Ancora gli “invisibili” in prima pagina sul Corriere della Sera e questa volta esce allo scoperto anche il direttore Ferruccio de Bortoli che sottolinea il problema aperto e nuovamente trattato nell’approfondimento odierno di Dario Di Vico, al quale Humanitech.it dedica un monumento virtuale essendo uno dei pochissimi in Italia (Sole 24 Ore dove sei???) alle fasce più deboli del tessuto lavorativo italiano colpite economicamente dalla crisi proprio nella loro capacità di stare sul mercato. Sono gli invisibili, di cui il Corriere ha già parlato (Cfr. anche qui), che hanno un trait d’unione, anche se appartengono ad Albi diversi o sono senza alcun Ordine: sono senza Welfare e senza rappresentanze riconosciute!
Da leggere: “Ecco i piccoli senza Welfare che resistono” (.PDF oppure online) e l’editoriale di Ferruccio De Bortoli “Le buone ragioni degli indipendenti“. Così scrive il direttore:
“C’è una generazione di produttori che merita di essere ascoltata con attenzione. Sono le piccole imprese e i professionisti di questo Paese. L’architrave di passioni e competenze che regge alla base il sistema economico; la miriade di cellule sociali che innerva la comunità civile. Autonomi, indipendenti. Ma anche invisibili. E spesso trattati male. Se la ripresa è imminente, li vedrà in prima fila. Il rischio, però, è che molti, pur scorgendo nella loro attività segni di fiducia, alla fine del tunnel non ci arrivino nemmeno. Un milione di piccole imprese, dell’industria, del commercio e dell’artigianato e 300 mila professionisti sono in pericolo. È urgente un segnale. Concreto. Bisogna cogliere gli umori di questa vitale generazione pro-pro ( produttori e professionisti); riconoscerne la dignità, la funzione sociale, l’insostituibile ruolo civico. [..] L’economia italiana non è fatta solo di grandi imprese e superbanche. Il piccolo non è un’anomalia, ma una risorsa. Purtroppo limitata. E fragile.”
sì, stefano anche quella della banda larga è una bella questione, non soltanto per i soldi che non ci sono più per chi doveva scavare buche per mettere cavi (scaveranno altre buche, in Italia c’è sempre un buco da aprire e richiudere), ma anche e soprattutto per quelli che io chiamo professionisti digitali, che usano il Web come si usa la corrente elettrica nelle fabbriche metalmeccaniche..
Ho commentato 2 ore fa sul Corriere nella pagina di Severgnini , ma non la trovo pubblicata, avrò commesso errori di invio, proprio il ringraziamento dell’editoriale di De Bortoli (sai in prima pagina) e avevo citato le rappresentanze di Acta e FeLSA Cisl ma con pochissimo di recupero sulla pensione pur pagando il 26% e son 3 anni che aumenta. Il Sole non c’è….piove sempre…sugli stessi.
Credo sia importante anche per noi professionisti della conoscenza che il governo si rimangi le parole dette da Letta sugli 800 milioni per la Banda Larga, qui il commento è stato pubblicato, perchè in molti piani FAS e Telematici le Regioni avevano impostato le loro strategie pensando a questi finanziamenti.