Quando la Iena fa le veci dell’ispettore

Le IeneArriva a distanza di due settimane la reazione organica di commentatori autorevoli al caso denunciato dalle Iene con il servizio di Alessandro Sortino del 26 marzo sulla somministrazione di lavoro condotta in maniera illecita dalla Metis. Una vicenda in cui autisti “temporanei” sono impiegati anche 250 giorni all’anno da una società di trasporti con contratti giornalieri di somministrazione.

La vicenda denunciata mette in luce tre aspetti molto gravi: 1) alcune delle più grandi società di intermediazione non conoscono la legge italiana sul lavoro; 2) alcuni ispettori ministeriali ancora di meno; 3) casi vissuti sulla pelle dei lavoratori diventano subito pretesti politici per sollevare polvere in Parlamento. Mi riferisco all’onorevole Sacconi che chiede con un’interrogazione parlamentare se Damiano “sia a conoscenza della situazione e quali iniziative intenda adottare per accertare i fatti e per garantire un’adeguata formazione degli ispettori del lavoro in relazione alla corretta e neutrale applicazione della disciplina vigente.” Avesse visto il servizio si sarebbe reso conto che si parlava di situazioni che durano da 4 anni, ovvero da quando c’era lui al Ministero.

Pierluigi Rausei, invece, del Centro Studi Attività Ispettiva del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, se la prende con i singoli ispettori e mette in luce il fatto che il lavoro sostitutivo svolto dalle Iene sia, addirittura, più corretto dell’azione dei suoi colleghi:

Il punctum dolens sta nell’effettiva genuinità della somministrazione di lavoro “ispezionata” da Le Iene. Uso questo termine perché Alessandro Sortino nel suo servizio ha in verità espletato – pur col sarcasmo e l’ironia di denuncia richiesti dalla trasmissione per la quale opera – le normali e ordinarie fasi di una valida e corretta indagine ispettiva.

Levata di scudi, invece, del solito Michele Tirabosci sulla Legge Biagi che è stata interpretata male, anzi malissimo. Giusto. Il giuslavorista, però, non indica se a suo giudizio sia realmente efficace l’Art.28 della stessa legge, che pone un’ammenda di 20 euro al giorno per ciascun lavoratore coinvolto nella somministrazione fraudolenta. Non servirebbero sanzioni più pesanti, per esempio la revoca dell’autorizzazione all’agenzia per il lavoro?

Ultima modifica: 2007-04-16T00:16:00+02:00 Autore: Dario Banfi

0 commenti su “Quando la Iena fa le veci dell’ispettore”

  1. ma… capita anche di dover lavorare per aziende i cui soci sono i dipendenti della societa’ dove tu vai a lavorare come “uomo-a-noleggio”… e mangiano sia sul tuo compenso sia come “dipendenti”.
    Non pretendo che i Carabinieri si occupino anche di questo, hanno gia’ un gran bel da fare, pero’ gli enti che dovrebbero “controllare” esattamente cosa fanno?
    Visto che parliamo spessissimo a sproposito o per finalita’ elettorali di “e-government”, perche’ non si cominciano a mettere sul web le pagine che “dimostrano” quanto lavora un ufficio pubblico: indicando, nel caso degli enti preposti alle ispezioni, il numero di ispezioni, le societa’ sottoposte ad ispezione, le sanzioni comminate, etc?

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  2. Kalos, sposo in pieno l’idea di dare visibilità online alle attività dell’Ispettorato del Lavoro. Vedo però due problemi: 1) i procedimenti sanzionatori sono lunghissimi e quando arrivano al termine spesso non si sa più che fine abbia fatto la società in questione.. Parlando con un ispettore del Belgio, mi disse che loro ci mettono in media 3 mesi. 2) è già faticoso parlare con le persone.. Pensa che mi sono state negate due interviste a due dirigenti della Direzione Provinciale del Lavoro area ispettiva. Ho dovuto fare richiesta ufficiale di intervista che è finita niente meno nelle stanze del Ministero che deve autorizzare le due persone in questione a parlare (sono in attesa da due settimane, ma non mollo). Vista la bufera che sta piovendo sull’Inps hanno deciso di bloccare tutte le interviste non pilotate dagli uffici stampa. Considero questo atteggiamento più grave del primo punto sulla trasparenza ed efficienza della PA…

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