Fu il primo regista che mi convinse a leggere le sue sceneggiature perché quello che mostrava trascendeva sempre la mera narrazione filmica. Ed era folle, diverso, inquietante. Mi innamorai presto dei suoi film ed è stato una pietra miliare della mia formazione.
Il film più apprezzato: Come in uno specchio. Difficile e intenso. Il Posto delle fragole quello che ho visto di più negli anni del liceo, complice la morte, Bibi Anderson e Max Von Sydow che diventarono per me, insieme a Liv Ullman, maschere di nuove tragedie greche al tempo del XX secolo. E ancora, Fanny e Alexander, Il Settimo sigillo, Sussurri e grida. La memoria, l’ineluttabile, la psicoanalisi. Imparai presto le prime battute di Max Von Sydow, guardando e riguardando quell’inizio surreale, magmatico, perfetto:
– Chi sei?
– Sono la morte.
– Che cosa vuoi?
– Sono venuto a prenderti!
Grazie Ingmar Bergman.
IMMENSO!!!!