Più che globale direi che lo sconcerto è per quell’Italia delle truffe di quartiere che fanno scuola, per quell’angolo buio del mondo degli affari che si scopre sempre più devianza congenita, alterazione dell’anima, scompenso del sistema. Sconcerto globale è un libro per manager, breve, cinico e leggero. La scrittura pulita si consuma in un pomeriggio all’aria aperta o ascoltando il Cd allegato con le musiche di Luigi Fiore. Meglio se tutte e due le cose insieme.
Otto racconti di quattro autori (Cristina Volpi a mio avviso la migliore) fotografano a scatti ravvicinati un ambiente melmoso, elegante ma profondamante prevaricatore, preciso quanto falso. E in questo limbo del manager in carriera si consumano tradizioni neofaustiane: dal “mobbing retributivo” alle promozioni sotto le lenzuola, dalle truffe internazionali al patto col diavolo, dagli omicidi all’incapacità di rappresentare la verità dei fatti. Testo consigliabile. Non eccezionale, ma leggero.
P.S. Ho scoperto dopo avere scritto questo post che ne parlava, lo stesso giorno, anche MioJob.