Sanzioni certe e più controlli: sono questi i metodi principali per contrastare le irregolarità del lavoro. Ogni altro sistema è un palliativo. Per Claudio Lucifora in un Paese in cui l’aliquota marginale di una normale transazione economica (di lavoro e non solo) è del 40-50% le due parti possono sempre colludere: applicando lo sconto si dividono i vantaggi. È una questione di costi e benefici, così descritti da Lucifora:
Tra i “benefici” del lavoro nero c’è il mancato rispetto delle regole, la flessibilità e l’evasione totale o parziale di imposte e contributi. Tra i “costi” ci sono le sanzioni. Ebbene quanto maggiore sarà il costo tanto minore sarà la convenienza economica delle imprese. In Italia, però, queste due componenti fanno sì che la convenienza sia elevatissima. Le imposte incidono molto: se si evade i benefici sono perciò alti. I costi, al contrario, sono bassissimi per due motivi: da una parte ci sono i condoni più o meno regolari e dunque una resa dello Stato di fronte all’illegalità, dall’altra c’è la bassa probabilità di essere scoperti attraverso i controlli.
Questa l’intervista completa (.DOC) pubblicata anche sul sito del Ministero del Lavoro, nel contesto del Progetto Europeo per l’Emersione del Lavoro irregolare.