è di contemperare interessi contrapposti: quello di editori e produttori di contenuto, a ricevere adeguato corrispettivo per lo sfruttamento del loro materiale protetto da diritto d’autore, con quello dei fornitori di servizi e dei social network che vogliono continuare a far condividere liberamente materiale online.

Semplificando molto, si può dire che questa norma, ancora in discussione, sia nata anche e soprattutto per recuperare soldi da Google, Facebook ecc., che consentono oggi la condivisione di materiale coperto da Copyright in violazione delle normative nazionali di quasi tutti i Paesi dell’Unione. Non è, però scontato che questo accada, visto l’iter complesso della Legge, che – nel momento in cui stiamo scrivendo – è in discussione in ben tre sedi diverse: Commissione, Parlamento e Consiglio della Nazioni.

Se dovesse andare in porto, e per come è formulata oggi, interverrà a gamba tesa nel mondo dei social e di Google: porrà a carico dei provider e dei social network (Cfr. Art. 11) l’onere di remunerare gli editori per l’uso delle loro pubblicazioni.

Tale remunerazione avrà ricadute sugli autori, che potranno a loro volta far valere i diritti per lo sfruttamento delle loro opere nei confronti degli editori, anche nel caso particolare in cui la pattuizione iniziale dei compensi non prevedesse l’uso delle opere online o sui social network o gli introiti degli editori fossero sproporzionati (in eccesso) rispetto al valore previsto in fase di negoziazione proprio perché non contemplavano esiti legati al Web.

Remunerazione anche dei link (con testo esteso)

La direttiva europea interviene sulla possibilità di veder riconosciuto il diritto d’autore anche sui titoli degli articoli, o sui link agli articoli, qualora venissero collegati all’originale e accompagnati da una spiegazione o un breve testo. Una semplice parola con un collegamento ipertestuale sarebbe esente da questa “tassa sul Copyright”, ma gli abstract, i sommarietti o i titoli linkati all’originale costituirebbero – senza un’adeguata remunerazione dell’editore – violazioni del diritto d’autore.

Come si può intuire è una battaglia aperta tra gli editori e i grandi operatori del Web: Google, Facebook, Twitter, YouTube, Instagram e altri.

La direttiva UE non porrà (se approvata) il Copyright soltanto su articoli, immagini o video, ma anche sul titolo o sui sommari con un link a testi o a media protetti da copyright. Serviranno licenze ad hoc per citare queste fonti.

Le piattaforme online (come prevede l’Art. 13 della direttiva) dovranno siglare contratti di licenza con i proprietari dei diritti, a meno che questi ultimi non preferiscano bloccarne l’accesso o non sia possibile tecnicamente definire un contratto. In caso di mancanza di un accordo gli stessi fornitori di servizi online dovranno disporre misure appropriate e proporzionate, ovvero filtri, che blocchino l’upload di contenuti senza licenza d’uso.

Eccezioni e il caso Wikimedia

Non tutti i soggetti online che metteranno link a contenuti protetti da Copyright dovranno però pagare le fonti. Saranno esclusi gli utenti che faranno questa operazione in modalità “privata” o per finalità “non commerciali”. Tra questi sono contemplate enciclopedie online o piattaforme che rilasciano contenuti con licenze d’uso non commerciali.

Se non traggo alcun profitto dal link che metto all’articolo del Corriere della Sera sul mio blog personale, potrò liberamente condividerlo. Se, però, lo faccio su Facebook, che guadagna indirettamente dalla mia attività, allora è necessario regolare tale condivisione. RCS e Facebook dovranno cioè parlarsi e definire contratti di licenza.

C’è, però, un piccolo dettaglio che potrebbe ingarbugliare la situazione e su questo punto si sono interrogati, per esempio, i responsabili di Wikipedia. Alcune enciclopedie online operano senza scopo di lucro e pubblicano contenuti con licenze particolari, che consentono sì di usare liberamente i materiali, ma lasciano libertà d’uso sui propri contenuti anche per fini commerciali purché non venga alterata la licenza che consente a tutti di operare in questo modo, anche attraverso l’uso di opere derivate.

Ora la questione (seria) è rispondere correttamente a questa domanda: visto che non operano a fine di lucro, ma consentono l’uso dei contenuti a fini di lucro, queste enciclopedie devono remunerare la citazione o il link ad opere protette da Copyright? Se la risposta fosse positiva, tutto il castello di Wikipidia crollerebbe, con un danno incalcolabile per gli utenti della Rete. Se fosse negativa, tutto continuerebbe come è ora.

Purtroppo l’iter di legge non è ancora chiuso e il testo non è chiaro. La vicenda non ha trovato, cioè, un’adeguata soluzione e andrà certamente discussa. Il rischio è che la fretta di portare a casa la Legge entro la fine della legislatura possa fare più danni (per esempio a realtà come Wikimedia) di quelli che cerca di tamponare.

Ultima modifica: 2018-10-07T21:42:51+02:00 Autore: Dario Banfi

243 commenti su “Immagini digitali online: non posso fare ciò che mi pare con le foto su Facebook o Google Images”

  1. Ciao Banfi,
    sono un collega professionista di Bologna e dopo aver letto con attenzione il tuo testo mi è rimasto un dubbio. Le fotografie della seconda metà dell’Ottocento posso estrarle dai siti internet e pubblicarle su un libro ? Vi sono alcuni siti( es. Bridgeman Images ) che ti chiedono denaro per utilizzare foto del 1890,ma allora quali sono le immagini di dominio pubblico? Grazie e complimenti per la tua attività .Antonio Ferri

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  2. Tendenzialmente no. Se sono immagini pubblicate su un sito bisogna chiedere al gestore del sito se può vantare qualche diritto di riproduzione sulle opere. Le immagini di dominio pubblico sono quelle marchiate e distribuite esplicitamente come tali oppure presenti in archivi digitali e non solo (si pensi a conservatorie, archivi storici, biblioteche ecc.) da istituzioni che non possono vantare alcun diritto di riproduzione sulle opere conservate.

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  3. Gentile Dario,
    ho scritto un libro di poesie ispirato ad opere d’arte famose presenti in diversi musei. Si tratta principalmente di opere eseguite tra il 1400 e il 1930 (Van Gogh, Mantegna, Leonardo ecc). Un numero limitato di opere è più recente, intorno agli anni ’50.
    E’ possibile includerle nel libro utilizzando le riproduzioni disponibili in rete oppure ci sarebbe una violazione del Copyright? Ho sentito pareri contrastanti ma sono certa che lei mi potrà aiutare. Purtroppo, senza il supporto iconografico, la silloge avrebbe un impatto diverso sul lettore.
    Grazie mille per il suo prezioso consiglio e buona giornata!

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  4. “E’ possibile includerle nel libro utilizzando le riproduzioni disponibili in rete oppure ci sarebbe una violazione del Copyright?” Dipende da dove vengono prese le immagini. Se sono di pubblico dominio ed è specificato nei termini di diffusione che possono essere realizzare “opere derivate” allora si possono usare. Un esempio sono le immagini pubblicate su Wikipedia, come questa, per esempio (si vedano le specifiche di pubblicazione): https://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Mantegna#/media/File:Andrea_Mantegna_109.jpg In alternativa occorre chiedere a chi ha pubblicato le immagini online se sono immagini utilizzabili. Un consiglio: perché non chiede assistenza al suo stesso editore? Immagino abbia redattori esperti su questi temi e un ufficio legale esperto sul diritto d’autore.

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  5. Grazie mille Dario, è stato davvero gentile e molto utile. Ho preferito chiedere a lei perchè l’editore con cui ho precedentemente pubblicato i miei testi (senza immagini) era stato evasivo sull’argomento e mi aveva fatto capire che, se in futuro avessi voluto fare un’opera illustrata, ci sarebbero stati problemi. Ora invece comprendo che non è esattamente così e questa cosa mi fa molto piacere. Preferisco essere io per prima consapevole di tutto per poter proporre all’editore il progetto nel modo migliore, anche se ovviamente si dovrebbe dare per scontato che gli editori sappiano esattamente queste cose. La ringrazio ancora sentitamente per la sua gentilezza e continuerò a seguirla. Buona giornata!

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  6. Grazie Banfi per la risposta, ma vorrei rubarti un altro minuto per farti un esempio: ho bisogno di utilizzare per un libro alcune fotografie realizzate da Felice Beato in Giappone nel 1870 .Le ho trovate e scaricate da un catalogo d’asta e da altri siti di Istituzioni pubbliche. Queste sono sicuramente foto di dominio pubblico. Io stesso potrei possederle. Posso quindi procedere alla pubblicazione? Devo citare da dove le ho scaricate? Grazie e buon lavoro. Cordialissimi saluti ,Antonio Ferri

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  7. Gentile Antonio, grazie per la fiducia, ma bisognerebbe a mio avviso analizzare caso per caso. Quello che bisogna però capire è che esistono fotografie originali e riproduzioni. Se faccio una riproduzione di una riproduzione (un catalogo, una immagine su Web ecc.), non me la cavo rispetto ai diritti associati alla possibilità di riprodurre l’originale. A una rapida ricerca online, ho notato che le foto di Felice Beato (forse non tutte) sono conservate in massa nell’archivio di ALINARI che rivendica diritti sulla loro riproduzione. Lascio a te approfondire i loro termini di vendita e se sono effettivamente regolari rispetto alla legge sul diritto d’autore. Ricorda che i diritti si perdono dopo 70 anni dalla morte dell’autore e che però potrebbero essere stati ceduti a eredi o acquistati da altri (archivi, collezionisti ecc.).

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  8. Ciao, dopo aver letto questo articolo mi è rimasto un dubbio. Ho un blog creato tramite Squarespace e ho pubblicato immagini prese da Zara, H&M, Vogue e IoDonna citando ovviamente la fonte. Si può fare liberamente o ci sono vincoli di copyright?

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  9. Temo che si tratti di immagini con copyright: quasi tutti gli scatti nel mondo della moda sono fatti da fotografi di professione, che cedono i diritti ai propri committenti. Ma sono altrettanto certo che non verranno posti problemi di sorta sulla violazione del copyright, perché in un certo senso sono immagini pensate per fare pubblicità e dunque più girano, meglio è :-) Non stai rivendendo le loro foto traendo profitti, ma implicitamente stai facendo pubblicità alle loro marche. Di conseguenza non credo solleveranno obiezioni, anzi dovrebbero ringraziarti..

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    • Salve Dario, volevo farle una domanda se possibile.
      Si trovano molti blog nel web, pagine su Instagram e Facebook nei quali vengono pubblicate delle foto di personaggi pubblici e/o famosi (trovate nel web). In questi blog si vanno a descrivere ad esempio le caratteristiche e i prezzi delle loro auto, del loro abbigliamento, dei loro orologi o accessori. È legale tutto cio? Cioè è possibile pubblicare foto non proprie di personaggi famosi per creare articoli dove si descrivono le loro abitudini, le loro auto ecc?
      Grazie in anticipo

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      • Al di là di che cosa venga fatto intorno a queste immagini, non è possibile pubblicare foto non proprie senza autorizzazione dell’autore, fatto salvo il caso in cui l’autore indichi espressamente la possibilità di usarle liberamente (di solito attraverso marchi che richiamano le licenze Creative Commons o simili).

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  10. ciao Dario complimenti leggevo con attenzione il tuo articolo. volevo chiederti. devo realizzare un e-commerce per un supermercato e mi servono le foto dei prodotti. Li vorrei prendere dal web semplici foto senza niente di artistico. Puo una persona rivendicare i diritti di autore su una foto semplice di un barattolo di nutella? una foto senza niente di artistico.
    grazie

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    • Ogni foto è stata scattata da qualcuno e di conseguenza ha qualche diritto associato (a meno che venga espressamente dichiarata di dominio pubblico). Per quanto riguarda i prodotti, ti segnalo che di solito le aziende (in particolare le multinazionali) hanno aree dei propri siti Web dedicate a distributori, rivenditori ecc. in cui sono disponibili le immagini ufficiali dei prodotti stessi. E’ loro interesse fornire fotografie corrette affinché la loro merce circoli in rete o altrove con immagini corrispondenti al prodotto. Spesso bisogna registrarsi ma poi il download e la pubblicazione sono libere. Se vuoi dare qualità al tuo sito di e-commerce ti consiglio di prendere immagini ufficiali distribuite dalle aziende stesse, non trovate qui o là.

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  11. Buongiorno Dario,
    complimenti per il tuo articolo molto chiaro.
    Ti sottopongo una questione, sopra riporti che se le immagini sono usate per scopi “didattici, scientifici o culturali” possono essere usate, quindi: se io come insegnante pubblico dei video didattici su Youtube, rivolti ai ragazzi della scuola media, dove commento delle presentazioni multimediali da me fatte anche usando immagini della rete (opere d’arte soprattutto), questo uso è lecito?
    Mi pare di capire anche da risposte ad altre domande che le immagini prese da Wikipedia possono sempre essere usate.
    Invece, se trovo immagini di trattati storici, disegni soprattutto, sono di libero uso trattandosi li libri scritti anche diversi secoli fa, oppure ne detengono il diritto di immagine i musei che conservano queste immagini (fermo restando che se le trovo su Wikipedia, posso considerarle libere.
    Grazie per la tua competenza.

    Rispondi
    • Buongiorno Fabrizio. Per la didattica esistono regole specifiche. In linea di massima è consentito usare immagini coperte da copyright senza richiedere autorizzazione all’uso. Nella cultura anglosassone (americana, in primis) si chiama fair use. Qualche approfondimento su Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Fair_use In Italia lo stesso principio è rimarcato dall’art.70 della Legge sul diritto d’autore: “1. Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali.” A questo comma ne è stato aggiunto uno di recente, che parla proprio del suo caso (YouTube): “1-bis. È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro.”

      Rispondi
  12. Gentile sig. Banfi,
    complimenti per il testo,avrei bisogno di farle alcune domande sul mio esempio specifico.
    Vorrei aprire una pagina Instagram o Facebook utilizzando solo foto che arrivano da giornali di auto e moto di tutto il mondo.
    Queste riviste son gia´scannerizzate e presenti su altri siti dove non si assumono la responsabilita´nel caso venissero usate.
    A me servono solo le foto,i testi verrebbero scritti da me,son costretto ugualmente a citare gli autori?
    Oppure devo proprio chiedere il permesso singolarmente prima di scaricarle dai Pdf?
    Non si e´ben capito comunque se in caso di errore basti togliere il materiale postato o si va incontro ad una richiesta di risarcimento.

    La ringrazio anticipatamente per la risposta.

    Rispondi
    • Se sono immagini coperte da copyright, sono immagini protette, per le quali servono autorizzazioni all’utilizzo. Sulle riviste di solito è indicato da qualche parte (per esempio nel colophon) se la riproduzione è riservata. Può controllare. Se è fortunato, magari trova indicazioni diverse. Le richieste di danni possono anche essere economiche, ovviamente, e di solito il danno viene misurato sulla base del valore economico o di business che viene generato. Attenzione che se il proprietario delle immagini fa richiesta a Facebook di rimozione di materiale protetto da diritto d’autore, le possono chiudere la pagina senza preavviso.

      Rispondi
  13. Gentile signor Banfi per un lavoro di cittadinanza ho realizzato un video sulla strage di Capaci di circa 6 minuti nel quale ho inserito musiche, foto e video (alcuni tratti da trasmissioni televisive o tg dell’epoca) trovati in rete. L’insegnante adesso mi chiede se questi strumenti sono liberi da copyright per pubblicare eventualmente il video. Posso ovviare al problema dicendo che non è a scopo di lucro? ed eventualmente scrivendo che le immagini e i video sono reperibili in rete?

    Rispondi
    • L’articolo 70 delle Legge sul diritto d’autore dice così: “1. Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali.
      1-bis. È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro.

      Direi che ci siamo, è il tuo caso. Il fatto che altri abbiano fatto uso di immagini o video non giustifica il tuo impiego. Lo giustifica il fatto che il tuo scopo sia nell’ambito delle ricerca, della scuola e senza scopo di lucro.

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  14. La ringrazio della sua consulenza. Vorrei porle un quesito.
    Ho pubblicato sul un mio sito una sola foto di uno scorcio di panorama. La foto non aveva nessuna firma ed era pubblicata su Google come foto senza copyright e pubblicabile.
    Mi arriva adesso uno studio di avvocato che mi chiede il pagamento della proprietà della foto. la foto mi viene fatta vedere prima senza firma e successivamente firmata.
    Mia figlia, che studia giurisprudenza mi dice che, prima di inviare una richiesta di denaro bisogna fare una ammenda a togliere la foto pubblicata. Mi dicono in molti che su questa materia ci sono molte truffe da studi e pseudo fotografi che approfittano di queste situazioni . La pregherei darmi un suo prezioso suggerimento. La ringrazio

    Rispondi
    • Purtroppo il fatto che Google Images riporti indicazioni relative a foto “senza copyright” non significa nulla. Lo stesso Google riporta un avviso in cui non assicura la veridicità di quanto dichiarato da chi mette le foto stesse su Internet.
      E’ vero: la prassi vuole che si proceda prima attraverso una diffida ed è possibile che si tratti di una truffa. Certamente non proceda al pagamento di alcunché.
      Se capitasse a me cercherei di parlare al telefono con il sedicente avvocato, rintracciando il suo studio (se davvero esiste). Mi farei dare i suoi estremi, indicando che verrà contattato da un mio avvocato e che nel frattempo procederò con la segnalazione del fatto alla Polizia Postale.

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  15. Salve, complimenti per il testo ma dopo aver letto attentamente l’articolo mi rimane comunque qualche dubbio. Vorrei aprire un blog di commento delle partite di calcio. Purtroppo nei siti più famosi di fotografie CC trovo ben poco. potrei utilizzare ad esempio la strategia di linkare la fonte e l’autore della fotografia? Se faccio lo screenshot durante la partita rappresenta una violazione? Se successivamente dovessi decidere di inserire la pubblicità all’interno del mio blog, potrei utilizzare le fotografie solo a scopi non commerciali?
    La ringrazio anticipatamente

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    • Sono tre domande. Andiamo con ordine. 1) Linkare risorse e fonti di altri non cancella una violazione di Copyright. La maschera solamente: non è una soluzione, mi spiace. 2) Per quanto riguarda gli screenshot, la materia è piuttosto controversa. Applicando un principio generale si può dire che trattandosi, in pratica, di un frame di un contenuto video protetto sarà anch’esso protetto. Non va dimenticata, tuttavia, un’eccezione che riguarda le finalità giornalistiche. Non so se è il caso in questione, ma per chi svolge questa attività, anche online, non sussiste violazione di Copyright quando si mostra un’immagine a scopo informativo. 3) No. Se si usano immagini con copyleft e licenza “CC No-Commercial” (se ho capito la domanda) non potranno essere usate in associazione ad advertising. Si potranno usare solo immagini CC diffuse senza questo divieto.

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      • Buongiorno, una domanda alla quale non trovò risposta. Una foto di un personaggio famoso da mettere all’interno di un libro ai fini di dimostrare quanto viene scritto. Non si trova l’autore della foto né più la foto su internet. Ce n’è una sola ma è di un giornale che non ne ha la proprietà.
        Posso utilizzarla? C’è qualcosa nella legge sul diritto d’autore che preveda questa particolare soluzione?
        Grazie

        Rispondi
        • La legge sul diritto d’autore non prevede alcun caso in cui gli editori non siano in grado di rintracciare gli autori. Indica soltanto i tempi in cui le opere diventano di dominio pubblico dopo la morte dell’autore. Per quanto riguarda l’uso di questa foto, non ho risposta, se non dirle che in qualsiasi momento può farsi vivo l’autore e chiedere il riconoscimento dei diritti d’uso. Veda lei.

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  16. Salve, dopo aver letto il suo interessante articolo ho bisogno di un chiarimento.
    Sono un illustratore e per i miei lavori cerco spesso, come riferimento, immagini e fotografie che trovo nei social media.
    E’ lecito l’utilizzo di queste fonti senza l’ autorizzazione dell’ autore ?

    Rispondi
      • Buongiorno,
        faccio riferimento a questo commento per andare un passettino oltre. Se io uso un immagine come base per creare un lavoro artistico devo rispettare il diritto d’autore? Faccio un esempio: io artista prendo un’immagine di Oliviero Toscani e la tratto come le serigrafie di Andy Warhol e poi espongo in una galleria e vendo i miei lavori. Devo contattare Toscani e chiedere il suo permesso? Scrivo questo perché ho in mente l’esempio eclatante di Richard Prince e di una delle sue foto del lavoro sui Cowboys dove ha preso la pubblicità della Marlboro, l’ha “croppata” in modo che non si vedesse il nome dello sponsor, ma solo il cowboy a cavallo, e oggi quel lavoro di Richard Prince viene venduto a circa 3 milioni di dollari. Grazie in anticipo, le sarei molto grato se mi aiutasse a dipanare questo dubbio.

        Rispondi
        • La Legge sul diritto d’autore regola l’utilizzo e la possibilità di riprodurre le opere, sostenendo che si può considerare come “derivata” la “variazione non creativa” dell’opera originale. Una stampa o una foto, per esempio. La legge però si ferma qui. Che cosa significhi in concreto e quando si consideri una reale “variazione creativa”, non viene descritto tecnicamente. Si parla genericamente di natura originale delle opere. Per fornire una risposta più tecnica andrebbe indagato il limite che definisce l’originalità dell’opera e che a mio avviso potrebbe essere ricercato in qualche sentenza di Cassazione su contenzioni sorti in materia.

          Rispondi
          • Buonasera e grazie infinite per questo interessante e limpido articolo.
            Ne approfitto per ricollegarmi alla domanda precedente andando più nello specifico: sono una pittrice e spesso ho bisogno di immagini dalle quali partire per i miei lavori. Non eseguo elaborazioni digitali ma riproduco i soggetti a mano, con tecniche che variano dalle matite all’olio, quindi rispetto all’immagine originale si discostano abbastanza, già solo per l’effetto finale e/o lo sfondo che modifico in ogni caso.
            Se dovessi usare come “ispirazione” una immagine presa da Google o che sia, ad esempio, con il logo di Gettyimages, Istock o qualsiasi altro sito analogo, viene considerata come violazione del copyright?
            Grazie infinite

          • Gentile Laura, il caso in questione riguarda le cosiddette “opere derivate“. Poiché le opere derivate possono essere esse stesse protette da diritto d’autore (e si possono trarre benefici economici), occorre riconoscere i diritti alle opere prime da cui si trae ispirazione quando si mantengono tratti riconoscibili di quest’opera. Un esempio? Le traduzioni di un libro. Nulla è dovuto, invece, al proprietario dei diritti sull’opera prima quando l’opera derivata perde ogni riferimento all’opera da cui trae ispirazione e si perdono elementi di riconoscibilità. Dove stia il limite tra riconoscibile e irriconoscibile è materia controversa: si pensi alle dispute per il plagio di canzoni “copiate” per poche note. Non esiste risposta univoca. Diciamo, in maniera molto semplicistica, che quanto più assomiglia all’originale, protetta da diritto d’autore, tanto più l’opera derivata viola la sua protezione.

  17. Buonasera. Innanzitutto la ringrazio per aver sciolto alcuni dei miei quesiti. Vorrei chiederle, però, essendo in procinto di attivare la mia attività di grafica pubblicitaria dove vorrei utilizzare le foto elaborate che ritraggono le mie figlie, se c’è bisogno di doverle registrare e se c’è bisogno di un’autorizzazione anche da parte della mia ex moglie per poterle utilizzare. Grazie per il suo tempo ?

    Rispondi
    • Iniziamo dalla seconda questione: se i figli sono minori serve l’autorizzazione di entrambi i genitori alla pubblicazione delle foto. Per la necessità di “registrare” le foto, non comprendo bene. Se intende proteggerle con qualche forma di Copyright, basta indicare sulla pagina le condizioni di rilascio in pubblico delle immagini. Se desidera rendere più forte la protezione, può inserire un trademark direttamente sulla foto oppure impostare una fingerprint (impronta) invisibile attraverso software specializzati nel marchiare le immagini, come “Digimarc Barcode” o simili.

      Rispondi
    • Questa decisione spetta in primo luogo all’autore delle opere, che può liberamente consentire o negare la riproduzione della sua opera. Esiste una eccezione, se stiamo parlando di Internet e non di pubblicazione su cataloghi, libri e simili. L’Art. 70, c 1bis della Legge sul diritto d’autore, prevede la “libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzioni o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro”. Tradotto: se devi spiegare qualcosa intorno a queste opere e non lo fai a scopo di lucro, puoi bypassare la normativa legata al Copyright. Altrimenti, in linea di principio non è consentito. Come detto più volte, il dilagare di copie sulla Rete ha reso praticamente impossibile un controllo sulle violazioni e spesso autori ed editori intervengono soltanto nel frenare situazioni legate a iniziative di business, non al segmento dei consumatori e di chi pubblica per hobby o posta foto ricordo.

      Rispondi
  18. Buonasera Dott. Banfi, complimenti per l’articolo, molto interessante!
    Vorrei porle una curiosità a riguardo. Se un artigiano ha svolto un lavoro in un’abitazione e vuole promuoversi sui vari canali social, può scattare e postare fotografie di interni di abitazioni, non proprie, in cui peró non si vedono oggetti o elementi strettamente personali appartenenti al proprietario, senza chiedere il consenso?

    Rispondi
    • Per rendere pubblica una foto di una dimora privata serve il consenso del proprietario, fatta eccezione per il caso in cui si tratti di una informazione di rilevanza pubblica e costituisca, per esempio, notizia giornalistica di interesse pubblico.

      Rispondi
  19. Complimenti per la rubrica e la sua grande competenza. Sono un appassionato di giornalismo. Vorrei aprire una pagina su facebook dove pubblicare le videointerviste da me fatte a persone comuni oltre che ai vips del mondo dello spettacolo .
    Un’ attività di questo tipo condotta da un diffusore di videocontenuti (così amo definirmi) non iscritto all’albo dei giornalisti, puo’ comportare dei rischi? Quali potrebbero essere le criticità e le problematiche legali derivanti da questa mia attività di diffusione di notizie e immagini da me prodotte? molte grazie per le preziose indicazioni che ci sta dando.

    Rispondi
    • Alessio pubblica online ciò che ritieni opportuno e di tua produzione. La libertà di espressione è garantita dalla Costituzione. L’unica problematica legale riguarda la verità dei contenuti pubblicati: se falsi sei passibile di querela per diffamazione. In bocca al lupo per la tua iniziativa.

      Rispondi
  20. Buongiorno. Parlando di immagini pubblicitarie, vintage per l’esattezza,come vengono regolamentate? Quanti anni di diritti d’autore, come citato nella prima parte dell’articolo, bisogna considerare? Nel mio specifico caso sono immagini di attori, oltre a vere e proprie marchi (Coca Cola, Barilla, ecc) di cui sono in possesso, ma sono riproduzioni acquistate tempo fa in mercatini dell’antiquariato, e quindi non so se possano essere rivendute. Ne ho parecchie, diverse migliaia, e me ne vorrei liberare, ma farei a mia volta mercatini dell’antiquariato e similari, appunto, vendendole, anche perché a conti fatti, a prezzo di mercato, sarebbero diverse migliaia di euro. Le immagini sono tutte 1890/1960 come anno di pubblicazione. Posso rivenderle o commetterei qualche illegalità? Grazie anticipatamente.

    Rispondi
    • Non importa la tipologia di immagini, se pubblicitarie o di altro genere. La legge sul diritto d’autore non indica differenze per tipo di contenuto, distingue solo le opere d’arte dalle semplici fotografie. Nel suo caso si tratta di riproduzioni, che avrebbero dovuto essere autorizzate dall’autore al momento della pubblicazione. Nel caso fossero riproduzioni non autorizzate, la Legge consente una sorta di “liberalizzazione” dei diritti di utilizzazione economica delle opere dell’ingegno dopo 70 anni dalla morte dell’autore, fatte salve diverse pattuizioni tra autori ed editori.

      Rispondi
      • Grazie della risposta. 70 anni dalla morte dell’autore, ma per ogni singola immagine pubblicitaria come fare a sapere l’effettiva morte dell’autore? Ho tante stampe che citano la data della pubblicità, ma da quello che interpreto non è la data che interessa a me, ma mi citava la morte dell’autore. Se così fosse diverrebbe complicato reperire tale date per tutte le immagini. Eppure i mercatini dell’antiquariato è pieno di “venditori” di tali immagini, presuppongo senza certezza di essere nella legalità a questo punto…

        Rispondi
  21. Buongiorno,
    innanzitutto complimenti per il suo interessantissimo lavoro. La disturbo per un quesito che mi incuriosisce e al quale ancora non ho trovato una risposta sicura.
    Mi sto occupando del riordino di un fondo fotografico di proprietà di un’istituzione museale, che conserva scatti relativi alle più svariate attività. Tra questi vi sono anche, per esempio, alcune fotografie Alinari (o di altri archivi fotografici) di inizio Novecento, che riproducono paesaggi oppure opere d’arte antica.
    Io sono autorizzato a utilizzare liberamente (per esempio per una pubblicazione) la riproduzione digitare da me effettuata di queste fotografie (indicando che si tratta di una fotografia Alinari conservata nel “mio” fondo fotografico) oppure devo comunque richiedere l’autorizzazione alla Alinari?
    La ringrazio molto per l’attenzione
    Stefano

    Rispondi
  22. Buongiorno Dario,
    in considerazione della tua competenza, mi rivolgo a te per avere un parere sulla tematica del copyright.
    Gestisco una pagina su Facebook che si interessa di stenografia a livello culturale, senza finalità di lucro. Un iscritto al gruppo sta trascrivendo in caratteri stenografici un romanzo di Sepulveda che avrebbe intenzione di pubblicare. Può farlo senza infrangere diritti copyright? Grazie.

    Rispondi
    • No, non può farlo. Le opere di Sepulveda appartengono a Sepulveda (o meglio ai suoi eredi, ora). Immagino, inoltre, che lo scrittore cileno avesse ceduto i diritti d’autore a una casa editrice per la riproduzione delle opere e per le traduzioni. Può cercare di trovare un accordo (che di solito è economico) con eredi e casa editrice alla quale l’autore ha ceduto i diritti per approntare e pubblicare una traduzione così particolare (che credo non sia stata ancora prodotta). Senza accordo si tratta di una violazione del diritto d’autore.

      Rispondi
  23. Buongiorno,
    sono un disegnatore e spesso mi avvalgo di foto trovate nel web per prendere spunto solamente oppure riprodurle con grafite o carboncini. Talvolta mi capita di riprodurre anche ritratti fotografici ma il tutto solo per diletto e per esercizio, senza alcuno scopo commerciale. Pubblicando poi i miei disegni sui vari social nel mio profilo personale rischio di andar contro il copyright delle immagini che ho utilizzato? Qualora il fotografo riconoscesse nel mio disegno, la sua fotografia, potrebbe muovere un’azione legale?

    Grazie per la risposta

    Rispondi
  24. Buongiorno Dott. Banfi bellissimo articolo ho una domanda:
    Vorrei aprire un profilo instagram pubblicando video di presentazione pubblicitari di tecnologie e prodotti venduti da aziende produttrici. I video si trovano sul web youtube ecc. Essendo video pubblicitari per mostrare un prodotto in teoria come già lei ha risposto sopra non dovrebbero esserci problemi. La pagina ha uno scopo (iniziale) informativo delle nuove tecnologie, nel caso in cui nei video venga applicato il logo della pagina per evitare di copiare la stessa, ci sono rischi? i video non vengono modificati quindi nome prodotto e azienda sono già sempre presenti nei video. Grazie per i chiarimenti.

    Rispondi
    • Sarebbe utile inserire da qualche parte una dicitura in cui si chiarisce che se si appone un marchio su prodotti marchiati da altri, i marchi di terze parti continuano ad appartenere ai loro proprietari, altrimenti qui non si tratta di violazione del diritto d’autore, rispetto all’impiego di un semplice video, ma dell’uso illecito di marchi industriali altrui.

      Rispondi
  25. Buonasera, ho una pagina instagram dove pubblico foto scattate da me a tema motoristico.
    Ho un dubbio sul concetto di riconoscibilità del soggetto, ovvero cosa rende riconoscibile una persona.
    Il numero, una particolare grafica, un adesivo, la livrea sul veicolo, sulla tuta o sul casco forniscono materiale utile al riconoscimento del pilota? Per pubblicare foto di piloti con casco e quindi non riconoscibili in volto, devo chiedere un’autorizzazione al pilota immortalato?
    Grazie mille. Nicola Pio.

    Rispondi
    • Nicola, credo sia una interpretazione decisamente restrittiva della norma. Credo invece prevalga il principio per cui se una gara sportiva è aperta al pubblico, le foto agli atleti sia implicitamente autorizzata dal fatto che siano personaggi pubblici.

      Rispondi
  26. Sono in fase di concertazione con l’editore per la pubblicazione di un testo musicologico che necessita di immagini di bozzetti scenici fine ‘800 inizio’ 900 i cui diritti appartengono ai musei. Leggendo qui ho trovato che pubblicando immagini già presenti su altri testi e citando la fonte, si può fare. Effettivamente un editore mi ha detto questo, ma altri no. Per cui mi trovo a dover pagare un’ingente cifra per questi diritti. Cosa ne pensate? Inoltre a chi spetta pagare questi diritti: all’editore o all’autore?

    Rispondi
    • Non importa se una foto è già stata pubblicata da qualche parte. Se è previsto (ovvero la foto è protetta copyright), bisogna pagare i diritti di riproduzione al legittimo titolare. In linea di principio spetta pagare chi avrà i benefici economici dello sfruttamento dell’opera. Direi l’editore, in primis.

      Rispondi
  27. Salve, una società che opera nel settore della protezione dei diritti d’autore ci ha chiesto il pagamento perché abbiamo utilizzato una foto.
    Questo è il messaggio che abbiamo ricevuto.
     
    ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
    Da COPYTRACK 
    A ***********
    Data giovedì 29 ottobre 2020 – 19:15
    Information pursuant to Art. 13, 14 GDPR.pdf (82.39 KB)

    Il relazione al Vostro dominio ***********
    Spettabile ditta, COPYTRACK GmbH gestisce i diritti e le licenze fotografiche appartenenti a fotografi e agenzia fotografiche e di stampa, nonché ad altre aziende che detengono diritti fotografici. Uno dei nostri soci ha rilevato che la Vostra azienda utilizza o pubblica immagini per il cui utilizzo non ha però potuto riscontrare alcun valido accordo di licenza con la Vostra azienda. È naturalmente possibile che l’utilizzo sia comunque ammesso e pertanto le chiediamo di presentare prova dell’apposita licenza, in quanto l’utilizzo delle immagini rappresenterebbe altrimenti una violazione del diritto d’autore. Nel caso in cui non poteste dar prova di tale licenza, il nostro socio Vi offre, per correttezza ma senza che ciò costituisca un obbligo giuridico, la possibilità di acquisire una licenza a posteriori per l’utilizzo fatto finora delle immagini. In tal modo, potrete poi anche decidere di continuare a utilizzare l’immagine. Nel caso in cui non diate prova di una licenza o non accettiate l’offerta di acquisto a posteriori della stessa, saremmo costretti a verificare attentamente la questione dal punto di vista legale ed eventualmente a chiedere un risarcimento danni di entità superiore e il divieto di utilizzo delle immagini. Permetteteci di ricordarvi che non è purtroppo sufficiente eliminare l’immagine dal Vostro sito web. Ulteriori informazioni sull’immagine da voi utilizzata sono disponibili inserendo il codice relativo al vostro caso ***** all’indirizzo ***********. In alternativa, si può semplicemente utilizzare il seguente link *********** preghiamo di rispondere entro e non oltre Giovedì, 12. nov 2020. Cordiali saluti.
    Il team COPYTRACKP.
    Ulteriori informazioni relative alle violazioni del diritto d’autore e alle possibilità di azioni legali sono disponibili qui http://faq.copytrack.com
    © 2020 COPYTRACK GmbH
    Dresdener Strasse 31, 10179 Berlin • Trade register: Charlottenburg district court • trade register number: HRB 173269B, Executive director: Marcus Schmitt • VAT ID number: DE305466114

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    Come dobbiamo comportarci?

    Rispondi
    • [Per ragioni di privacy ho tolto i riferimenti reali al vostro caso] A prima vista non sembra uno scherzo o il tentativo di uno scammer. Se siete in possesso delle licenze d’uso dell’immagine in questione non dovete fare nulla. In alternativa, personalmente, prenderei contatto con la società che vi ha scritto o l’autore della foto, per capire meglio come regolare l’uso dell’immagine, magari facendovi seguire da un avvocato onde evitare truffe.

      Rispondi
      • Gentile Dario, nelle risposte precedenti ho letto che prima di chiedere denaro dovrebbe essere fatta una diffida che chiede di togliere la foto “incriminata” dal blog o da dove è stata inserita, qui invece mi sembra che venga fatta una richiesta di denaro a prescindere dal fatto che la foto in questione venga rimossa, anche perché Copytrack è nota per queste lettere. Ho un’altra domanda, ma se Copytrack non riceve riscontro può cedere la contestazione a un altro studio, per esempio italiano, che proceda per suo conto? Grazie per la risposta

        Rispondi
        • Copytrack, PicsRight e molte altre società simili operano sempre su mandato dei proprietari delle foto (per esempio Agenzie di stampa ecc.). Chiedono le remunerazione per l’uso che si è già fatto in passato dell’immagine. Per questa ragione anche rimuovendo l’immagine la questione di diritto non cambia. Di solito fanno una copia conforme del sito a una certa data e dopo un po’ di tempo chiedono i diritti, potendo dimostrare che per tutto quel tempo l’immagine è stata usata illecitamente. Nel caso non riscuotano i diritti certamente possono chiedere (o meglio è il loro cliente, l’agenzia di stampa, che lo fa) a un legale italiano di proseguire la trattativa fino a riscossione.

          Rispondi
  28. Buonasera, ho realizzato una serie di ritratti di persone le cui foto sono pubblicate su un sito Web. Sono foto molto simili a foto tessere. Io, però, partendo dall’immagine fotografica ho fatto dei dipinti. Mai resi pubblici per timore di non essere sulla strada corretta. Posso vendere, fare una mostra, rendere pubblici sul mio sito tali dipinti? Non sono persone famose. Sono semplici fototessere di gente comune. Foto trovate sul web. Grazie

    Rispondi
    • Gentile Adriana, come scritto nell’articolo non si possono utilizzare le immagini di persone senza il loro consenso. A maggior ragione nei casi in cui l’utilizzo dell’immagine è finalizzata alla vendita. Il fatto che si siano trovate le loro foto sui siti Web non autorizza in maniera automatica il loro uso.

      Rispondi
  29. Buongiorno, sto realizzando una presentazione Powerpoint per un esame universitario che consiste nella realizzazione (esclusivamente a scopo descrittivo) di un App o interfaccia grafica. Siccome il mio progetto prevede la creazione di un Avatar e data la mia incapacità di realizzarlo autonomamente, posso fare lo screenshot dell’avatar che mi ha permesso di realizzare Facebook e utilizzarlo come esempio nella presentazione dell’esame?
    Faccio due delucidazioni:
    1. l’App è solo una presentazione PowerPoint e non ha scopo di lucro
    2. Le persone che assisterebbero a tale presentazione sono il docente, gli assistenti, i colleghi.
    Così facendo violo il diritto d’autore di Facebook? Commetto un illecito?
    (la domanda in sostanza è: se faccio uno Screenshot di un contenuto che facebook mi permette di realizzare ad hoc per me, se lo uso senza scopo di lucro, violo comunque il copyright?).
    Grazie.

    Rispondi
    • Ciao Marco. Non temere. Le immagini protette da copyright si possono usare a scopi didattici (e per fortuna, pensa a tutto il sistema scolastico italiano, alle lezioni di storia dell’arte ecc.)

      Rispondi
  30. Salve. Può un giornalista copiare e pubblicare sul proprio quotidiano frasi, commenti e idee riportate invece da un utente facebook sul suo profilo? Sia che si tratti di un personaggio notorio o meno? Non mi riferisco a pagine pubbliche di enti o istituzioni, bensì a profili “privati” aperti al pubblico. Es. “Il presidente di quell’associazione ha scritto questo sul suo profilo facebook… “. Grazie.

    Rispondi
    • Buongiorno, se per “copiare” si intende prendere un testo per intero e riportarlo senza modifiche su un giornale, no. Direi che si tratta di plagio. Se invece è una citazione di un testo pubblicato da qualcuno sui social, e di cui si cita la fonte, è semplice diritto di cronaca.

      Rispondi
  31. Buongiorno, come bisogna considerare una foto di una partita di calcio (in maniera più specifica una foto di una formazione prima di una partita): opera dell’ingegno o foto semplice? Si tratta di una foto che ha almeno 20 anni. Può essere riprodotta senza incappare in sanzioni? Grazie per l’attenzione.

    Rispondi
      • Gent. Dario, grazie per la risposta. La legge da Lei citata, all’art. 92 dice che il diritto esclusivo per tali foto semplici dura 20 anni dallo scatto o produzione, non menziona la morte dell’autore, come dice anche Wikipedia, differenziandosi dall’art. 144, riguardante le opere d’arte o dell’ingegno e il relativo art. 146 sui diritti che durano fino a 70 anni dopo la morte dell’autore. A tal proposito condivido che varie agenzie di origine tedesca stanno inviando a molti utenti italiani, business o privati che siano, richieste di denaro esose per l’uso non autorizzato di foto protette da copyright. Le mail sono molteplici con annesse sempre minacce di adire ai tribunali tedeschi, in tal caso violerebbero comunque la competenza territoriale in quanto il presunto reato sarebbe avvenuto in Italia. La mia azienda è da 6 mesi che è perseguitata da un presunto legale che continua a chiedere soldi perché nella nostra pagina Facebook avevamo condiviso, a scopo enciclopedico, una foto della formazione della Germania Ovest campione del mondo 1954, trovata su Internet senza alcuna dicitura di protezione, tra l’altro di questa foto esistono 1.000 versioni. La foto risulterebbe di proprietà di un’agenzia tedesca. La cosa ridicola che la foto è un’immagine ovviamente semplice, scattata nel 1954 da un fotografo morto nel 1980, che nel 1954 aveva ben 13 anni e che probabilmente era accompagnato sul campo della finale dei mondiali dai genitori.

        Rispondi
        • Grazie Alessandro della precisazione. Ho rivisto leggermente il testo dell’articolo, indicando, come lei riporta correttamente, che la protezione dello scatto fotografico ha durata 20 anni dalla prima pubblicazione, non dalla morte del fotografo. Per quanto riguarda la richiesta di danni per violazione dei diritti d’autore è riportato un caso anche nei commenti qui sopra. In relazione a “dove” eventualmente sia stata commessa una violazione (lei indica l’Italia), non sarei così sicuro. Il server del vostro sito pare si trovi a Pescara, ma l’immagine in questione è forse stata pubblicata la prima volta altrove. Le consiglio di farsi assistere da un legale specializzato in diritto d’autore e in giurisdizioni internazionali. Ci faccia sapere, se ha voglia, come è andata finire. In bocca al lupo.

          Rispondi
          • Speriamo non arrivi nulla. A ogni modo noi pubblichiamo solo e siamo solo in Italia, nel caso specifico comunque la foto è del 1954 per cui possono arrangiarsi. Altri utenti, avendo consultato degli avvocati, parlano proprio di estorsione.

  32. Buongiorno Dario, sono un pittore amatoriale. Disegno e riproduco immagini su tela, traendo spunto da cose e oggetti particolari, avvolte da opere d’arte che raffigurano dei volti stilizzati non appartenenti a persone. Qualora pubblicassi i miei lavori e l’autore dell’oggetto riconoscesse nel mio dipinto la sua creazione può chiedermi dei diritti d’autore?

    Rispondi
  33. Buonasera. Una domanda sulle foto sportive degli anni 70. È possibile pertanto pubblicare una foto di un evento sportivo avvenuto più di 20 anni fa? Perché si parla di vent’anni dalla prima pubblicazione ma non ho capito se però, questo limite temporale, viene allungato dalla presenza della casa editrice del giornale che l’ha pubblicata il secolo scorso. Quale delle due indicazioni sono valide? Aggiungo che lo scopo di pubblicazione è a carattere culturale e non per lucro.

    Rispondi
    • In linea di principio i diritti di una fotografia hanno durata 20 anni senza accordi specifici. In alternativa valgono i contratti di cessione particolari, tra autori ed editori. Per ulteriori informazioni vi rimando al sito dell’Associazione Tau Visual (consultando il menu “Le leggi in fotografia”).

      Rispondi
  34. Buonasera, sono una guida turistica ed archeologa, vorrei proporre delle “lezioni” a pagamento on line in diretta, non registrate, eventi unici, e mi piacerebbe presentare delle immagini (per lo più foto d’epoca) tratte da libri o articoli per poterle commentare.
    E’ lecito o dovrei chiedere il permesso? In caso di lezioni, sempre a pagamento, in presenza, vale la stessa risposta?
    Grazie mille per aver tutte le informazioni che ha fornito sopra.
    Buona serata

    Rispondi
  35. Buonasera dott. Banfi, grazie per il suo articolo, chiaro e puntuale.
    Avrei una domanda. Sono un podcaster dilettante e per le copertine delle puntate dei miei podcast sto utilizzando delle fotografie fatte da me. Tuttavia, per dare un tocco più artistico, uso alcune app da cellulare che modificano automaticamente l’immagine. In particolare, uno di questi programmi crea un collage, con un bell’effetto di trasparenze, tra la mia foto e quella di città famose o di paesaggi naturali.
    Mi stavo chiedendo se l’uso di queste copertine elaborate artisticamente da un programma – ma soprattutto la presenza, nel collage, di fotografie non scattate da me – possa costituire una violazione del copyright nel momento in cui diffondo tali copertine in concomitanza dei miei video/audio (e, in particolare, nel caso di monetizzazione). E come vanno considerate queste immagini ibride, da un punto di vista legale?
    Grazie infinite!

    Rispondi
    • Gentile Luigi, il suo caso riguarda le cosiddette “opere derivate”, ovvero produzioni che utilizzano un’opera, la modificano e la distribuiscono. Per questo tipo di opere vale il medesimo diritto d’uso che viene applicato alle opere non derivate, fatta salva l’ipotesi che quest’opera venga distribuita con un’indicazione chiara per il suo libero utilizzo (anche rispetto all’opere derivata) con licenze Creative Commons o simili.

      Rispondi
  36. Buongiorno,
    Le chiedo gentilmente un parere perché l’articolo sembra molto chiaro e preciso.
    Sono un fotografo videomaker professionista, ho sviluppato per un anno foto e video per una palestra, che ha pubblicato naturalmente questi video e queste foto nel suo profilo Instagram, io ora vorrei sfruttarle per farmi della pubblicità sui miei profili social, posso utilizzare quelle stesse immagini? Anche se ritraggono persone che si allenano? Queste persone quando firmano l’abbonamento con la palestra danno anche il consenso di utilizzo della loro immagine. Se io cito il cliente e in che momento ho eseguito le foto e i video incorro in sanzioni?
    Grazie fin d’ora per la risposta.
    A presto.

    Rispondi
    • Gentile Luigi, come professionista saprà che l’utilizzo delle riprese e delle immagini con liberatoria viene regolato dalla liberatoria stessa e dai contratti sottoscritti con i committenti.

      Rispondi
  37. Tutte belle regole sostanziali ben esposte. Ma nella materia dei diritti d’autore la cosa più ardua e anche più importante è il diritto della prova. Caso emblematico è quello del Copyright “all’amatriciana”. Tanti web master improvvisati infilano nel loro sito internet la foto con la annotazione esterofila “Copyright ” seguita dall’anno e talvolta da una ditta . Ma non basta…non esiste il copyright internazionale auto-costituito dall’autore. Il Copyright è solo quello concesso dal Copyright Office degli USA in esisto ad apposita procedura di accertamento e deposito; poi si potrà anche discutere se il Copyright rilasciato dal Copyright office ha anche un riconoscimento nel diritto privato internazionale, ma se non c’è prima il procedimento di diritto interno USA , scrivere su una foto inserita in un sito internet la “C” di Copiright vale tanto quanto scriverci Pinco Pallino.

    Rispondi
  38. Buongiorno vorrei porle un quesito. Se pubblico su YouTube un video girato in un museo, tipo Uffizi, Musei Vaticani ecc., nel quale mostro immagini di quadri e sculture vado incontro a qualche problema legale anche se non attivo la monetizzazione? All’entrata del museo dicono solo che è consentito fotografare senza flash e non segnalano ulteriori divieti. Diverso il discorso se visito il portale Web del museo nel quale, in alcuni casi, viene specificato che è possibile fotografare per uso personale e non a scopo di lucro. In effetti su YouTube è pieno di utenti che caricano video che mostrano opere in musei. Secondo Lei si rischia solo una ingiunzione a rimuovere il contenuto oppure anche denunce o ammende? Grazie.

    Rispondi
    • Non si possono usare immagini o altro contenuto coperto da diritto d’autore senza autorizzazione. Qualunque essi siano e qualsiasi mezzo venga impiegato a meno che si tratti di scopi didattici e per le eccezioni indicate nell’articolo (e nei commenti). Come già detto in altre risposte, i social non hanno la forza di prevenire gli illeciti (fatto salvo per alcuni casi in cui è possibile effettuare analisi automatiche come, per esempio, il riconoscimento di una traccia dei Beatles come sottofondo di un video su YouTube…), di conseguenza agiscono ex post, ovvero su segnalazioni dei proprietari dei diritti. Per le violazioni, i social intervengono solo rispetto alla rimozione del contenuto. Per eventuali rivalse di tipo economico, questo dipende unicamente dalla volontà dei proprietari dei diritti.

      Rispondi
  39. Buongiorno, Le chiedo gentilmente un aiuto dato che ho letto l’articolo attentamente senza trovare risposta ai miei dubbi.

    In campo creativo e hobbistico, nei gruppi Facebook a tema si pubblicano i propri lavori “artigianali” (che siano essi appunto creativi o anche solo mere riproduzioni di idee altrui alle quali si sia apportato un tocco personale).

    La mia domanda nasce in seguito a una discussione letta relativamente al “diritto” degli utenti di appropriarsi delle immagini di questi lavori pubblicate sui gruppi e riutilizzarle, ripubblicandole in altri gruppi o su proprie pagine.

    La prego di dirimere i miei dubbi perché sto cercando fonti attendibili e non ne trovo di specifiche.

    Se io pubblico (su un gruppo Facebook privato o meno) una mia creazione (che sia appunto da creativa o da hobbista), appongo un logo sulla foto (o non lo appongo), può un qualsiasi utente salvare la mia foto e ripubblicarla SENZA la dicitura “foto presa dal web”? Addirittura “tagliando” il mio logo?
    Quando altri utenti diranno “complimenti che lavoro meraviglioso” o “lo voglio” a quel punto chi ha Ripubblicato la mia foto dovrà specificare che non è opera sua, o potrà rispondere “grazie” o anche “contattami in privato” per procedere a una trattativa di vendita?

    Molti sostengono che pubblicare propri lavori sul web equivalga a cederli al pubblico che potrà farne ciò che vuole.

    Personalmente, tutte le volte che ho preso delle “reference” da pinterest o da google immagini, pubblicandole su Facebook per aiutare ad esempio una mamma che voleva realizzare un regalino per la festa dei figli, ho Sempre specificato di aver tratto le immagini dal web e a volte rilasciato il link della pagina di chi aveva creato tutto.

    Per cortesia potrebbe darmi una risposta chiara a questa domanda tanto confusa?

    Le sarei immensamente grata.
    Barbara

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  40. Buongiorno Dario, intanto grazie per la guida. Avrei però un quesito, che non sono riuscita a risolvere neanche consultando altre fonti, spero che possa darmi una mano.

    Sono entrata in possesso di alcuni album fotografici di un mio prozio, deceduto qualche anno fa, contenenti foto scattate tra il 1910 e il 1990.
    Oltre alle classiche foto di famiglia ci sono anche foto che ritengo di grande interesse culturale, ad esempio scorci della cittadina dove siamo cresciuti, foto di squadre e partite di calcio (il mio prozio giocava nella squadra locale), usi e costumi dell’epoca (ci sono parecchie foto che testimoniano l’usanza tra i ragazzi degli anni ’40 di trascorrere le vacanze estive nei campeggi del Cadore), eccetera.

    Volevo quindi creare un mini sito a mò di archivio storico, da condividere liberamente non solo con i miei parenti ma anche con i miei concittadini, che potranno magari ritrovare una foto di un loro caro.

    Non vedo però come potrei ottenere il consenso di tutte le persone ritratte presenti. Prendiamo ad esempio la foto di gruppo delle classi di prima elementare 1935. Nella didascalia il mio prozio ha riportato alcuni nomi, e con parecchia ricerca suppongo che potrei riuscire a risalire ad eventuali eredi e chiedere il consenso, tuttavia molti volti mancano del nome e mi trovo in difficoltà.

    Come ci si deve comportare in questi casi? Posso procedere comunque con la pubblicazione, specificando che il sito è a scopo culturale e non di lucro, e che ovviamente se qualcuno dovesse richiedere la rimozione di una determinata foto procederei in tal senso?

    Rispondi
  41. Buonasera Dario,
    Ti chiedo gentilmente un chiarimento. Sto curando un progetto pubblicitario per la mia azienda. Vorrei fare delle foto a delle ragazze che indossano i gioielli da pubblicizzare, ma loro dovranno interpretare un personaggio di fantasia o realmente esistito o esistente. Non sono sosia, la somiglianza alle persone che vorremmo riprodurre non è molto vicina. Potrei avere qualche problema o possono essere considerate foto artistiche? E in ogni caso, col consenso delle modelle posso usarle a scopo commerciale?

    Rispondi
    • Ho pubblicato questo commento (uno dei tanti che arrivano e che cestino) solo per rammentarvi che non svolgo consulenza business gratuita. Trovo particolarmente strano che siate a capo di progetti pubblicitari, troviate risorse per costruire siti di e-commerce, pagare modelle, fotografi, affittare gioielli e poi cerchiate consulenza gratuita in maniera così marchiana. Cortesemente, state alla larga. Domande e risposte alle quali ho cercato di rispondere finora hanno scopo divulgativo, ricoprono situazioni di interesse generale e non hanno implicazioni di business specifiche. Ed è con questo spirito che accetterò domande e troverò il tempo, in futuro, per rispondervi. Grazie.

      Rispondi
  42. Salve e complimenti per l’articolo molto chiaro. Le sottopongo il caso di due foto scattate in un paese diverso dall’Italia durante la seconda guerra mondiale (oltre 70 anni fa). Non si conoscono gli autori delle foto, forse soldati, e le stesse circolano su vari forum e siti Internet, né sono riuscito a sapere se i diritti siano posseduti da archivi o privati. Di una di esse possiedo una versione cartacea trovata in un mercatino. Vorrei usare le due foto a corredo di un articolo storico che sarà pubblicato su una rivista. Se ho capito bene, posso farlo ma esiste il rischio (per quanto limitato) che possa prima o poi apparire qualcuno che rivendichi – a me o alla rivista – i diritti (erede, archivio ecc.). E’ così?
    Nel caso, vale il diritto italiano o quello del paese dove la foto è stata scattata, o conservata, o di nascita del fotografo?
    Cambia qualcosa se di una delle due posiedo copia cartacea?
    Mi scusi per i molti quesiti ma la questione è complessa, mi sembra. Grazie.

    Rispondi
  43. Buongiorno Dr Dario,
    mosso solo da passione, ho scritto un libro sulla storia della canoa dalle sue origini preistoriche (piroghe) a oggi, unico nel suo genere (non esiste al mondo un libro dedicato alla storia della canoa; tutti hanno un taglio tecnico, sportivo o turistico).
    Dopo oltre 4 anni di ricerche quasi a tempo pieno (archivi, libri, web e interviste), ho realizzato un’opera di circa 1.200 pagine per valorizzare il patrimonio storico e culturale di questa disciplina, permettere che se ne mantenga memoria e offrire una base per ulteriori ricerche sull’argomento (come è evidente dalla lettura dell’opera e come è specificato nella premessa). Non trovando un editore interessato a un libro così di nicchia e così imponente, farò un’autopubblicazione, sia cartacea sai e-book, attraverso Amazon, prima in lingua italiana e, spero in un paio d’anni, anche in lingua inglese.
    Il libro avrà un prezzo di copertina per coprire i costi di Amazon e che comprenderà una modestissima quota per me. Essendo un libro di nicchia, non sarà mai un best seller e i miei ricavi non copriranno minimamente i costi che ho sostenuto in 4 anni di ricerche, in termini di tempo impiegato e di spese vive.
    Il libro contiene numerose fotografie alcune di dominio pubblico, altre di fotografi che mi hanno permesso il loro uso nel libro e altre fotografie a un uso non commerciale.

    Le mie domande si riferiscono esclusivamente alle sole fotografie tratte da Wikimedia Commons, soggette a “Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license”, che prevede le dovute attribuzioni (fonte, autore, ecc.), la stessa licenza, e ne ESCLUDE L’USO A SCOPI COMMERCIALI.
    DOMANDE:
    1) Considerando che il libro avrà un prezzo di vendita, che il mio intento è prettamente culturale e, a conti fatti, dal libro non ne trarrò alcun lucro ma solo una perdita economica, l’inserimento di queste fotografie nel libro si può considerare di uso NON commerciale?
    2) Per garantire l’uso NON commerciale, dovrei azzerare la quota a me spettante del prezzo di copertina (peraltro ignota al pubblico)?
    3) Nel caso, quali precauzioni posso prendere per garantirne un uso NON commerciale di queste foto?
    Grazie della cortese attenzione, Lorenzo

    Rispondi
    • Come prima cosa le faccio i complimenti per l’impegno e la dedizione. Anch’io ho scritto libri, ma penso di essere a arrivato a 1.200 pagine con 5 o 6 libri messi insieme :-) Temo che per il suo caso non conti molto il rapporto tra costi di produzione e ricavi, ovvero quale sia la quota di guadagno. Il problema è che l’opera è in commercio, ovvero ha un costo. Temo che si tratti di una violazione di quella attribuzione. Ha mai pensato di creare un addendum all’opera a pagamento con una seconda parte del libro, che raccoglie queste fotografie, che sia distribuita gratuitamente (magari con un download via Internet o simili)? Non saprei che altro suggerirle. In bocca al lupo per la sua iniziativa!

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  44. Salve Sig Dario
    Negli anni ’80 (l’immagine venne scattata nel’82) lavorai in un’associazione ecumenica, nella quale una delle mie incombenze per periodi da uno a sei mesi, era guidare un gruppo di sei persone “problematiche” in attività del tipo boy scout. La foto (e altre) mi venne scattata all’improvviso da un dirigente. Rappresenta me stesso in piedi e sullo sfondo alcuni dei ragazzi affidatimi in quella “missione”. Il problema consta che sono ai ferri corti con quell’associazione che allora scoprì troppo disinvolta nell’uso delle donazioni e seppure sono trascorsi 40 anni vorrei sapere se sussistono diritti d’autore per qualsivoglia uso. Magari i negativi non esistono più ma non me la sento di rischiare di avere a che fare con loro (nel ’94 li denunciai, ma in Italia vale il detto… chi ha avuto ha avuto…). L’interrogativo è… una fotografia scattata alla mia persona ove sono visibili altri (a distanza di dieci metri), può avere un valore documentario da liberarla da eventuali diritti d’autore dello “scattatore”? La ringrazio per i suoi consigli. Buona serata. Ulisse

    Rispondi
    • Buongiorno Ulisse. Non ho compreso del tutto il quesito. Posso solo accennare al fatto che le persone fotografate hanno sempre il diritto alla riservatezza e possono tutelare la propria immagine e dunque vietare la pubblicazione di foto che li ritraggono (fatti salvi i casi accennati nell’articolo quando si tratta di attività giornalistica, ecc.). Il diritto alla privacy non ha decorrenza. Una violazione della privacy è tale finché non viene rimossa.

      Rispondi
      • Buongiorno Dario. Grazie per i ragguagli sulla privacy delle persone visibili, che avrei pensato di mascherarne i volti o tagliarli del tutto (ma così la foto perderebbe il valore documentale…). Mi preoccupa un di più il dirigente che mi scattò la foto e quindi se non li ha gettati (ma non mi è possibile saperlo) ne possiede i negativi. Peraltro essendo a quel tempo io e il suddetto dirigente ufficialmente operativi in quell’associazione, potrebbe anche questa avere diritti su quella foto? Ribadisco che sono trascorsi 40 anni…
        Grazie ancora e buona giornata. Ulisse

        Rispondi
        • Le problematiche di privacy e di utilizzo delle fotografie riguardano le modalità con cui vengono utilizzati dati e le immagini per le quali esistono diritti alla riservatezza. Ovvero il “trattamento” che viene fatto. Conservare una fotografia in privato (acquisita in maniera lecita) non costituisce alcun illecito. Questione del tutto diversa quando viene resa pubblica.

          Rispondi
  45. Buongiorno,
    vorrei sottoporle il caso specifico di mia figlia per comprendere meglio come dobbiamo comportarmici con i diritti d’autore. Mia figlia esegue decorazioni riproducendo su oggetti in ceramica delle copie di fotografie di personaggi famosi nel campo dello sport, della musica, etc. Gli oggetti vengono prodotti in piccoli numeri (massimo 10 per foto originale) e messi in vendita su piattaforme digitali. Quali regole dobbiamo rispettare per non incorrere in violazioni sui diritti d’autore verso chi ha scattato le foto originali? Grazie per l’attenzione e cordiali saluti, Giacomo

    Rispondi
    • Buongiorno Giacomo. Occorre comprendere prima di tutto chi dispone dei diritti legati a queste foto. Non è detto che sia il fotografo stesso. Assai più probabile che siano le agenzie che gestiscono l’immagine delle persone famose e che hanno commissionato il lavoro fotografico e poi ottenuto dal fotografo i diritti d’autore. Una volta identificato chi dispone di questi diritti occorre stipulare un contratto di cessione con indicazioni precise sull’uso (modalità, supporti, durata ecc.). Solitamente questa cessione comporta anche accordi economici.

      Rispondi
  46. Buonasera Dario, sono un grafico e dovrei impaginare dei libri di medicina. Mi hanno chiesto anche l’inserimento nel volume di alcune immagini fotografiche diciamo difficili da reperire a pagamento sui soliti canali stock, un esempio potrebbe essere quello della malattia di kawasaki, fotografie che online sono facili da reperire. Come dovrei comportarmi in merito al copyright? E’ impossibile scoprire l’autore di questa tipologia di immagini… Potrebbe essere utile inserire sul colophon la solita frase: L’Editore è a disposizione degli aventi diritto sul materiale iconografico con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti? Grazie per il supporto. Giulio

    Rispondi
    • Buonasera Giulio. Come mai chiede a me un aspetto così delicato, legato al business specifico della sua casa editrice e non all’ufficio legale? Immagino che un libro di medicina, che non costa di solito pochi euro, sia distribuito da un editorie serio, con competenze in materia di diritto d’autore. Buon lavoro.

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  47. Buonasera, volevo chiederle se posso pubblicare sul mio sito internet foto di lavori di architettura svolti per i miei clienti..o devo richiedere il consenso? Grazie

    Rispondi
    • Dipende dagli accordi iniziali. E’ una problematica che attiene tutte le produzioni artistiche, la creazione di software e simili. Di solito la proprietà e i diritti d’uso sulle opere create vengono definiti da un contratto. Senza questo accordo, solitamente l’opera creata e “remunerata” appartiene per intero al committente, che comunque non potrà mai rimuovere un diritto che mantiene il produttore dell’opera, ovvero vedere riconosciuta la “paternità” dell’opera. Questi accordi si possono stabilire anche ex post, se i rapporti con i clienti sono buoni. Servono comunque accordi per la pubblicazione, non si possono usare a piacere produzioni che appartengono ai clienti. Personalmente, dopo avere costruito siti Web ho trovato clienti disposti, a lavoro chiuso, senza accordi specifici stabiliti prima, a farmi inserire in portfolio le opere create per loro, in altri casi mi hanno vietato di usare il loro marchio e le loro opere sul mio sito. Hanno libertà di concedere o revocare i diritti d’uso delle loro immagini. Io autore, posso al massimo citare il lavoro in un curriculum, ma non usare invece immagini altrui a piacere.

      Rispondi
  48. Buongiorno, mi sembra di aver capito che si possano prendere e anche pubblicare le immagini da siti di comunità. Mi sono iscritta a Pixabay e ho scaricato alcune immagini. Posso inserirle in un libro che sto per pubblicare con la certezza di non incorrere in problemi in futuro? Grazie . Cordiali saluti Lucia

    Rispondi
    • No, la certezza non può averla. Se legge nei dettagli le condizioni d’uso e la licenza con cui sono distribuite le immagini, si indica, tra le righe, che il sito non ha la certezza che le immagini pubblicate dagli utenti non siano coperte da copyright, ma si rende disponibile a rimuoverle qualora venisse segnalata una violazione. Questo significa, come accade per altro su tutti i social, che una verifica preventiva non viene fatta, ma soltanto un “aggiustamento” ex post, rimuovendo le immagini protette da Copyright. Ergo, la certezza assoluta non può averla. Si noti che la stessa cosa accade anche sui siti che vendono immagini (Shutterstock ecc.). Un controllo capillare è impossibile.

      Rispondi
  49. Salve Dario, ho letto il suo articolo molto interessante. Ho letto anche tutti i commenti ma Le scrivo perche’ non ho del tutto risolto i miei dubbi…ho creato un sito/blog a tema sportivo dove ho ricapitolato vittorie e risultati e ho anche elaborato statistiche. Piu’ avanti vorrei inserire i classici banner adsense, e chissa’ magari con fortuna anche a pagamento. Per far conoscere il mio lavoro ho aperto dei canali social dove sostanzialmente ripetero’ gli articoli che scrivero’ sul blog. Diverso discorso riguarda instagram che ha bisogno di una immagine. Il dubbio e’ questo: posso pubblicare la foto di uno sportivo durante l’evento di cui parlero’? Posso pubblicare il manifesto dell’evento in questione, che dovro’ quasi sempre scaricare dal sito ufficiale? Posso pubblicare un testo grafico con la classifica o il risultato di un evento, eventualmente con l’immagine degli atleti coinvolti? trattandosi di un evento pubblico, personaggi famosi, di divulgare un’informazione pubblica, di fare una cronaca/critica non lesiva, non dovrebbero esserci problemi (se non forse nel manifesto) pero’ quanto influisce essere un blogger amatoriale, non giornalista professionista, e con una piccola fonte di guadagno al momento solo ipotetica in futuro derivante da annunci sul sito? Nel sito ho scritto un’informativa sulla privacy molto dettagliata (credo..) Grazie mille se mi puo’ chiarire questi dubbi perche’ non vorrei incappare in problemi pur essendo in totale buona fede facendo questo progetto per passione. Ancora grazie, cordiali saluti

    Rispondi
    • Il problema è sempre lo stesso. Ho già risposto più volte. Le immagini impiegate hanno un copyright? Se sì, non si possono usare a piacere. Lo stesso vale per un giornale: non può pubblicare ciò che gli pare. Deve rispettare il diritto d’autore sulle immagini. In effetti, molto spesso non lo fanno neppure le grandi testate, che saccheggiano immagini da Facebook o altri social. Ma non è una scusa.

      Rispondi
      • Grazie Dario per la risposta. Effettivamente vedere tutto il “mondo”, non solo social ma anche grandi media, ri-tweettare ri-postare ri-usare immagini a piacimento crea molti dubbi.. quelli di fare tutto il possibile per essere a posto e poi per una virgola avere mille problemi, e vedere gli altri nemmeno porsi il problema senza incappare in nessuna sanzione. La ringrazio ancora, cordiali saluti

        Rispondi
  50. Complimenti per la comptenza e la gentilezza. Sono appassionato di vecchie cartoline della mia zona, alcune le ho acquistate altre le ho copiate da siti di vendita (Ebay, Delcampe ) sono tutte immagini di oltre 40 anni fa.
    Nel caso di utilizzo su un libro, trattandosi di scatti di oltre 20 dalla pubblicazione e non certo di opere d’arte sono di libero utilizzo ?

    Rispondi
    • E’ difficile rispondere. In linea di principio è corretto, ma i fotografi potrebbero avere ceduto i diritti di riproduzione a qualche casa editrice, archivio storico ecc. nel tempo. Mi spiace non ho una risposta certa. Andrebbe considerato caso per caso. Io partirei da quelle messe in vendita da altri.

      Rispondi
  51. Buonasera, mi chiedevo, se scatto foto a cose – edifici storici (esempio castelli) o privati (esempio una cascina) posso poi stamparli e-o pubblicarli?
    Grazie in anticipo.
    Paola

    Rispondi
    • La maggior parte degli edifici non ha alcun copyright. In alcuni casi specifici, invece, esiste una protezione dell’immagine e della sua riproduzione. Questo non dipende dal “tipo” di edificio, ma semplicemente se il suo costruttore ha deciso di proteggerne l’immagine. Di solito si tratta di edifici di archistar, con un design particolare, oppure di alcuni edifici protetti dalle belle arti, come per esempio (fatto non molto noto), la torre Eiffel. Varia da caso a caso. Non c’è una risposta che vale per tutte le situazioni.

      Rispondi
      • Salve. Un chiarimento sulla sua risposta sopra: “..se il suo costruttore ha deciso di proteggerne l’immagine”. Se cosi fosse, se cioè l’architetto, il costruttore, il proprietario, avesse deciso di proteggere l’immagine del suo edificio, non dovrebbe competere a lui il renderlo noto? E non dovrebbe essere un problema eventualmente solo per chi decidesse di pubblicarlo (e non già del fotografo, professionista o non, che scatta su commissione o non)? Grazie

        Rispondi
        • Certamente il problema della violazione del diritto è in capo a chi pubblica le fotografie (e non di chi acquisisce fotografie, che, per uso personale, sono sempre ammesse). No, non spetta al costruttore rendere noto il copyright sulle immagini dei propri edifici.

          Rispondi
  52. Salve Dario, secondo te caricare su un sito vetrina tra i lavori personali copertine di riviste mensili o pagine interne che sono già state pubblicate, spedite o vendute in edicola, magari già da tempo o anche di recente, e tali copertine contengono foto di personaggi famosi in ambito dello spettacolo, musica, cinema, moda, ecc, può esserci comunque un problema di copyright? Oppure è una questione che riguarda sempre e solo l’editore che è a capo del giornale e per il quale si è svolto il lavoro? Che ne pensi? Grazie

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  53. Se il lavoro ha previsto la cessione del diritto d’autore, è il contratto di cessione che regola l’uso del materiale prodotto. E la pubblicazione (ovunque, compreso su Internet) viene decisa dall’editore. Questo vale anche nel caso sia io l’autore materiale dell’opera: non posso fare ciò che voglio con opere che sono state cedute. A me è successo con i libri. Per mettere in download un capitolo introduttivo dell’opera che ho scritto ho dovuto chiedere e accordarmi con l’editore. Attenzione se le foto sono state addirittura rivendute dall’editore a grandi Agenzie (Reuters, Agence France Press e simili..) che oggi sono a caccia di pubblicazioni non autorizzate di loro foto su Internet attraverso moderni operatori che si occupano di copyright e recupero crediti.

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    • E qualora la società editrice di un magazine non esistesse più da anni ad esempio, si è costretti comunque a rinunciare alla pubblicazione del magazine stesso sul sito?

      Rispondi
      • Direi di no. In questo caso le cose sono diverse. Se il titolare dei diritti d’autore era una società e non li ha ceduti ad altre case editrici (questione da verificare, ovviamente), con la chiusura dell’impresa viene meno ogni richiesta possibile da parte di un proprietario di tali diritti.

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  54. Salve Dario,
    Mi è successo che un’intervista che ho pubblicato sul sito di una rivista di cibo senza aver ricevuto compenso (gliel’ho proposto perché nel mensile in edicola questo mese ho un servizio fotografico regolarmente retribuito e questa era una storia che avevo in serbo da un po’ e ci tenevo che uscisse) è stata ripresa quasi in toto da un giornale locale, inclusa la foto, e riprodotta sia sul loro sito che su carta. Nell’incipit loro citano il sito da cui l’hanno preso, ma omettono nel pezzo il mio nome sia come fonte della storia che come intervistatrice che autrice della foto. Nella versione originale inoltre l’intervistata sua sponte parlava del nostro incontro e delle foto che le feci come scintilla che ispirò poi altri sui fatti. Questa parte è stata tagliata (perché non rientra in quella narrativa, certo, ma chiariva senza ombra di dubbio che non era uno dei soliti articoli prodotti a Roma in redazione). Ho subito scritto al quotidiano che mi ha risposto di aver operato in buona fede avendo citato il sito della famosa rivista nelle prime tre righe dell’articolo pensando che fosse sufficiente. Mi propongono per rimediare un piccolo articolo (?) a mio nome. Abito negli USA da molto tempo e non sono iscritta a nessun albo, ma scrivo e pubblico le mie foto da oltre vent’anni. Mi chiedo: il problema è a monte? Cioè immagino che questi mai abbiano potuto immaginare che non essendoci stato un compenso dovevano chiedere a me (è poi vero? questo me lo dissero in un’occasione analoga, le fotoeditor di un’importante sito di moda). D’altro canto è vero che riprendono regolarmente le notizie dal sito in questione usando pure le foto che di solito non hanno il nome di un autore perché sono quelle fornite da ristoranti e ristoratori. Grazie!

    Rispondi
    • Mi spiace per questa vicenda. Mi sento di dire che buona parte della questione sia legata al malcostume italiano degli editori che pensano di fare ciò che vogliono con le opere degli autori. Capita tutti i giorni, con giornalisti, fotografi, reporter. Il diritto, però, è dalla tua parte. Puoi ottenere ciò che desideri da questa vicenda, essendo tu l’autore della foto e non avendo ceduto i diritti d’uso, formalmente, a nessuno. Anche se hai inviato la foto alla prima testata, non credo tu abbia scritto un accordo di cessione dei diritti d’autore. Ergo, potresti chiedere anche un compenso per l’uso non autorizzato della tua opera. Prima, però, ti consiglio di disporre una “copia conforme” dell’articolo, affinché le tue richieste siano dimostrabili anche a cancellazione dell’articolo e della tua foto dal sito. Questa è la soluzione più “rigida”, diciamo. Nel caso tu voglia vedere soltanto riconosciuta la paternità dell’opera (mi sembra il minimo) e la riproduzione corretta dell’articolo (non tagliato), avanza queste pretese, facendo presente che hai tutto il diritto di rivalerti verso di loro nel caso non troviate un accordo.

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  55. Buonasera,
    Le faccio anzitutto i complimenti per la precisione delle informazioni fornite. Vorrei farle questa domanda: è possibile condividere un’immagine Instagram altrui (ovviamente, impostata con privacy pubblica) su un proprio sito web? Preciso, non intendo scaricare l’immagine e ripubblicarla, ma condividerla con un semplice copia e incolla, quindi mantenere visibile il riquadro del profilo di appartenenza e offrire la possibilità di “atterrare” sul profilo in questione semplicemente cliccando sulla medesima. Noto che è una pratica molto comune, ma non so se sia effettivamente lecita. Cordiali saluti.

    Rispondi
    • Le immagini pubblicate sui social appartengono ai legittimi proprietari dell’account, ma ANCHE AL SOCIAL sul quale sono pubblicate le immagini. Se si scarica o copia e incolla generando un file esterno al social e ripubblicandolo, serve un’autorizzazione dell’autore. Non è un’operazione legittima di per sé. In alternativa, quasi ogni social (per esempio non vale per Linkedin), consente di incorporare post e immagini altrove (il cosiddetto “embedding“), attraverso snippet o iframe (ovvero codice rilasciato ad hoc). In questo caso l’origine del file non viene intaccata: risiede sempre sul social, anche se incorporata altrove. Quando viene cancellata dal social, l’immagine viene cancellata anche in tutti i punti del Web in cui è incorporata. Questo significa che non si sottrae la proprietà o le immagini ai proprietari, ma è come se si “bucasse” il proprio sito e si incorporasse la fonte. In questo caso è un’operazione legittima e lo consente l’accordo sottoscritto da ciascun utente del social con il social stesso quando ha aperto il suo account.

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  56. Ciao Dario, c’è un aspetto che non riesco a spiegarmi, in particolare ho notato che alcune immagini iconiche relative a personaggi famosi, come Garibaldi, Padre Pio, Che Guevara, Martin Luther King, Gandhi, ecc., sono senz’altro di pubblico dominio o CC0, almeno così è scritto su Wikipedia, ma le stesse identiche immagini si possono trovare anche su Getty Images, con la differenza sostanziale che sono vendute a caro prezzo. Com’è possibile tutto ciò? Puoi aiutarmi a capire come funziona?

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    • Bisognerebbe analizzare caso per caso e capire quale sia la fonte, ovvero il primo scatto e se ci sono proprietari (dei diritti di riproduzione) che possono comunque dimostrare di essere tali. Bisogna anche dire, comunque, che moltissimi portali di vendita immagini non garantiscono la giusta attribuzione dell’opera, ma si fidano di chi le rivende attraverso di loro, riservandosi il diritto (solo ex post) di rimuoverle dal catalogo qualora qualcuno dimostri che si tratta di violazioni. Basta leggere il disclaimer alla vendita su Shutterstock, Getty ecc. per capire che è impossibile per loro verificare tutti i casi e che si fidano in prima istanza di chi pubblica immagini.

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  57. Caro Banfi, complimenti per questo suo blog molto utle. Volevo chiederle: sono un degli amministratori di un gruppo facebook che , solo a fini culturali, ha raccolto quasi tremila foto del secolo scorso relative ai luoghi e alle persone del mio paese natale.Essendo un paese distrutto dai bombardamenti della grande guerra e poi ricostruito ed avendo in avuto in seguito una consistente emigrazione,molte foto ci sono giunte da vari peasi del mondo,con soddisfazione da parte di chi le ha postate e di chi ha potuto rivedere gli avi o parenti ed amici lontani.Le foto sono accompagnate da didascalie e commenti ( naturalmente ogni commento irriguardoso o non pertinente allo scopo della pagina viene rimosso dagli amministratori). Essendo impossibile sulla pagina facebook fare una catalogazione secondo gli eventi,le famiglie,le celebrazioni ecc..abbiamo pensato di costruire un sito parallelo per riassumere il tutto. Il sito conterrebbe tutte le foto postate con un breve riassunto della didascalia originale di chi ha pubblicato la foto sulla pagina facebook del gruppo ed un link alla pagina stessa per chi fosse ineressato a vedere i commenti.Il comune poi metterebbe un link al nostro sito nella sua pagina ufficiale.Naturalmente su facebook nn ci sono problemi in quanto chi pubblica le sue foto o della sua famiglia è sicuramente consenziente ma….sul sito? Secondo Lei si può fare magari chiedendo una generica approvazione sulla pagina del gruppo prima di lanciare il sito e non inserendo le foto di chi non dovesse approvare? La ringrazio anticipatamente. Pierluigi.

    Rispondi
    • Come accennato in questa risposta se le immagini venissero incorporate tramite codice di Facebook non ci sarebbe alcun problema. Diverso se si scaricano e ricaricano sul sito, “espropriandone” i diritti d’uso. Servirebbe un’autorizzazione all’uso. Il buon senso, comunque vuole che se i proprietari delle immagini le hanno condivise su FB, non dovrebbero teoricamente opporsi all’operazione. Ma non è del tutto legittima. Potrebbe essere accompagnata da un importante avviso che spieghi come le immagini siano state acquisite e le modalità con cui possono contattarla per farle rimuovere nel caso in cui cambiassero idea o qualcuno le riconoscesse come proprie. C’è soltanto un problema (piuttosto rilevante): e se le immagini non appartenessero realmente a chi le ha condivise? Se fossero, per esempio, immagini di proprietà (giusto per dire due operatori a caso) di Agence France Press o di Reuters, queste potrebbero richiederle danni per la pubblicazione e le assicuro non guarderebbero in faccia a nessuno, anche se il progetto è certamente lodevole. In bocca al lupo.

      Rispondi
      • La ringrazio. Trattandosi di un progetto senza fini di lucro e a scopo culturale e di foto scansionate da noi per essere inserite su FB previa autorizzazione dei proprietari, penso che le pubblicheremo previa comunicazione e avviso importante sul sito e naturalmente previo avviso sulla pagina FB del gruppo, assicurando che saranno rimosse in caso di richiesta. Avevo pensato di inserirle sul sito tramite link alla pagina FB in effetti. Se questo fosse il sistema più sicuro potrei adottarlo. Grazie ancora.

        Rispondi
  58. Ciao Dario!
    Mi chiedevo, qualora volessi inserire uno studio su un fotografo famoso e, dunque, mostrare i suoi scatti/opere in un corso online, cosa dovrei fare?
    Dove posso consultare qualcosa a riguardo?
    Grazie mille!! :)

    Rispondi
  59. Salve e innanzitutto grazie.
    Sono un sommelier e ho una pagina facebook, Instagram e a breve un sito dove parlo di vino. Sia come bottiglie degustate sia come oggetto di pubblicazione quindi commenterà libri, film e quant’altro in merito. Non c’è fine di ucro ed è ben esplicito il fine critico-divulgativo. Per quanto riguarda la condivisione e pubblicazione di immagini di bottiglie e relative etichette, foto di libri, Dvd o locandine di film o immagini di enologi o personaggi di aziende come allegati di articoli, vale l’articolo 70 della legge 633 /41 ?
    Grazie mille

    Rispondi
    • Sì. Bravissimo. Vale l’articolo 70 della Legge sul diritto d’autore. Essendo citazioni, per scopi di critica e discussione, senza scopo di lucro, si possono pubblicare. Attenzione che il materiale pubblicato deve essere oggetto di critica. Non vale se scrivo un articolo sul Chianti e pubblico una fotografia della Toscana coperta da Copyright. In questo caso non è oggetto di critica, ma è considerata un’illustrazione.

      Rispondi
  60. Ciao Dario, sto realizzando un associazione non profit per il recupero di materiale datato del mio paese, fra cui fotografie e filmati per la successiva pubblicazione su un sito dedicato. Se in questi documenti appaiono preti o vescovi ripresi durante eventi pubblici o di pubblico interesse posso evitare di chiedere a loro l’autorizzazione in quanto vale il “ruolo pubblico d’ufficio”? Inoltre se durante le cerimonie pubbliche appaiono in secondo piano altre persone che non sono l’oggetto principale delle riprese ma che rientrano comunque nell’inquadratura, devo chiedere comunque a loro l’autorizzazione? Molte di queste persone non so nemmeno chi siano perchè alcune di queste fotografie risalgono agli anni 50/60. Ovviamente sono in possesso del consenso degli autori.
    Grazie

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    • In linea di principio serve un’autorizzazione alla pubblicazione. Essendo così vecchie ed essendo difficile reperire le persone, con molto buon senso, personalmente pubblicherei queste foto, con una nota, bene evidente, che specifichi l’iniziativa no profit e consenta di esercitare, in modo chiaro, il diritto (ex post) di opposizione alla pubblicazione.

      Rispondi
  61. Gentile Dario, innanzitutto grazie per il preziosissimo articolo. Approfitto della tua grande competenza per un quesito. Ho realizzato una foto (personalizzata con altri elementi) di una bibita in lattina di cui nome e marchio sono di proprietà di un’azienda (ad es. Coca Cola, ma non è lei) e la vorrei utilizzare come immagine principale per la copertina di un mio CD. Premetto che non vendo l’immagine, poiché il CD è interamente una mia produzione. Devo richiedere il permesso di utilizzo dell’immagine che si riferisce all’oggetto della foto (la bibita) a chi ne detiene o si tratta di un’opera di mia creazione e pertanto posso utilizzarla come mi pare? Grazie.

    Rispondi
  62. Gentile Dario, grazie per la sua consulenza. Le scrivo perché sto cercando di pubblicare un libro sulla mia personale storia nel mondo del basket non professionistico e mi servirebbero alcune foto di ex giocatori americani non più in attività. La questione riguarda eventuali foto riprese da giornali e/o riviste di parecchi anni orsono (a volte anche oltre i 30 anni). Queste foto possono essere scannerizzate e inserite all’interno del mio libro senza violare il copyright? Non riesco a risolvere questo dubbio, fermo restando che di altre foto ho acquisito ufficialmente i diritti di utilizzo. Grazie.

    Rispondi
  63. Salve e COMPLIMENTI per la chiarezza delle sue spiegazioni. Sono finito in foto in una nota guida turistica tedesca della mia città qui in Italia mentre eseguo un’attività sportiva particolare. Inutile dire che nessuno mi ha chiesto il consenso. Mi trovavo in luogo pubblico. Sono perfettamente riconoscibile e un po’ mi disturba che la mia foto sia usata per un libro/guida ampiamente diffusa in Austria e Germania. Posso avanzare qualche pretesa?

    Rispondi
    • Buongiorno Pierluigi. Purtroppo non conosco il dettaglio della normativa tedesca e austriaca. Gli illeciti vengono trattati con le norme del luogo in cui avvengono. In questo caso si tratta di pubblicazione avvenuta fuori dall’Italia. Se fosse avvenuta in Italia potrebbe contattare la casa editrice e chiedere chiarimenti. Poiché non è possibile rimuovere l’immagine dal testo già pubblicato potrebbe trovare un accordo economico ex post per l’utilizzo della sua immagine fino alla prossima edizione. Di solito se ne occupa un ufficio “diritti d’autore”. Se non c’è una semplice amministrazione. Potrebbe comunque insorgere un problema legato alla fonte della fotografia. La casa editrice potrebbe negare un indennizzo rivalendosi sul fatto di avere acquistato da terzi (un fotografo), ma sarebbe un cavillo senza fondamento. Al massimo potrebbe chiedere i danni al fotografo dopo avere regolarizzato la situazione con lei. A ogni modo questo è quanto avverrebbe in Italia. Non sono certo (anche se credo sia molto simile la situazione), che esista una corrispondenza esatta per questo tipo di diritti.

      Rispondi
  64. Gentilissimo, grazie per il suo tempo e la sua professionalità!
    Ho scritto un libro su mio padre e vorrei inserire alcune sue foto nel libro. Sono originali e di nostra proprietà. Ritraggono personaggi famosi in luoghi pubblici (corse automobilistiche) e hanno circa 60 anni. Mio padre le ha comprate direttamente dai fotografi ai quali è impossibile risalire. Potrei avere difficoltà? Sono molto scrupolosa e non vorrei far danni. L’editore non è molto chiaro e non si assume la responsabilità delle foto. Grazie infinite e buon lavoro!

    Rispondi
  65. Buongiorno, io sto inserendo delle immagini nel mio libro. Ho contattato personalmente gli autori delle foto (che sono statunitensi) tramite email e mi hanno detto che posso tranquillamente usarle per il mio libro. Questa autorizzazione tramite email è sufficiente oppure sarebbe meglio averne una, diciamo così, più formale?
    Grazie mille in anticipo!

    Rispondi
    • Gentile Gabriele, quando stipula un contratto si sente più sicuro con una firma autografa o un ok via e-mail? Sicuramente il primo caso. A ogni modo quando si aprono contenziosi, si valutano tutti gli elementi di prova e nel suo caso una e-mail può dimostrare moltissimo. Nell’accordo per l’utilizzo delle immagini comunque, al di là della forma con cui viene siglato, deve sempre essere indicato con quali mezzi viene diffusa l’immagine e per quanto tempo dura questo accordo.

      Rispondi
      • La ringrazio per la risposta. Le immagini di cui parlavo, comunque, hanno licenza Creative Commons e i loro autori le hanno diffuse tramite siti di condivisione di immagini (nel mio caso Flickr). Contattandoli via email mi hanno detto che è sufficiente dare loro credito citandoli nella didascalie delle immagini. Secondo lei potrebbe essere sufficiente?
        Scusi l’incertezza ma non essendo un esperto in materia non vorrei fare qualcosa di illegale. Grazie ancora!

        Rispondi
        • L’unica accortezza è di verificare a quale licenza Creative Commons fanno riferimento le immagini. Qui trovi un dettaglio. Se l’attribuzione fosse “non commerciale” NON possono essere inserite in un libro a pagamento. Un’altra accortezza è di indicare anche sul libro che le immagini hanno attribuzione CC, altrimenti automaticamente l’editore ne acquisisce i diritti di riproduzione (Copyright), violando la licenza con cui ora sono distribuite.

          Rispondi
          • Tre immagini hanno licenza CC BY 2.0, mentre una ha licenza CC BY-NC-ND. Da quanto capisco quest’ultima non la posso utilizzare nel libro, mentre la prima sì, è corretto?
            Nel caso delle prime tre foto pensavo di scrivere nella didascalia “Courtesy of ‘nome autore’, Flickr CC BY”. Potrebbe essere sufficiente o bisogna aggiungere altro?
            Grazie mille.

          • Esatto. Le prime tre sono utilizzabili, l’ultima non si può usare ai fini commerciali. Per l’attribuzione va bene. Toglierei il marchio Flickr.

  66. Perfetto, quindi per quelle tre immagini, inserendo la didascalia di cui sopra e avendo il consenso via email degli autori delle foto, posso stare tranquillo nel pubblicarle?
    Mi è stato utilissimo, grazie mille!

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    • Un’ultimissima domanda: un’immagine del 1893 che è di pubblico dominio negli Stati Uniti può essere usata in Italia?

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  67. È possibile organizzare una mostra con immagini copyright se questa è gratuita (quindi senza scopo di lucro) per usi divulgativi, tematici e culturali? Come anche organizzare seminari, stampare brochure e libri: l’importante è fare cultura e non guadagnarci giusto?

    Rispondi
    • Non esattamente. Il testo di Legge dice, all’Art 70 c.1: “Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali”. E all’Art 70 c.2: “2. Nelle antologie ad uso scolastico la riproduzione non può superare la misura determinata dal regolamento, il quale fissa la modalità per la determinazione dell’equo compenso”. E’ citata un’antologia, ma una mostra non è differente. Esistono limiti alle finalità illustrative: occorre riconoscere un equo compenso, in questo caso, agli autori.

      Rispondi
  68. Gentile Dario, innanzitutto grazie per il chiarissimo articolo e mi complimento. Approfitto della tua grande competenza per un porle un quesito. Per pubblicare le foto di un prodotto serve l’autorizzazione del fotografo che le ha scattate?

    Rispondi
  69. Se con lo smartphone ho registrato 4 min. della finale degli europei da Rai1, ma al posto della voce del cronista, durante le riprese, ho registrato in diretta la mia voce con il mio commento, se volessi caricare quel video su YouTube, in cui al posto del cronista figurano i miei commenti, incorrerei in violazione del copyright?

    Rispondi
    • Sì. È assai probabile, però, essendo la ripresa indiretta (e dunque non perfettamente uguale a quella trasmessa), che non venga riconosciuto in automatico dai sistemi di intelligenza artificiale di YouTube che riconoscono le tracce originali, come avviene, per esempio, con la musica.

      Rispondi
  70. Salve, vorrei aprire una pagina Instagram di recensione di film. Per far questo in ogni post metterei un’immagine di una locandina di film. Posso farlo? Da quanto ho letto dovrebbe essere ok in quanto avviene al fine di recensire l’opera. Tuttavia mi chiedevo se questo sia effettivamente senza scopo di lucro, mi spiego meglio: se un domani mediante sponsorizzazioni per aziende dovessi trarre un guadagno da altri post o stories sulla pagina (non quelli con le locandine ma altri specificamente creati per sponsorizzare aziende) i post di recensioni potrebbero essere considerati a scopo di lucro dato che sono parte della pagina che fattura dei soldi? Grazie in anticipo per la risposta.

    Rispondi
  71. Buongiorno Dario, sto valutando di creare degli oggetti, quadri ecc. che abbiano come base di partenza delle immagini di siti famosi. Le immagini di partenza, molto semplificate, verrebbero create a partire da foto scaricate da Internet. Vorrei farne un lavoro. A chi devo chiedere l’autorizzazione all’utilizzo delle immagini?
    Grazie
    Betti

    Rispondi
    • Buongiorno Betti, le home page dei siti vanno trattate come tutte le immagini. Hanno una protezione nell’uso. Solitamente (poiché si tratta di pubblicità implicita) non sollevano alcun problema nell’uso delle proprie home page, ma per opere derivate prodotte a scopo di lucro potrebbero (in linea di principio) sollevare obiezioni. Non ho mai sentito di casi di questo tipo, ma se volessi essere sicura nel trattare le immagini delle home page, devi chiedere al proprietario ufficiale del sito (nello specifico, per grandi società, al loro ufficio legale).

      Rispondi
  72. Buonasera Dario,
    le riscrivo dopo qualche tempo poichè il libro sul basket è di fatto ultimato.
    ho un ultimo, spero, dubbio inerente un paio di foto molto datate (circa 40 anni) che mi sono state date da uno dei personaggi immortalati che mi ha quindi autorizzato ad usarle. In queste foto vi sono però altri ex giocatori molto famosi. Lei ritiene che io possa utilizzarle senza problemi? grazie per la consulenza ed un caro saluto Marco

    Rispondi
    • Gentile Marco, quando le persone ritratte sono personaggi famosi, la pubblicazione non richiede autorizzazioni da parte del personaggio noto. Piuttosto occorre verificare che l’autore della fotografia sia disponibile a concedere i diritti di pubblicazione.

      Rispondi
  73. Buongiorno Dario, grazie per questo articolo. Ho una domanda a cui non trovo risposta. Posso utilizzare per un post informativo su Instagram delle immagini che ritraggono pagine di giornale pubblicitarie? Mi serve, per esempio, citare la pubblicità di Rimmel del 1950 dove viene pubblicizzato il loro mascara. Ce ne sono molte in rete di queste pagine vintage, pubblicate su svariate riviste dell’epoca. Le classiche réclame di una volta. Devo citare qualche fonte? Grazie per la risposta. Elena

    Rispondi
    • Gentile Elena, anche le pubblicità sono considerate opere dell’ingegno (Cassazione, n. 24062 del 12 ottobre 2017). Di conseguenza sono soggette alla Legge sul diritto d’autore e vanno trattate nella maniera indicata dalla normativa. Come detto più volte, occorre chiedere autorizzazione per la pubblicazione a chi detiene i diritti di utilizzo economico delle immagini in questione (diritti che permangono fino a 70 anni dalla morte dell’autore), a meno che si tratti di chiari intenti didattici.

      Rispondi
  74. Buongiorno. Ho scattato 3 foto nel 2021 di un giornale del 1979. All’epoca non esistevano le libertà di pensiero e di parola. L’articolo parla della classe operaia, della produzione di una fabbrica. Adesso questa fabbrica è abbandonata. Il giornale è in mio possesso, uno dei ritratti è di un mio parente. Ci sono dei ritratti e anche una foto di gruppo. Vorrei, gentilmente, sapere se potessi pubblicare su Internet un album con le 3 foto insieme ad altre, con l’edificio abbandonato. Su una foto si vede il nome del giornale, la data e il cognome del giornalista. Questo giornale non esiste più dal 1989. Non sono ne una giornalista, ne una fotografa professionista! Grazie!

    Rispondi
    • Fatti salvi tutti i principi sul diritto d’autore presentati e ripetuti in molti commenti, se il giornale non c’è più (e si presume fosse il titolare dei diritti su quelle immagini), è assai difficile che eredi del proprietario del giornale rivendichino qualcosa. In linea di principio potrebbero farlo. In termini pratici, personalmente pubblicherei i materiali con una nota che chiarisce il fatto che non è stato possibile risalire ai titolari di tali diritti e che se qualcuno dovesse rivendicarli si può rivolgere a lei (indicando come contattarla) per farli rimuovere dal suo sito.

      Rispondi
  75. Buongiorno, sono un collega pubblicista e vorrei chiederle un’informazione dopo aver letto il suo interessante articolo: su una testata online è possibile pubblicare delle foto prese da agenzie (Ansa, Agi, Ap ecc.) ovviamente citando il credit? Grazie mille!

    Rispondi
    • Certamente no! Questi editori (e gli autori che lavorano per loro) campano proprio con i diritti sulle immagini che vendono e sui quali pongono il proprio Copyright. Faccia molta attenzione perché questo tipo di operatori di mercato negli ultimi anni hanno ingaggiato società di recupero crediti per chi impiega illecitamente online le proprie immagini.

      Rispondi
  76. Grazie per questo utlissimo articolo! Perdona però se non ho afferrato un concetto, come si applica questa normativa su oggetti materiali? Vorrei realizzare un libro illustrato di fotografie che ho fatto io su dei vecchi videogiochi anni 80/90 (e mi riferisco proprio ai giochi stessi, le confezioni). Da questo punto di vista è legale vendere un progetto simile?

    Rispondi
    • Dipende se il produttore del videogioco ha messo un Copyright sull’immagine del prodotto. Non ho mai sentito che qualcuno lo abbia mai fatto. Mentre è frequente per opere architettoniche, opere d’arte o altre composizioni di tipo artistico, per prodotti legati al consumo non ho notizia. Da un certo punto di vista sarebbe anche controproducente (e stupido) mettere dei limiti alla diffusione delle immagini di prodotto.

      Rispondi
  77. Buongiorno,
    Io e il mio ex marito abbiamo viaggiato assieme per 15 anni e avevamo una pagina Instagram condivisa. Ci siamo lasciati, lui si è tenuto la pagina e sta andando avanti con la nuova compagna, io mi sono fatta una nuova pagina con un altro nome e la sto usando con il mio compagno. Ovviamente pubblico foto che mi ritraggono in vari posti del mondo e che mi ha fatto lui (e mi ha dato in chiavetta all’epoca, tra l’altro alcune le ho anche sul mio Instagram personale da anni). Oltre a quelle, ci sono le nuove foto che faccio nei miei viaggi. Nelle foto però ci sono sempre e solo io. Potrebbe rivendicare qualcosa o impedirmi di pubblicarle? Grazie.

    Rispondi
    • Se non ci fosse stata trasmissione fisica delle opere, la risposta sarebbe “sì”. L’autore potrebbe rivendicare un uso non autorizzato delle immagini, essendo in possesso degli originali. La questione della chiavetta ha però sottointeso una cessione e prima ancora un uso condiviso delle opera ha sottointeso una forma di utilizzo autorizzato. La legge riconosce, però, agli autori, quando non altrimenti specificato, la possibilità di revocare la cessione sull’uso. Un’opera può essere ceduta “a tempo” e il suo utilizzo, se non regolato, può essere “revocato”. Nel vostro caso si è trattato di una regolazione implicita. A fronte di un contenzioso, bisognerebbe portare maggiori dettagli sulla forma di cessione. Si consideri anche il caso contrario: il suo ex marito non potrà in alcun modo usare foto che la ritraggono, senza un suo consenso all’uso delle immagini.

      Rispondi
  78. Buonasera,
    la ringrazio per il suo articolo e vorrei porre un’ulteriore domanda: posso utilizzare immagini e foto ritagliate da riviste per decorare degli oggetti (es. scatole) che verranno poi venduti?
    Grazie mille!

    Rispondi
    • Il caso citato rientra nella possibilità di creare cosiddette “opere derivate” (Cfr. Art. 18 della Legge sul diritto d’autore). Preso un originale, ne faccio un’opera secondaria a mio piacere: perché questo avvenga il proprietario dei diritti d’autore sull’opera originale deve cedere i diritti di “elaborazione e modifica”. Si pensi ai gadget che si trovano nei negozi adiacenti ai musei. Devono essere autorizzati da chi detiene i diritti sulle opere originali.

      Rispondi
  79. Buongiorno dott. Banfi. Sono un appassionato del carnevale di Viareggio. Ogni anno un determinato fotografo (è sempre lo stesso da decenni), previa autorizzazione della Fondazione Carnevale fotografa singolarmente i carri durante la manifestazione pubblica e crea delle cartoline che registra alla Siae e poi vende. Il fotografo mi ha autorizzato a pubblicare tutte le sue cartoline e quindi volevo creare una pagina Facebook apposita. Mi chiedevo se devo chiedere il consenso anche ai costruttori dei carri e alla Fondazione del carnevale. Il fotografo mi dice di no, che le cartoline sono sue, ma io non so che pesci prendere. Un ringraziamento sentito e i miei complimenti per il sito.

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    • Buongiorno Andrea, la soluzione sta in questo dettaglio: “…previa autorizzazione della Fondazione Carnevale…”. Se al fotografo hanno ceduto il diritto di riproduzione fotografica, occorre vedere i dettagli con cui è stata regolata queste cessione. Tutto qui. Se il fotografo può riprodurre le immagini come desidera e dove desidera, per un tempo che desidera e può a sua volta cedere il diritto di riproduzione a terzi, allora basta farsi scrivere due righe dal fotografo in cui si dice che anche lei può farlo. In caso contrario, è necessaria un’autorizzazione della Fondazione che le permetta di riprodurre le immagini.

      Rispondi
  80. Buongiorno, mi sembra appurato che se volessi utilizzare una foto di un personaggio famoso all’interno di un libro o di un gioco, dovrei ottenere sia il permesso del fotografo che del personaggio ritratto. Ma se nel libro o nel gioco fosse pubblicata ad esempio la copertina di una rivista in cui è ritratto un personaggio famoso, sarebbe sufficiente ottenere il permesso dell’editore della rivista o comunque sarebbe necessario avere anche il permesso del fotografo e del personaggio?

    Rispondi
    • Dipende da come sono regolati i diritti d’uso dell’immagine del personaggio da parte dell’editore. Se quest’ultimo può disporre del diritto di produrre opere derivate o cedere l’uso dell’immagine basta chiedere all’editore.

      Rispondi
      • Grazie per i contenuti di questo articolo! Vorrei aprire una pagina Instagram per condividere la mia passione per i libri illustrati. Posso fare una foto del libro aperto su una pagina dove compare un’illustrazione per fare la recensione del libro e parlare dell’artista? Mi sembra di capire che non posso scansionare un’illustrazione anche se cito il libro e parlo dell’artista, ma se la foto mostra il prodotto (quindi il libro) e la pagina ha uno scopo culturale, sto violando il copyright? Grazie per il suo aiuto.

        Rispondi
        • In una recente sentenza (Ord. 4038 / 8 febbraio 2022), la Corte di Cassazione ha ribadito che per poter beneficiare dell’esenzione dai diritti d’autore “la riproduzione deve essere fatta per scopo di critica o di discussione, oppure al fine meramente illustrativo correlato all’attività di insegnamento e di ricerca scientifica dell’utilizzatore e non deve porsi in concorrenza con l’utilizzazione economica dell’opera che compete al titolare del diritto”. Mi sembra sia il suo caso.

          Rispondi
  81. Buongiorno Dario,
    Mi occupo di Social Media, e devo realizzare un flyer per un torneo di Padel. Ho realizzato qualche mese fa degli scatti di un personaggio importante in questo ambito, durante un torneo e siccome una di queste foto mi piace tanto la volevo usare come background della locandina. In questo caso la foto è realizzata da me durante un evento sportivo, quindi non ho la sua liberatoria. Potrei riscontrare problemi sull’uso d’immagine?

    Rispondi
  82. Buongiorno Dario,
    Avrei bisogno di un suo parere. Gli abiti e accessori (di lusso e non)sono soggetti a qualche forma di tutela di diritto di autore se indossati in una foto commercializzata? Nel caso esista una tutela, basterebbe oscurare eventuali marchi/loghi per evitare di incorrere in problemi legali? Complimenti per il suo blog e grazie per la sua disponibilità.
    Giulia

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  83. Buongiorno. Sono un neo grafico e vorrei iniziare a creare un mio portfolio, ma ho un dubbio. Qualora prendessi immagini di calciatori e le scontornassi con Photoshop per creare dei poster (o i cosiddetti “matchday”) e li pubblicassi nel mio portfolio online (come avviene su Behance o Carbonmade) o sui miei social, essendo opere nuove, violerebbero il Copyright? Anche nel caso non ci sia alcun guadagno? Questa attività mi aiuterebbe a mostrare le mie competenze durante colloqui di lavoro. Grazie per la risposta.

    Rispondi
    • Se le immagini sono coperte da Copyright, sì, lo stai violando. Anche se sono opere derivate e non hai un guadagno diretto. Mi spiace. Ti consiglio di fare molta attenzione se le immagini di cui stai parlando sono prese da Agenzie di stampa, o società specializzate nella distribuzione di foto a pagamento perché alcune di esse hanno affidato a società di “recupero crediti” (che setacciano la Rete, con tecnologie Web) l’identificazione delle violazioni e le richieste di danni. Non hai occasione tu, di scattare foto a eventi sportivi e fare il medesimo lavoro (è solo un consiglio, in bocca al lupo per il tuo futuro come grafico!)?

      Rispondi
      • Grazie per la risposta. Purtroppo non ho l’opportunità di scattarle io, magari. Se li tengo per me questi lavori o li mostro in qualche colloquio senza pubblicarli online, non c’è nessun problema giusto?

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          • Ho capito. Non devo pubblicare online lavori su immagini protette da Copyright, ma tenerli come esercitazioni private da far vedere ai colloqui di lavoro. Grazie e speriamo di trovare lavoro presto.

  84. Complimenti per il blog! Sono un pittore alle prime armi e vorrei preparare disegni al tratto di chiese, con accanto i rispettivi santi, da collocare all’interno di souvenir già pronti da porre poi in vendita. Prenderei a campione delle fotografie, ma le rifarei completamente, rendendo impossibile dire quale foto io abbia preso a modello, ma il dubbio mi rimane. Alcuni amici mi hanno detto che non sussistono problemi, eseguendo io il disegno. Cercando risposte sul Web sono più confuso di prima!! Può aiutarmi?

    Rispondi
    • Maurizio non abbia timore. Disegnare ex novo una chiesa, traendo ispirazione da una fotografia, non è un’opera derivata, ma un’opera diversa e nuova. Non dovrebbe avere alcun problema.

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  85. Questo articolo e la relativa discussione sono tra le più esaudienti che abbia letto: mi permetto di disturbarla anch’io per un consiglio. Ho scritto due volumi su beni culturali e architettonici, circa 100, in giro per l’Europa. Le immagini che vorrei utilizzare sono tutte scattate da me nel corso degli anni e vorrei pubblicarlo tramite Amazon. E’ possibile, per questi beni, invece di usare mie foto, impiegare quelle di Wikipedia, marchiate con licenza Creative Common anche commerciale? Posso pubblicare beni architettonici italiani (castelli, chiese, musei ecc.) soggetti alla legislazione del Codice Urbani? Il Governo nel 2008 disse: «In Italia non essendo prevista una disciplina specifica, deve ritenersi lecito e quindi possibile fotografare liberamente tutte le opere visibili, dal nuovo edificio dell’Ara Pacis al Colosseo, per qualunque scopo anche commerciale salvo che, modificando o alterando il soggetto, non si arrivi ad offenderne il decoro ed i valori che esso esprime». Sono molto confuso e, visto che la mia passione è la diffusione della conoscenza dell’arte e non certo il lucro, mi riesce difficile districarmi in questa selva normativa. Per altro moltiplicata per 10, tante sono le Nazioni su cui insistono i beni che ho visitato e che mi piacerebbe far conoscere alle persone in modo possano trarre beneficio culturale ed emotivo quando visitano i capolavori dell’architettura.

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    • Gentile Luigi, ogni immagine tratta da Wikipedia e pubblicata con licenza CC per uso commerciale può essere utilizzata. Faccia solo attenzione al fatto se la licenza richiede anche l’indicazione, in stampa, della paternità dell’opera (attribuzione). Per quanto riguarda le opere d’arte in linea di principio, essendo “opere dell’ingegno di carattere creativo”, ricadono sotto la protezione del diritto d’autore ex Legge 633/41 e del Codice Civile (art. 2575), ma se l’autore è deceduto da oltre 70 anni, non dovrebbero servire autorizzazioni alla riproduzione. Però non è così, ahimé. Con il D.Lgs. 42/04 (Codice dei Beni Culturali) i beni culturali di proprietà dello Stato sono stati dichiarati “protetti” e dal 2004 serve un’autorizzazione alla riproduzione a scopo di lucro (per motivi personali o di studio nulla è dovuto, così come per le riproduzioni a bassa qualità su Internet, per motivi divulgativi), con un pagamento di una sorta di “canone”. Questo canone viene evocato all’art. 108 del D.lgs 42/04 e viene fissato, stante la legge, “con provvedimento dell’amministrazione concedente” (ovvero da ogni SINGOLO ente che possiede il bene). Per una corretta riproduzione, andrebbero, di conseguenza, in Italia, contattati i singoli proprietari. Questo vale per opere, monumenti ecc. dello Stato. Per opere contemporanee di privati, si segue la normativa generale, sul diritto d’autore, che potrebbe essere, presumibilmente, vivente. Per i beni culturali all’estero non sono preparato :-), mi spiace.

      Rispondi
  86. buongiorno Dr Banfi, mi chiamo Marco Bianchi. Le avevo scritto qualche tempo fa inerentemente un libro dedicato al basket che ho scritto. in termini di Business, e quindi non gratis, vorrei provare a sottoporle alcuni quesiti specifici, sempre che la cosa sia fattibile lato Suo.
    mi faccia sapere se possibile disturbarla. un caro saluto
    Marco Bianchi

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  87. Buongiorno, se sono una fotografa di spettacolo, le mie foto possono essere utilizzate, con la mia autorizzazione, per scopi promozionali di altre persone/enti? Senza chiedere alcun consenso agli artisti presenti all’interno delle fotografie? Mi hanno chiesto delle fotografie per utilizzarle all’interno di materiali grafici di promozione. Grazie in anticipo.

    Rispondi
    • No. Serve una liberatoria scritta da parte delle persone fotografate. La liberatoria deve comprendere tutte le informazioni che riguardano l’uso dell’immagine. Che cosa diresti se usassero la tua immagine, senza il tuo consenso, per fare pubblicità a una società, un’associazione o a un partito politico di cui non condividi gli scopi?

      Rispondi
  88. Buongiorno, complimenti per la sua competenza e chiarezza nel esporre una materia tanto complessa, vorrei porle una domanda, io sono la creatrice di una pagina FB dove si divulgano immagini e notizie inerenti all’arte, dove ovviamente, posto quadri di tutti i tipi e di tutte le epoche, menzionando sempre l’autore e altre informazioni sempre inerenti alle opere stesse, non è una pagina commerciale, in poche parole non vendo niente a nessuno, in parallelo da un annetto seguo come amministratore la pagina commerciale del mio compagno, orafo artigiano, lavoro e produco contenuti anche sul suo e-commerce, dov’è presente un blog. Mi chiedevo se proprio in questo blog potessi condividere i post della mia pagina dedicata all’arte senza incorrere in sanzioni. Sempre nella mia pagina FB avrei la possibilità di taggarlo come partener commerciale, sinceramente non so di cosa si tratta e perché Meta dia una possibilità del genere. Sto studiando, Commetto un illecito sempre per la questione del diritto d’autore? Grazie per tutto.

    Rispondi
  89. Buongiorno. Sto scrivendo un libro sull’antico Egitto impostato su testo e soprattutto immagini (altrimenti oggi non lo leggerebbe nessuno). Le foto proverrebbero da Internet, Pinterest e Depositphotos. Trattandosi di 1.000 fino a oggi e circa 3.500 alla fine del libro, come dovrei fare a cercare chi ha effettivamente eseguito lo scatto in origine e contattarlo? Dovrei scrivere 3.500 volte? Non solo, quando ho chiesto a Pinterest i contatti non hanno nemmeno risposto. Sono demoralizzato, il mio sogno sta per andare in fumo. Ha qualche suggerimento? Esistono software che scannerizzino le foto e diano le informazioni? La ringrazio e invio cordiali saluti.

    Rispondi
    • Certamente esistono strumenti per il reverse engineering. Si carica una immagine e vengono restituite informazioni su immagini simili. Google ha un suo tool specifico: Google Immagini. Cliccando sull’icona della macchina fotografica si possono caricare immagini e chiedere a Google se si trova la stessa immagine (o simili) online. Lo stesso fa un tool specifico denominato TinEye. Ci sono poi alcuni tool che riescono a leggere i metadati delle immagini, dai quali spesso si riesce a capire qualcosa di più sulla provenienza. Il più noto è InVID WEVerify che consente di installare anche un add-on sul browser per verifiche più rapide. In bocca al lupo per il suo libro.

      Rispondi
  90. Buongiorno
    io ho un sito dove ho publicato foto delle lavorazioni che faccio.
    Oggi ho visto che una rivista on line ha usato una delle mie foto su un suo articolo, penso l’abbia pescata da google. E’ lecito farlo senza chiedere? Ho qualche diritto d’autore?
    Grazie

    Rispondi
    • No, non è assolutamente lecito. Se in possesso delle foto originali (magari in alta risoluzione o formato RAW) può fare valere i suoi diritti d’autore. Prima, però, le conviene effettuare una “copia conforme” del sito che ha utilizzato abusivamente il suo lavoro, in caso di contenzioso, a riprova dell’illecito. Quando ha questa copia può scrivere lei al proprietario del sito (editore o altro soggetto) oppure fare scrivere una lettera da un legale per chiedere il riconoscimento dei diritti (indicazione della paternità dell’opera e/o richiesta di diritti economici) o semplicemente fare rimuovere le immagini dal sito. A lei la scelta.

      Rispondi
    • Derivata. Si consideri tuttavia, che se il soggetto è di fattezze comuni o molto noto (si pensi al Colosseo o a una Ferrari), risulterebbe davvero difficile identificare l’opera originale. Si consideri anche che la rivisitazione artistica di opere originali potrebbero anch’esse risultare originali. Si pensi alla Gioconda e Andy Warhol.

      Rispondi
      • Faccio alcuni esempi specifici relativi al lavoro che sto facendo. Sto preparando dei disegni per un gioco di ruolo parodico, dove i personaggi sono delle caricature. Tra i personaggi c’è, per esempio, McGyver. Anche se è un volto diverso, porta una capigliatura simile e vuole ricordare il personaggio. La stessa cosa per una foto di Greta Thunberg. Devo buttare tutto?

        Rispondi
  91. Buongiorno. Complimenti per la cura nell’esporre con chiarezza i principi e le regole legate a questa materia, che purtroppo, non tutti, me compresa, comprendono a pieno e che lascia spazio a interpretazioni spesso fuorvianti. Sarebbe possibile utilizzare delle foto di personaggi famosi quali attrici cantanti ecc.. trovate su Google (perlopiù ripresi solo in pubblici eventi, per esempio sul red carpet, servizi fotografici o paparazzati) per un Webinar aziendale e a mero utilizzo interno, aperto solo ed esclusivamente ai suoi dipendenti e non reso pubblico?
    E se ciò non fosse comunque possibile, quali sarebbero i “rimedi”? La semplice rimozione del Webinar dal blog interno aziendale?

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    • L’impiego di questo tipo di immagini non dipende dal soggetto ritratto, ma dalla protezione della fotografia come opera di un autore (il fotografo). Immagini coperte da copyright possono comunque essere usate ai fini della ricerca, insegnamento o critica. Come nel vostro caso (un corso di formazione, non pubblico, senza scopo di lucro). Devono però essere rispettate anche queste regole: ogni singola foto va usata senza pregiudicare l’opera stessa e i diritti associati (per esempio: non si può assegnare un proprio Copyright su slide che contengono opere protette); va indicato chi ha la vera paternità dell’opera (fotografo); deve essere chiara la finalità formativa e non commerciale dell’iniziativa; l’uso delle opere non deve essere eccessivo al punto da compromettere il valore economico delle opere stesse (per esempio non posso creare un book di 300 pagine con altrettante opere di Paolo Pellegrin :-)

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  92. Buongiorno, ho letto il suo esauriente articolo e le risposte ai commenti. Penso di avere trovato la risposta ai miei dubbi, ma mi farebbe piacere una sua conferma, se possibile. Sono un fotografo amatoriale, con un sito personale. Scrivo pagine sui luoghi che visito, pubblicando esclusivamente le mie foto. Quando visito musei e mostre pubblico foto delle opere artistiche contestualizzandole: si vede la cornice, la parete e i cartelli con i dettagli. Le foto sono in bassa risoluzione per il Web. Non essendo il mio sito a fine di lucro, mi pare di capire che posso pubblicare queste foto. Corretto?

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    • Sì, può pubblicarle. Non tanto per la finalità del sito (che se pubblicizza dei servizi o un’attività da fotografo, va considerato comunque un sito “commerciale”), bensì perché nel blog presenta articoli di critica sulle opere raffigurate e le immagini sono riproduzioni di bassa qualità, una combinazione di fattori che non compromette certamente il business legato alle opere d’arte fotografate.

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  93. La ringrazio per il tempo che mi ha dedicato e per la sua cortesia, e le esprimo i miei complimenti per come ha trattato l’argomento che è un pò spinoso e non sempre di facile comprensione, per un pubblico non “addetto ai lavori”, ma nello stesso tempo di importanza sia per i legittimi proprietari di un immagine sia per chi pensa di utilizzarla senza sconfinare nell’illegale. Grazie di nuovo.

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  94. Buongiorno,
    ho una domanda in merito all’utilizzo delle immagini di cartoline d’epoca. Se in una pubblicazione sono state inserite delle immagine di cartoline d’epoca senza riportare la fonte, il collezionista proprietario in questo momento della cartolina può vantare dei diritti?
    Grazie per la risposta

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    • Tutto sta nel comprendere se quel tipo di cartoline d’epoca possano o meno essere considerate opere d’arte, uniche e di grande valore. In caso affermativo, per quanto possa sembrare strano, è come se si trattasse di un quadro. L’articolo 13 della Legge sul Diritto d’Autore sostiene che “Il diritto esclusivo di riprodurre ha per oggetto la moltiplicazione in copie dell’opera con qualsiasi mezzo, come la copiatura a mano, la stampa, la litografia, la incisione, la fotografia, la fonografia, la cinematografia ed ogni altro procedimento di riproduzione”. E oggi si può dire, anche Internet. Chi possiede le opere d’arte può vantare questo diritto.

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  95. Buonasera dr. Banfi,
    intanto le faccio i complimenti per le varie delucidazioni fornite nell’articolo e nelle successive discussioni. Sono un fotografo professionista, in questo periodo mi occupo soprattutto di eventi sportivi (ovviamente pubblici). Vorrei scrivere e pubblicare un libro sulla fotografia sportiva, e mi son posto questo dubbio: per la pubblicazione delle foto scattate dal sottoscritto durante un evento pubblico, occorre una liberatoria da parte dell’atleta ed eventuale compenso per l’utilizzo della sua immagine a fine di lucro (vendita del libro)? La ringrazio anticipatamente per la disponibilità.

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  96. Buongiorno Dario,
    ho letto con attenzione l’articolo, in cui si parla della differenza fra opere fotografiche, semplici foto e riproduzioni fotografiche, ma ho un dubbio. Io sono un progettista meccanico freelance e come tale realizzo progetti di macchinari su commissione dei vari clienti. La mia domanda è: necessito di autorizzazione per pubblicare sul mio sito e social immagini che mostrano, non nel dettaglio, il progetto che ho realizzato per un dato cliente? O è sufficiente che citi il nome del cliente committente? Grazie!

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    • Dipende dal contratto di fornitura del servizio prestato. Questo “fattore di scambio” (il tuo prodotto sul mio sito) andrebbe regolato. Il tuo caso è assimilabile a quello dei programmatori di software. A chi appartiene l’opera prodotta o disegnata o il codice scritto? Una volta consegnato al cliente, il codice o disegno, l’autore può riusarlo, modificarlo, rivenderlo ad altri clienti? Ebbene tutto questo andrebbe regolato da un accordo, essendo correlato al “segreto industriale” e ad opere uniche sviluppate su commissione. Senza avere preso accordi, il materiale prodotto, quando terminato e trasmesso al cliente, viene sottinteso essere ceduto per un utilizzo economico, di conseguenza ogni altro impiego da parte di terze parti, anche per forme promozionali, marketing e comunicazione, andrebbe autorizzato. Che lei ne sia autore è un diritto inalienabile, ma che possa divulgare opere che appartengono ad altri è diverso. Caso diverso, invece, se lei avesse ricevuto autorizzazione a porre un suo marchio o un riferimento sull’opera stessa (si pensi a un sito Web, dove c’è scritto “Sito realizzato da..”). Già questa autorizzazione che viene intesa come autorizzazione “pubblica” consentirebbe la divulgazione e dunque la “pubblicità” come propria opera.

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  97. Buongiorno Dario, sto anche io ricevendo lettere da Pic right per una foto pubblicata sulla mia pagina FB di un famoso tennista che a seguito di una vittoria in un torneo importante alza il pugno in segno di esultanza. Ho controllato e in effetti la foto appartiene come copyright a getty images, non se questi di picright operino lecitamente per conto dell’autore in quanto mi hanno mandato una mail e una lettera normale a casa (non una pec o una raccomandata) con neanche scritto il mio nome ma quello della mia pagina, francamente non capisco se sono dei truffatori ma il loro stile non mi pare dei migliori, diciamo così… Per quanto riguarda i diritti d’autore, può come in questo caso la foto di una sportivo in un torneo importantissimo essere protetta da copyright? Dove è l’originalità e l’impronta del fotografo? Grazie mille

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    • Buongiorno, intanto occorre comprendere due cose: 1) non è una foto di un tennista, ma è QUELLA PRECISA foto del tennista, fatta da qualcuno che ha ceduto i diritti d’uso dell’immagine a Getty. E’ vero che chiunque possa fotografare un personaggio famoso, ma qui la questione è relativa al fatto di usare la precisa foto fatta da qualche autore; 2) non importa se è una foto artistica o meno, è uno scatto che viene prodotto da qualcuno (immagino un fotografo professionista) e ceduto a un distributore. Per quanto riguarda PIC Rights di solito forniscono un link di accesso a una pagina Web che contiene una serie di documenti, tra i quali anche la delega ufficiale che hanno avuto dal proprietario dei diritti per un’azione di riscossione mediata. Il consiglio è di non sottovalutare l’azione che stanno intraprendendo ed eventualmente di trovare una mediazione. Mi sono capitati casi in cui, facendo notare che si tratta di un uso sì illecito, ma non finalizzato al profitto e segnalando che la fotografia è stata prontamente rimossa, queste società di recupero crediti rivalutassero le richieste, più che dimezzando quanto chiesto in prima battuta.

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      • Grazie mille, sono entrato nel link e dicono che l’immagine è di Agence France Press che ha i copyright. Dalla mia ricerca il copyright è di gettyimages. È vero tuttavia che ho trovato su internet che esiste una collaborazione tra gettyimages e Agence France Press.

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  98. Buonasera,
    complimenti innanzitutto per l’articolo e per la sua competenza. Vorrei gentilmente porle un quesito: frequento un forum di orologeria e, quando non si pubblicano oggetti personali, per capire meglio di cosa si parla, vengono allegate pagine descrittive o immagini di orologi prese dalla rete che, ovviamente, non hanno alcun scopo di lucro, ma servono soltanto a individuare/descrivere un determinato modello a beneficio degli utenti. Secondo lei questo tipo di comportamento può fare incorrere in qualche tipo di violazione del copyright? Se sì come ovviare? Grazie in anticipo per la sua attenzione e un cordiale saluto.

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    • Le immagini utilizzate potrebbero essere soggette a Copyright, certamente. Ma non mi è mai capitato di sentire casi di lamentele di violazione del diritto d’autore sui forum. Tanto più, come già detto più volte, quando si tratta di immagini di prodotti commerciali per i quali esiste un considerevole interesse da parte dei distributori di tali prodotti affinché le immagini stesse circolino e siano diffuse per finalità informative e promozionali. Nessun commerciante si sognerebbe mai di lamentarsi perché le sue immagini siano usate senza permesso. Forse lo farebbe l’editore che ha pagato le immagini per vendere la sua rivista e si vede usare le foto altrove, senza permesso. Ma se avete cura di usare immagini distribuite dai produttori stessi o immagini usate per le pubblicità, non dovreste incorrere in alcuna lamentela.

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  99. Buonasera,
    due settimane fa ho contattato il customer service di Getty Images per capire se stavo utilizzando nel modo corretto le immagini sul mio sito di moda, un sito totalmente a scopo informativo. Metto foto solo con i Credits (nome del fotografo, agenzia per cui lavora ecc.). Mi accerto sempre che sul sito di Getty venga riportata la scritta “utilizzo per scopo editoriale”. Il mio dubbio è partito dal fatto che Copytrack mi abbia segnalato due foto che, secondo loro, violavano il Copyright. Ho pagato per evitare problemi e cancellato le foto “incriminate”. Ho così contattato Getty. Un’impiegata mi ha inizialmente detto che se non vi fosse stato scopo di lucro/uso commerciale e che per le immagini con i Credits non vi sarebbero stati problemi, ma che avrebbe inoltrato la questione alla divisione legale di Getty. Ho ricevuto poi un’e-mail da Getty Images in cui mi viene detto che il mio sito non è strettamente a scopo editoriale e che quindi non posso pubblicare le loro foto a meno che non paghi una licenza (questione alla quale si sono interessati solo dopo che io ho chiesto informazioni per fare le cose in modo corretto). Il sito non ha link affiliati e le immagini non sono utilizzate a scopo commerciale, ma per illustrare ciò di cui parlo. Tratto di premiere, red carpet, Oscar’s ecc. L’unica mia “entrata” è data da Google Adsense, il cui contenuto è totalmente casuale e slegato dalla quantità o qualità delle foto presenti nell’articolo. Le pubblicità di Google Adsense sono il motivo per cui secondo loro il sito non è strettamente editoriale? Moltissimi siti utilizzano queste stesse foto con link affiliati (cliccando sulle immagini) per acquistare il prodotto mostrato nell’immagine da loro ripubblicata, la quale ha Credits sommari o assenti. Io metto solo link che rimandano ai siti ufficiali dei marchi che cito nell’articolo senza ricevere alcun compenso. Su Instagram molti postano foto con Credits cancellati o scritte sovrapposte a quelle del Copyright: stanno tutti commettendo degli illeciti? E’ possibile che Getty non abbia analizzato la mia questione attentamente e che possa ritrattare? Mi hanno detto che è nel loro interesse risolvere la questione amichevolmente, intanto mi è stato proposto di pagare una licenza. Credo, tuttavia, di aver usato tutti gli accorgimenti possibili relativi all’utilizzo a fine editoriale/informativo/culturale. Non riesco veramente a spiegarmi cosa lo renda a scopo commerciale quando non sono pagata da nessuno (brand, pr, attori o cantanti) per tutta la pubblicità gratis che faccio dato che il mio sito si basa sull’apprezzamento che ho verso stylists, makeup artists, hairstylists e dare credito al lavoro altrui. Fotografi inclusi.

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    • Poiché ospita pubblicità (Google Adsense) e ottiene ricavi (anche se modesti) dal traffico generato, il suo sito è da considerare, a tutti gli effetti, a scopo di lucro. Sebbene la pubblicazione di immagini non sia la fonte diretta del ricavo (con link affiliati o altro), contribuisce alla notorietà del sito Web e al traffico generato verso i lettori e alla quantità di pubblicità retribuita. La clausola legata al semplice scopo editoriale viene dunque a decadere. Il legale di Getty ha ragione: o toglie Google Adsense oppure dovrebbe pagare una licenza d’uso a Getty.

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