Piccata botta e risposta sulle colonne del Sole 24 Ore tra il giuslavorista Michele Tiraboschi e il ministro del Lavoro Cesare Damiano sull’impegno profuso nella stesura del Libro Verde della Commissione Europea dedicato alla modernizzazione del mercato del lavoro in Europa. Più che un rimprovero per la scarsa attenzione, quello di Tiraboschi sembra una vera stoccata politica (di tipo “preventivo”, come va di moda in questi anni) che va ben oltre le consultazioni aperte in sede europea:
“Provincialimo e autoreferenzialità sono vizi strutturali che da tempo immemorabile condizionano il dibattito italiano sulle riforme del lavoro. Il confronto con l’Europa è impietoso. Per i primi mesi del 2007 è preannunciata in Italia una controffensiva non soltanto sulla legge Biagi e il pacchetto Treu, ma prima ancora sulla disciplina del lavoro a tempo determinato, adottata nel 2001 in attuazione di una direttiva comunitaria“.
La risposta del Ministro è fin troppo educata e non entra in polemica. In sintesi dice: 1) bene, allora ci aspettiamo delle idee per il Green Paper; 2) caro Michele, guarda che la discussione sul Libro Verde è già iniziata e ne ha parlato lo stesso giornale su cui scrivi, ma che non leggi.