Maschio, cinquantenne e garantito

OperaioHa vinto il Sì. Il protocollo sul Welfare è passato con qualche mal di stomaco di Fiom, PRC e di molti altri che voce in capitolo proprio non ce l’hanno. La democrazia diretta di chi ha una tessera sindacale – 5 milioni (3 di lavoratori + 2 pensionati) su 25 milioni di lavoratori e 16 milioni di pensionati – ha surclassato quella rappresentativa e parlamentare. Sebbene i sindacati affermino che si è trattato di una verifica “interna”, è inutile negare che è stata una prova politica. Per riaffermare un metodo, soprattutto, visto che si rilasciano in prevalenza dati in percentuale e non in termini assoluti (con l’esclusione di Sicilia 222.821 vontanti; Sardegna ca. 100mila, Puglia 139.849 e Marche 36.236).

La maggioranza di una minoranza di italiani ha confermato così le scelte governative. Ora si discute di quale rappresentatività possono ancora avere i sindacati per recuperare quelle nicchie di iscritti all’interno di quella “non trascurabile minoranza” di lavoratori italiani. Questa parte è lo zoccolo duro della grande impresa. Come dice Massimo Giannini è costituita dal classico “maschio, cinquantenne, garantito, fortemente ideologizzato“: è lui – lavoratore di Termini Imerese, di Mirafiori o della Piaggio – che domani potrà mettere in scacco il Consiglio dei Ministri in questa “grande prova di democrazia“.