Se non avesse avuto la data del 30 marzo avrei pensato a un pesce d’aprile. Così non è. Il Barbiere della Sera annuncia una sospensione (definitiva?). La necessità è comprensibile e lo spunto su cui riflettere [ovvero il rapporto tra blog partecipativo e risorse individuali] è di quelli che aprono molti interrogativi.
Riporto l’incipit della comunicazione e rimando al testo intero dell’ultimo post (“Good Night, and Goog Luck”):
I motivi per cui oggi annunciamo la sospensione delle pubblicazioni sono due o tre. Primo, siamo stanchi. Il volontariato è bello ma quando hai un’età e devi guadagnarti da vivere diventa un lusso. Non è detto che uno se lo possa permettere.
Secondo, è proprio vero che il mondo brulica di minus habens che, approfittando della libertà concessa dal Barbiere della Sera, soprattutto nell’area commenti, impossibile da tenere sotto controllo permanente, portano guai.
Personalmente ringrazio chi per sette anni ha dato il suo contributo per far funzionare quella che io ritengo una delle più riuscite iniziative online per la costruzione di una coscienza professionale e il miglioramanto del mestiere di giornalista in Italia. Nessuna altra professione ha saputo organizzarsi nella stessa maniera, offrendo contenuti e servizi dal basso di qualità simile, stimolando conversazioni interne e di lavoro. Grazie.