Non è complicato fare un pastoncino delle notizie estive in materia di lavoro che hanno guadagnato la cronaca nazionale. Le uniche filtrate sui giornali nel mese di agosto sono: a) la colossale cazzata sparata da Francesco Caruso, per la quale si è scomodato anche il Quirinale (io semplicemente gli avrei regalato un biglietto di sola andata per la Giamaica); b) la notizia sul fatto che secondo la Cassazione il mobbing non sia reato; c) la decisione del Comune di Firenze di prendersela con i lavavetri. C’è poi l’intervista a Giordano rilasciata al Corriere della Sera e la questione della manifestazione organizzata per il 20 ottobre dalla sinistra radicale per chiedere le modifiche al protocollo sul Welfare (“immodificabile” per Damiano).
Poco si è scritto, purtroppo, sulla morte di Bruno Trentin (Cfr. anche qui). Nulla sul nuovo Testo Unico sulla sicurezza. Le polemiche sulla Legge Biagi non si sono placate neppure sotto il sole d’agosto. Tutti (non soltanto Ichino che oramai scrive sul Corriere più di Sartori, Galli Della Loggia e Panebianco messi insieme) hanno voluto dire qualcosa a proposito o a sproposito [le citazioni nei prossimi post].
Più che tecnica, come al solito, la materia è diventata politica. E questo è certamente un male perché significa che si espanderà a macchia d’olio come questione general generica sulla precarietà/flessibilità (ma che fine ha fatto la proposta di Legge Pagliarini?). E se va male ci scappa pure la crisi di Governo. Insomma siamo rimasti dove eravamo, con qualche certezza in meno, come al solito.