E’ proprio vero che Da vicino nessuno è normale (.Pdf). E più guardi da vicino il tuo vicino (quello che a volte chiamiamo “diverso”), o ti osservi, magari allo specchio, per quello che sei, che scrivi o che fai, più comprendi che molte delle certezze in cui credi sono opinabili. Non sempre false, ma certamente discutibili.
E per consolarti in questo esercizio straordinario di epoché individuale, un’attività faticosa e anomala (perché, in fondo, dubitare di se stesso?), non resta che approntare lentamente e piacevolemente un proprio viaggio, reale o soltanto sentimentale, – come sostiene Giuseppe Cederna, nel suo spettacolo “Storie per sentirsi vivi e camminare a testa alta” – per cercare la verità. La poesia, sembra dire Cederna nelle due ore di letture di testi contemporanei (Paul Auster, Tom Waits, Raymond Carver, Rilke, Pasolini, Erri De Luca, Bob Dylan) e qualche affondo tra i lirici greci , è il compagno ideale di viaggio. Non tradisce, consola nella fatica, unisce, rivela, fa persino sorridere sulle banalità più evidenti e per questo invisibili, come nella “Poesia del ciottolo” o nell'”Elogio dei piedi“. Tenere una poesia in tasca non fa male, quando si viaggia o si cammina.
Tra le certezze che è utile perdere, ci sono certamente anche quelle relative al nostro lavoro, sul quale confidiamo o nel quale crediamo forse troppo. Un esempio. Nel Decalogo finale, presentato da Giuseppe Cederna, si cita una regola che la poesia suggerisce al viandante: “Non complicare ciò che è semplice e non semplificare ciò che è complicato…“. Martin Heidegger una volta definì così i giornalisti, rispetto ai filosofi: “I primi, per mestiere, semplificano ciò che è complicato; i secondi, al contrario, sono portati a complicare ciò che è semplice“. Insomma, in che disgrazia si è messo chi, come me, con una laurea in filosofia, svolge il lavoro di giornalista :-) ?
P.S. A chi interessa, venerdì 18 Giuseppe Cederna replica le sue letture nelle Dolomiti del Brenta, di fronte alle montagne. Ore 6:00 in attesa dell’alba (attenzione, rifugio già completo!).
accccccccidenti è vero mannaggia avevo visto da qualche parte e me lo sono perso accidenti a me!!!
ma sai che uno volta l’ho incontrato in aereoporto? e mi sono freezato per la solita indecisione del che gli dico. la prossima volta lo abbraccio e via :)