Libertà e capitalismo

La recensione di Lelio Demichelis a Vita da freelance e altri libri. La peggiore finora letta (avrà più che sfogliato il libro?), uscita sull’inserto “Tutto Libri” della Stampa, il 4 giugno 2011. Qui la pagina in .PDF.

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Si chiama libertà ma è capitalismo

di Lelio Demichelis

«I confini della libertà economica»: è questo il tema – intrigante e ambivalente – del Festival dell’Economia di Trento che si chiude domani. Dove la parola-chiave sembra appunto «confini» (fisici, etici, culturali): importante ieri ma ancor più oggi, dopo quest’ultima crisi (ancora in corso) provocata da una corrotta idea di libertà economica che ha aperto le porte alla speculazione e ai disastri attuali. Portando allo stesso tempo il capitalismo a conquistare un’egemonia (in senso gramsciano) ormai globale. E apparentemente inattaccabile. Ma cos’è questo neoliberismo imperante da trent’anni? Il termine – e seguiamo l’analisi critica dell’inglese David Harvey in L’enigma del capitale – si riferisce «ad un progetto di classe mascherato da una buona dose di retorica sulle libertà individuali, responsabilità personale e virtù della privatizzazione, del libero mercato e del libero scambio», progetto che ha legittimato politiche «mirate a ristabilire e a consolidare il potere della classe capitalista».

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