Manager e blog

Eccomi riemergere. Un po’ stanchino, come dice Forrest Gump (ho passato ieri notte i file del mio quinto libro all’editore, yeah). Durante il lavoro di questi giorni mi è capitato di sfrugugliare in Rete a caccia di manager italiani che hanno un blog per capire che relazione esiste tra gli alti livelli aziendali e Internet.

Sinceramente, una delusione. Per semplificare, posso dire di avere identificato tre classi di “blogger manager”, diciamo così (senza troppa enfasi): (1) i manager-consulenti, che hanno un’impresa individuale o piccola agenzia. Sono in prevalenza figure esperte di marketing [i più attivi si contanto sulle dita di una mano]; (2) i manager che scrivono sul blog dell’azienda di settori estranei alla comunicazione: lo fanno raramente e a mio giudizio spesso neanche in prima persona [anche qui chi arriva a 5 tra i best of è bravo]; (3) i blog delle Agenzie di relazioni pubbliche.

Ora, in quest’ultimo caso, esempi ce ne sono, ma mi ha colpito il fatto che anche la più blasonata società di relazioni pubbliche d’Italia si sia creata da qualche mese un blog aziendale. L’hanno denominato “Il Muro della Comunicazione” (credo in analogia con il famoso Muro degli interisti, vista la densità dei nerazzurri in azienda) e inserito nel contesto dell’area “Barabino Alumni” (!). Aperto a tutti, manca di permalink [“fuurrrrbi..!”, direbbe Bisio] e filtra i commenti, ma è un esempio coraggioso, bisogna ammetterlo. Mi ha lasciato perplesso, però, un fatto: i primi post di Luca Barabino sono “tips & tricks” che poco hanno a che fare col management. Sono curiosità. Attendiamo fiduciosi… confidando nei prossimi, visto il bagaglio d’esperienza che questo gruppo porta in dote. Magari con qualche indiscrezione sui vizi “capitali” del management italiano ;-)

Al contrario, bisogna ammettere, che i segnali migliori, le discussioni più interessanti, le polemiche più pungenti e via discorrendo in materia di gestione d’impresa, arrivano a mio giudizio proprio da quei canali e da quei livelli manageriali che hanno meno da perdere. La categoria (1), per esempio, crea maggiore interazione e si comporta online molto più liberamente. Si avvicina di più al modello dei manager e dei consulenti americani che si mettono in discussione online, apertamente, come fanno per esempio [per citarne alcuni] Tom Peters, Seth Godin, Guy Kawasaki, James Holincheck, Richard Edelman, Kris Dunn e la lista è parecchio lunga, ma mi fermo qui.

Ultima modifica: 2007-05-02T17:08:13+02:00 Autore: Dario Banfi

0 commenti su “Manager e blog”

  1. Credo che i veri manager, abbiano poco tempo per scrivere su di un blog, tra il lavoro e districarsi con la burocrazia, aggiornarsi con il commercialista per le nuove leggi finanziarie, seguire il personale ed altro arrivi a sera distrutto pensi a tutto tranne che pensare di scrivere su di un blog quanto è stato duro lottare per guadagnare e dar uno stipendio ai dipendenti.
    Sarebbe utile uno scambio di informazioni sulla gestione di impresa e confronti su il proprio lavoro, ma la vedo dura!
    (Una compagna di un manager di due imprese)

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  2. leone73 non credo sia solanto una questione di tempo, ma anche e soprattutto di preparazione alla conversazione via Web e all’idea di “metterci la faccia” o confrontarsi su temi che potrebbero mettere in difficoltà.. i manager italiani spesso amministrano più che esercitare il potere all’interno di un’organizzazione e per chi non ha reali conoscenze, passione, capacità potrebbe essere un boomerang avere un blog..

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