Diritto al futuro (non per tutti): istruzioni per l’uso

Con la circolare dell’INPS 115/2011 del 5 settembre è stato chiarito come i giovani genitori di figli minori possono iscriversi a alla Banca dati del Ministero che consente di accedere al progetto “Diritto al futuro“, promosso dal ministro Meloni, finalizzato all’erogazione di incentivi del valore di 5.000 euro in favore delle imprese  private e delle società cooperative che provvedano ad assumere  – con un contratto a tempo indeterminato, anche parziale – le persone iscritte alla banca dati. In pratica una specie di “bonus papà” o “bonus mamma“.

Prima di riportare modo e requisiti è interessante cogliere come ancora una volta i freelance o titolari di partita IVA siano considerati “pària delle politiche sociali”, invisibili, rimossi, cancellati. Titolari ed ex titolari di contratti di lavoro di ogni genere potranno beneficiare di questa opzione, i freelance no. Dovrebbero chiudere la propria partita IVA e iscriversi ai Centri per l’Impiego come disoccupati. I titolari di contratti di altro tipo possono invece tranquillamente continuare a lavorare. Che cosa significa? Semplice: che il cittadino-lavoratore non esiste nel nostro Paese, esistono soltanto alcune fattispecie, non tutte e non tutte hanno diritto al futuro, evidentemente.

 

PROCEDURE PER L’ISCRIZIONE

Requisiti per l’iscrizione alla banca dati

I soggetti aventi diritto potranno iscriversi alla banca dati a decorrere dalla data di pubblicazione di apposito avviso sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Possono iscriversi alla banca dati coloro che possiedano, alla data di presentazione della domanda, congiuntamente i seguenti requisiti:

  • età non superiore a 35 anni (da intendersi fino al giorno precedente il compimento del trentaseiesimo anno di età);
  • essere genitori di figli minori – legittimi, naturali o adottivi – ovvero affidatari di minori;
  • essere titolari di uno dei seguenti rapporti di lavoro:
  1. lavoro subordinato a tempo determinato
  2. lavoro in somministrazione
  3. lavoro intermittente
  4. lavoro ripartito
  5. contratto di inserimento
  6. collaborazione a progetto o occasionale
  7. lavoro accessorio
  8. collaborazione coordinata e continuativa.

 

In alternativa al requisito di cui al punto c), la domanda d’iscrizione può essere presentata anche da  una persona cessata da uno dei rapporti indicati; in tal caso è richiesto l’ulteriore requisito della registrazione dello stato di disoccupazione presso un Centro per l’Impiego.

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